JAMES CAMERON PROVOCA LA MARVEL SU AVENGERS: ENDGAME: “LASCIAMO CHE SI GODANO IL MOMENTO”
Il regista canadese, intervistato riguardo ai prossimi sequel di Avatar, è tornato sugli incassi di Avengers: Endgame, che ha di poco superato il record mondiale del suo film del 2009.
In attesa di Avatar 2, la cui uscita è prevista attualmente per dicembre 2021, James Cameron è tornato sulla piccola “guerra a distanza” che, nel corso degli ultimi due anni, lo ha visto contrapposto ai Marvel Studios. Una guerra rinfocolata dal recente successo al box office di Avengers: Endgame, che ha scalzato il suo Avatar dal podio di film col maggior incasso nella storia del cinema.
Cameron, nel 2018, aveva parlato in termini negativi dei cinecomic Marvel, auspicandone il declino. “Spero che ci stancheremo tutti di quei film molto presto”, aveva detto il regista. “Non che io non li ami, sia chiaro. Ma insomma, ragazzi, ci sono tante altre storie da raccontare, oltre a questi maschi iper-attrezzati e senza famiglia, che fanno cose impossibili per due ore, distruggendo nel frattempo le città”.
Il successo di Avengers: Endgame, tuttavia, aveva provocato una correzione di rotta da parte di Cameron, che si era complimentato con i “rivali” per il risultato ottenuto: “Il risultato di Endgame dimostra che la gente ha ancora voglia di andare al cinema. La cosa che mi faceva più paura, nel creare Avatar 2 e Avatar 3, era che il mercato potesse essere cambiato, al punto che le persone potessero non essere più entusiaste all’idea di sedersi in una stanza buia per guardare qualcosa con un gruppo di estranei”.
Ora, tuttavia, in un’intervista a USA Today, Cameron è tornato a stuzzicare lo studio di Kevin Feige, dicendosi certo che un’eventuale re-relaese di Avatar (propedeutica ai due sequel), ristabilirebbe il primato del suo film: “Credo proprio che sia una certezza. Ma lasciamo che si godano il loro momento, e celebriamo il fatto che le persone stanno ancora andando al cinema. E poi, non vorrei suonare irriverente, ma ci hanno battuto di un niente. Ho fatto i conti proprio poco fa, e si tratta di un quarto del percento: penso che un ragioniere lo definirebbe un errore di arrotondamento”.