LOVE AND MONSTERS
Rifacendosi a modelli noti – Benvenuti a Zombieland, ma non solo – il regista sudafricano Michael Matthews dirige con Love and Monsters un film di genere fresco e capace di intrattenere con mestiere, la cui attitudine ludica non fa pesare più di tanto le pur presenti debolezze. Su Netflix dal 14 aprile.
Romantica apocalisse
Per raccontare al cinema una storia post-apocalittica, infarcita di creature giganti e incentrata su un pugno di sopravvissuti che resistono all’estinzione, le chiavi di rappresentazione possibili sono diverse. Sceglie una delle meno scontate – a dispetto delle apparenze – il film di Michael Matthews Love and Monsters, distribuito negli USA on demand nel 2020 e approdato nel resto del mondo su Netflix in questa incerta primavera del 2021. Sarebbe fin troppo facile trovare parallelismi tra la vicenda narrata nel film e la nostra attuale situazione, che ci trova rinchiusi in case che spesso somigliano fin troppo a bunker, terrorizzati da un nemico esterno invisibile quanto letale; fin troppo facile ma anche in parte fuorviante, in quanto il film di Matthews – regista sudafricano al suo secondo lungometraggio dopo il thriller Five Fingers for Marseilles – è stato scritto e girato prima dello scoppio della pandemia. E tuttavia, la trasparente metafora al centro del film, con l’invito a uscire dal proprio guscio e affrontare ciò che c’è fuori, per rischioso che ciò possa essere, fornisce al film un valore aggiunto. Involontario, certo, ma nondimeno innegabile.
Dal primo bacio… al primo bunker
Il plot di Love and Monsters, nelle sue linee principali, fa inevitabilmente pensare a Benvenuti a Zombieland, con la variante delle creature mutanti al posto degli zombie: nel film, l’umanità è stata decimata da un esercito di mostri giganti, risultato di mutazioni di insetti e di altri specie create dai detriti di un meteorite precipitato sulla Terra. L’apocalisse si scatena proprio mentre Joel (Dylan O’Brien) sta vivendo il suo primo appuntamento romantico con Aimee (Jessica Henwick); i due si separano mentre le loro famiglie fuggono verso i bunker sotterranei approntati dalle autorità, finendo a chilometri di distanza. Sette anni dopo, Joel è riuscito a riparare una radio attraverso la quale ha stabilito un collegamento col bunker in cui si è rifugiata Aimee; nonostante i suoi compagni lo considerino debole e inadatto alla sopravvivenza all’esterno, il giovane decide di imbarcarsi in un lungo viaggio a piedi per raggiungere la ragazza. Sulla sua pericolosa strada, troverà l’aiuto di Clyde (Michael Rooker) e della piccola e combattiva Minnow, che gli insegneranno a sopravvivere in un mondo ormai dominato dai mostri.
Un (ludico) romanzo di formazione
Nonostante il suo carattere derivativo – che peraltro non viene mai nascosto – Love and Monsters rivela una certa freschezza di sguardo, un’onesta attitudine ludica che fa sì che lo spettatore stia fin dall’inizio al gioco del film – da quei irresistibili disegni vergati a mano nella sequenza iniziale – accogliendone anche le debolezze. Si diceva in apertura che la chiave di accesso al monster movie post-apocalittico del film di Michael Matthews è meno scontata di quanto non possa apparire: il film, infatti, mescola il genere al road movie di formazione, concentrandosi soprattutto sul percorso del protagonista, con un arco narrativo limpido e convincente (nella sua semplicità). Joel, a cui dà il volto un Dylan O’Brien a suo agio in tutte le diverse fasi del personaggio, compie un viaggio che diventa metafora (e veicolo) di una crescita che l’apocalisse aveva bloccato, insieme a quell’incontro romantico così brutalmente interrotto. Una metafora, quella del viaggio come trasformazione e accesso all’età adulta, che è vecchia quanto la narrativa – ed è stata poi fagocitata dal cinema – ma che viene espressa nel film di Matthews con una leggerezza, e un’attitudine giocosa e sanamente “di genere”, che permette di accoglierne anche gli aspetti più risaputi.
Un viaggio non privo di sorprese
Fa certo un effetto strano, per gli appassionati del genere più coriacei, vedere un film con mostri cannibali divoratori della razza umana praticamente privo di una sola goccia di sangue; una scelta derivata probabilmente più dalla voglia di non alienarsi un pubblico di famiglie – a cui il film di Matthews non fa mistero (anche) di rivolgersi – che da limitazioni di budget (il design delle creature è peraltro piuttosto curato). Tuttavia, i fans di vecchia data del genere fantastico gioiranno sicuramente nel vedere un Michael Rooker che sembra il doppio “buono” – ma mai buonista – del personaggio da lui interpretato in The Walking Dead; a una regia sicura e dalla buona tenuta spettacolare – capace di dosare bene le sequenze d’azione, piazzandole nei punti giusti del racconto – si aggiungono alcune piccole perle narrative, che rivelano un’anima autoriale e quasi intimista sotto la confezione di genere del film: tra queste, citeremmo la sequenza che coinvolge il robot antropomorfo che il personaggio trova sulla sua strada, semplice e persino toccante nel suo giungere inaspettata durante il viaggio del protagonista.
Il dentro e il fuori
Si può in questo senso perdonare a Love and Monsters qualche incertezza narrativa, una parte finale un po’ appiccicaticcia – il subplot col capitano di yacht interpretato da Dan Ewing appare leggermente slegato dal resto del film – e una generale impostazione forse troppo preoccupata di compiacere – e soddisfare – il pubblico più ampio possibile. In tempi di pandemia, come sottolineavamo in apertura di articolo, la trasparente metafora offerta dal film, che contrappone un dentro come luogo sicuro, caldo ma soffocante per l’evoluzione umana, a un fuori di cui prima o poi ci si dovrà riappropriare, appare più che mai attuale. E a ciò si affianca la voglia, mai spenta, di tornare a vedere i mostri giganti di film come questo su uno schermo più grande possibile, loro luogo naturale di fruizione.
Scheda
Titolo originale: Love and Monsters
Regia: Michael Matthews
Paese/anno: Stati Uniti, Canada / 2020
Durata: 109’
Genere: Commedia, Avventura, Fantascienza, Fantastico
Cast: Michael Rooker, Ariana Greenblatt, Jessica Henwick, Amali Golden, Dylan O’Brien, Dan Ewing, Ellen Hollman, Joel Pierce, Melanie Zanetti, Pacharo Mzembe, Senie Priti, Tasneem Roc, Te Kohe Tuhaka, Thomas Campbell, Tre Hale
Sceneggiatura: Matthew Robinson, Brian Duffield
Fotografia: Lachlan Milne
Montaggio: Debbie Berman, Nancy Richardson
Musiche: Marcus Trumpp, Marco Beltrami
Produttore: Shawn Levy, Dan Cohen, Becca Edelman
Casa di Produzione: Entertainment One, Paramount Pictures, 21 Laps Entertainment
Distribuzione: Netflix
Data di uscita: 14/04/2021