SAMP
Flavia Mastrella e Antonio Rezza, il duo Rezzamastrella, torna al cinema con Samp, presentato al Trieste Film Festival 2021 e già alle Giornate degli Autori veneziane. Lavoro sui corpi e rifiuto dei valori, delle tradizioni e di qualsiasi orpello che richiami una visione dell’arte accomodante e compromessa, il film è un thriller – on the road d’ambientazione pugliese che mescola violenza simbolica, l’immancabile taranta, l’amore puro e tanta altra roba.
Indipendenti
Quella di Antonio Rezza e Flavia Mastrella – il duo com’è noto viaggia sotto le insegne di Rezzamastrella – è un’arte senza equilibrio, senza passato, senza riferimenti. Frantuma gli steccati di genere, non ha alcun rispetto per la logica, gioca con le parole, contesta i valori e la loro gerarchia, fa del tempo in scena e fuori scena materia flessibile. Nemmeno la tradizionale concezione e ripartizione dei mezzi espressivi ha più molto senso. Per Samp, al Trieste Film Festival 2021 dopo la presentazione alle Giornate degli Autori a Venezia, vale il discorso già fatto: televisione? Cinema forse? Teatro? Gioco, scherzo, sperimentazione, manifesto artistico?
Non si può fare a meno di razionalizzare un pochino. Samp è, vale la parola degli autori, un thriller fantasy su un killer d’avanguardia che se ne va in giro ad ammazzare le tradizioni colpendo le persone che le rappresentano. Violenza simbolica e senza sangue; prima il turno della madre, poi tutti gli altri. Insegue e si strugge d’amore, totalizzante e senza sbocco, per una donna senza volto che ama proprio per la sua irraggiungibilità.
La gestazione è piuttosto elaborata. L’arco delle riprese si srotola su vent’anni, nel senso che le prime scene risalgono al 2001 o giù di lì e poi, dopo una lunga pausa, si chiude il cerchio.
L’abbandono del set valeva, per Rezzamastrella, l’abbandono del mezzo espressivo. La motivazione, carenza di ossigeno (nessuna libertà creativa). L’esilio prolungato dura fino al 2020, la turbolenza generale che produce l’incastro di condizioni creative-produttive-atmosferiche necessarie per il ritorno di Samp.
On the road d’ambientazione prevalentemente pugliese, girato al ritmo indiavolato ossessivo-ipnotico della taranta, Samp è un respiro di indipendenza. Un gioco d’immagini sbilanciate, minacciate ma mai intimidite dal nero che le inghiotte ai margini. Uno scherzo formale, il nastro adesivo applicato sull’obiettivo che anticipa il 16:9 che all’epoca delle prime riprese, spiega Rezzamastrella, semplicemente non esisteva. Il rifiuto della normalità tranquillizzante e narcotica dei valori, delle tradizioni accademiche, il guscio di un genere, il thriller, deformato da mille deviazioni. L’espressione di una verità inseguita nelle illogicità del dialogo, nella malleabilità del tempo, nei ritmi non professionali di un cast di non attori.
Arriverà in sala quando torneranno le sale, Samp. Già, quando? Per il momento bisogna accontentarsi della natura dispettosa di questo piccolo lavoro incendiario. Che con coerenza sceglie di stare ai margini. Fuori dai canoni del mercato, delle aspettative, del già visto e già sentito. Alla ricerca di un’idea pura, lontano dai compromessi.
Scheda
Titolo originale: Samp
Regia: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Paese/anno: Italia / 2020
Durata: 78’
Genere: Drammatico, Thriller, Sperimentale
Cast: Antonio Rezza, Armando Novara, Ferdinando Cocco, Flavia Mastrella, Francesca Cogodoa, Francesco Artibani, Gamey Guilavogui, Maurizio Catania, Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli
Sceneggiatura: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Fotografia: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Montaggio: Barbara Faonio, Eugenio Smith
Produttore: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Casa di Produzione: RezzaMastrella