GRIMSBY – ATTENTI A QUELL’ALTRO

GRIMSBY – ATTENTI A QUELL’ALTRO

In Grimsby - Attenti a quell’altro, Sacha Baron Cohen si affida alla regia di Louis Leterrier per parodiare a suo modo il filone spionistico; ma il risultato è meno centrato che in passato, e le gag scadono sovente al livello di provocazione adolescenziale.

Una spia sui generis

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Lontani da 28 anni, Nobby e Sebastian sono due fratelli che non potrebbero essere più diversi tra loro: il primo, abitante del quartiere proletario di Grimsby, disoccupato cronico e pazzo per il calcio, con un’attitudine sanamente irriverente nei confronti della vita; il secondo, agente segreto efficiente e letale, che opera in incognito e ha appena ricevuto una delicata missione. Quando Nobby, che non aveva mai smesso di sperare in un suo ricongiungimento con suo fratello, riesce infine a localizzare Sebastian, il risultato è disastroso: la missione della spia è compromessa, gli stessi servizi segreti britannici pensano che Sebastian li abbia traditi, e i due fratelli si ritrovano entrambi in pericolo. Sarà l’occasione, per Nobby, per recuperare il tempo perduto con quel fratello che non aveva mai dato per scomparso; ma anche di contribuire al salvataggio del mondo da un folle piano criminale.

Dopo il controverso Il dittatore, e la partecipazione al kolossal Les Misérables, Sacha Baron Cohen ripropone sullo schermo il suo umorismo provocatorio, sboccato e politically incorrect. Per questo progetto, che rientra tra quelli concepiti e prodotti dal comico britannico, all’usuale presenza in cabina di regia di Larry Charles si è sostituita quella di Louis Leterrier: un regista più adatto, il francese, a trattare la materia del cinema action-spionistico, esplicitamente occhieggiato e parodiato dalla trama. Grimsby – Attenti a quell’altro si propone infatti di innestare le gag, la fisicità dirompente e la comicità surreale e sgarbata di Baron Cohen su una matrice di spionaggio virata al fantastico: una matrice chiaramente debitrice al bondismo, ma anche alle più recenti evoluzioni della figura della spia (dalla saga di Mission: Impossible a quella del Jason Bourne di Matt Damon).

In Grimsby – Attenti a quell’altro l’intreccio spionistico, e il tema melò del ricongiungimento familiare, sono occasione per Baron Cohen per scatenarsi in una sequela di gag che sfidano apertamente il cattivo gusto: gag che si muovono tra simulati rapporti incestuosi, sberleffi alla retorica pietista verso terzo mondo e malati di AIDS, assortiti viaggi allucinanti (nonché ributtanti) tra viscere e fluidi corporei di animali, attacchi ben poco sottili contro l’industria hollywoodiana e quella della politica, colpevoli di consegnarci rispettivamente un ennesimo episodio di Fast & Furious e un personaggio come Donald Trump. Su tutto, un impeto proletario e vitale tipicamente da working class inglese, sullo scenario dei futuri campionati europei di calcio, teatro per un’annunciata minaccia di dimensioni planetarie.

Chi ama l’umorismo che continuamente sfidi (e ridefinisca) i limiti del cattivo gusto, avrà pane per i suoi denti da questa nuova prova di Baron Cohen. L’attore inglese continua a essere una garanzia in quanto a fisicità, a irriverenza senza filtri, a irrisione “bassa” e trash di tutte le forme organizzate della cultura di massa. Molti dei suoi sberleffi, divisi tra Donald Trump, Daniel Radcliffe, e i lacrimosi bagni di coscienza della società occidentale nei confronti del terzo mondo, arrivano ancora efficaci e salutari. Alcuni momenti più smaccatamente melò, tra cui i flashback che raccontano l’infanzia dei due protagonisti, funzionano molto bene a livello di impatto filmico, in una narrazione che complessivamente ha il pregio della stringatezza (la durata del film è di 82 minuti complessivi).

A differenza di quanto visto in passato, l’intreccio del film sembra tuttavia un pretesto (anche piuttosto esile) per mettere in scena una serie di gag che si rivelano presto stanche e fini a se stesse. La componente action, chiaro frutto dell’esperienza nel genere di Leterrier, sembra integrata molto male con quella comica, per un film che a tratti si rivela slegato e procedente a singulti. La dichiarata volgarità del film, le sue sequenze apertamente e fieramente ributtanti, assumono qui (spesso) la valenza di meri sfoghi adolescenziali; decontestualizzate come sono, restano a livello epidermico, molto meno mirate rispetto a quanto Baron Cohen ci aveva fatto vedere nei film precedenti. Questo Grimsby – Attenti a quell’altro perde così, presto, consistenza e carica irriverente, riducendosi a un giochino provocatorio che non ha (quasi) mai il coraggio di affondare davvero i suoi bersagli.

Grimsby - Attenti a quell’altro poster locandina

Scheda

Titolo originale: Grimsby
Regia: Louis Leterrier
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2016
Durata: 83’
Genere: Commedia, Azione
Cast: Mark Strong, Rebel Wilson, Sacha Baron Cohen, Shaun Thomas, Johnny Vegas, Claudia Adshead, David Harewood, David James, Freddie Crowder, Isla Fisher, John Thomson, Jon-Jon Lockwood, Lewis Johnson, Lex Shrapnel, Margaret Jackman, Ricky Tomlinson, Rory Keenan, Steve Scott, Tamsin Egerton
Sceneggiatura: Phil Johnston, Sacha Baron Cohen, Peter Baynham
Fotografia: Oliver Wood
Montaggio: Jonathan Amos, Evan Henke, Debra Neil-Fisher, James Thomas
Musiche: Erran Baron Cohen, David Buckley
Produttore: Nira Park, Sacha Baron Cohen, Peter Baynham, Anthony Hines, Todd Schulman
Casa di Produzione: Working Title Films, Big Talk Productions, LStar Capital, Blue Sky Films, Four by Two Films, Sony Pictures Entertainment (SPE), Columbia Pictures
Distribuzione: Warner Bros. Italia

Data di uscita: 07/04/2016

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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