LEI MI PARLA ANCORA
di Pupi Avati
Il nuovo film di Pupi Avati Lei mi parla ancora, dall’8 febbraio su Sky Cinema e Now Tv, adatta il romanzo omonimo di Giuseppe Sgarbi. Con uno straordinario Renato Pozzetto a completare un grande cast (Sandrelli, Gifuni, Caselli, Ragonese), il film parla d’amore, memoria e di una sfida lanciata alla vita e alla morte. Con decoro, dolcezza e malinconia.
Un vuoto da riempire
Un gioco di vuoti in fondo a tutto. Il vuoto della morte riempito dal pieno dell’amore. L’amore minacciato dall’assenza, custodito dal ricordo con una tenerezza non scevra da un pizzico di follia. Perché parlare di notte (ma anche di giorno) a un cuscino senza che ci sia una testa posata sopra non è proprio il massimo, ma quale sarebbe l’alternativa. La memoria fragile è salvata dalla condivisione. E sopra a tutto c’è l’arte che rielabora il ricordo, gioca con il tempo e così facendo resuscita l’amore. Quello che resta, e non è poco, è un collage di frammenti caotici ma a loro modo sottoposti a una curiosa coerenza. Ecco, questo è in sostanza tutto ciò che c’è da dire veramente su Lei mi parla ancora. Un film sulla vita e la morte, sull’amore che ne oltrepassa i limiti e sul cinema (o l’arte), l’architrave della testimonianza e della condivisione. L’amore supera la morte, il racconto dell’amore certifica scrupoloso come il notaio in tv. Ovviamente, come quasi qualunque altra cosa negli ultimi dodici mesi, doveva fare la sua figura in sala. Invece, è dall’8 febbraio su Sky Cinema e Now Tv.
Sgarbi, Avati e ancora Sgarbi
È il nuovo film di Pupi Avati che per l’occasione adatta il romanzo Lei mi parla ancora – Memorie edite e inedite di un farmacista,scritto da Giuseppe Sgarbi papà di Elisabetta e Vittorio. Lei mi parla ancora comincia dalla fine di una certa parte della storia. L’ultima notte a casa insieme per Nino – che al presente è Renato Pozzetto, nei ricordi Lino Musella – e Rina, “sdoppiata” tra Stefania Sandrelli e Isabella Ragonese. Quando lei muore e lui fatica ad accettarlo nonostante gli avvertimenti del cognato Alessandro Haber (primo fantasma di una serie di fantasmi) e comincia perciò a spegnersi, la figlia editrice Chiara Caselli interviene accogliendo nella casa di famiglia il ghost writer frustrato Fabrizio Gifuni. L’amo è la seducente promessa di dare finalmente visibilità al romanzo che lui ha scritto, che trova bellissimo anche se glielo respingono tutti. Dovrebbe aiutare Nino a scrivere le sue memorie ed è difficile immaginare due situazioni sentimentali più distanti. Uno respira eternità amorose, l’altro tiene aperto a stento un canale di comunicazione con l’ex moglie e soprattutto la figlia mentre va avanti la storia con la nuova compagna Giulia Elettra Gorietti. In questo senso, è facile intuirlo, l’intesa dopo un inizio zoppicante sarà perfetta. L’incastro degli opposti porterà entrambi ad accettare il senso di un cambiamento ineluttabile, accompagnato e modellato dall’amore.
Renato Pozzetto e la Bassa Padana
Ricco è il cast, vanno ricordati anche Nicola Nocella e Serena Grandi nella parte della madre di Nino. Ciò non toglie che Lei mi parla ancora è un film con, per e dunque di Renato Pozzetto. Il grande ritorno di questo, si può dirlo oramai, leggendario artista dal talento trasversale è un dosaggio efficacissimo di rigore e malinconia, dolcezza e fermi propositi. Con ogni probabilità farà messe di premi, e se succederà sarà ben meritato. Regna sulla sua bella casa nella campagna ferrarese, uno scrigno di tesori e preziosità artistiche coltivato con costanza e gusto impeccabile da Nino e Rina nel corso della loro vita insieme. Attorno e insieme a lui, il battito irregolare e malinconico del cuore di quella Bassa Padana, antimoderna, e non è un caso che il film parli molto al passato, che un alto valore d’immagine e significato ha nel cinema di Pupi Avati.
L’uomo mortale, non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia
È racchiuso nel senso di queste brevi, tremende e bellissime parole di Cesare Pavese l’eredità di idee e suggestioni di Lei mi parla ancora. Il racconto ha un corpo flessibile, il rimbalzo tra passato e presente restituisce la storia di un amore che fa il suo dovere, che non si lascia sottomettere dalla vita e dalla morte ma le costringe ad accettare le sue regole. La regia di Avati lavora d’economia e si fa bastare un pugno di ricordi, nemmeno troppo approfonditi, per restituire l’attrazione e la dipendenza, la gioia ma anche i fallimenti e le sofferenze della vita di coppia. In equilibrio tra il terreno e il non terreno, tra quello che è e quello che sarà sempre, perché è già stato prima.
Scheda
Titolo originale: Lei mi parla ancora
Regia: Pupi Avati
Paese/anno: Italia / 2021
Durata: 90’
Genere: Drammatico, Biografico
Cast: Alessandro Haber, Lino Musella, Fabrizio Gifuni, Isabella Ragonese, Chiara Caselli, Stefania Sandrelli, Nicola Nocella, Romano Reggiani, Gioele Dix, Matteo Carlomagno, Serena Grandi, Alberto Petrolini, As Chianese, Giulia Gorietti, Julia Princigalli, Renato Pozzetto, Rita Caldana, Roberto Ceccacci, Silvia Degrandi
Sceneggiatura: Tommaso Avati, Pupi Avati
Fotografia: Cesare Bastelli
Montaggio: Ivan Zuccon
Produttore: Massimo Di Rocco, Luigi Napoleone
Casa di Produzione: Duea Film, Bartlebyfilm, Vision Distribution
Distribuzione: Sky Cinema, Vision Distribution
Data di uscita: 08/02/2021