HARRY POTTER 20TH ANNIVERSARY: RETURN TO HOGWARTS

HARRY POTTER 20TH ANNIVERSARY: RETURN TO HOGWARTS

Molto più che un prodotto celebrativo, Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts è un ritorno sentito e toccante sui luoghi e tra i volti che hanno reso immortale una saga, prima letteraria e poi cinematografica. È impossibile, per chiunque abbia condiviso questo viaggio iniziato vent’anni fa, non emozionarsi. Su Sky Cinema e Now.

Il ragazzo che sopravvisse

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Gran parte della mia vita è connessa a Harry Potter e a questa incredibile esperienza” Con gli occhi lucidi un Daniel Radcliffe ormai adulto ammette agli amici d’infanzia, Rupert Grint ed Emma Watson, il suo legame indissolubile con il personaggio e il mondo magico creato da J.K. Rowling alla fine degli anni novanta. Un sentimento condiviso da chiunque sia stato bambino in quegli incredibili dieci anni di lavorazione e anche da una buona parte di adulti disposti, oggi come allora, a lasciarsi stupire ed emozionare dal potere dell’immaginazione. Per questo motivo, dunque, prima di apprestarsi alla visione di Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts è bene munirsi di una piccola ma sostanziale scorta di fazzoletti perché le lacrime sono sempre dietro l’angolo. Esattamente come i ricordi cinematografici dei tre protagonisti che, di pari passo, vanno con quelli personali degli spettatori.

Ma andiamo con ordine e iniziamo dal principio. In una Londra illuminata dagli immensi angeli di luce che dominano il cielo di Regent Street durante il periodo natalizio, seguiamo i movimenti, all’apparenza normali, di tre personaggi misteriosi. Una ragazza snella dall’elegante chignon entra in una libreria, un corpulento signore è seduto a un tavolo con il suo cappuccino, mentre un ragazzo piuttosto attraente sta prendendo un taxi. All’apparenza nulla di strano, se non fosse che tra le loro mani fanno bella mostra delle lettere dalle fattezze ben note. Simili in tutto a quelle che vent’anni fa inondarono il salotto di una casa di babbani a Privet Drive per ammettere un certo Harry Potter alla scuola di magia di Hogwarts.

Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts recensione

Questa volta, però, si tratta di un invito speciale: tornare nei luoghi della magia per festeggiare i vent’anni di un percorso, prima letterario e poi cinematografico, capace di segnare la vita di molti. Tra questi, sicuramente Robbie Coltrane che, abbandonati i panni del barbuto Hagrid, sembra irriconoscibile, e di Matthew Lewis, ormai distante anni luce dall’immagine del timido Neville Longbottom. Tra loro brilla, però, la bellezza sofisticata di Emma Watson che, pur mantenendo l’intelligenza acuta della sua Hermione, ha sviluppato uno stile decisamente migliore. Ed è proprio lei ad aprire per noi le imponenti porte della sala grande di Hogwarts, dove centinaia di candele accese, esattamente come in una delle prime scene de La pietra filosofale, accolgono protagonisti e spettatori. Un’entrata che è come un ritorno a casa in luoghi famigliari ma che sono sempre in grado di stupire, proprio come i volti dei giovani attori diventati ormai adulti.

Tra danze e scenografie natalizie si susseguono abbracci e saluti tra quegli ex ragazzini che, in modo inconsapevole, hanno contribuito a scrivere una saga ormai storica per il cinema. In tutto questo entusiasmo da riunione scolastica spicca un’assenza: dove si trova Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto? Il mistero è presto svelato. Sta camminando, o meglio lo sta facendo Daniel Radcliffe, lungo le vie di Diagon Alley. La meta finale è lo studio di Silente, Albus Dumbledore per gli amanti della versione originale, dove ad attenderlo c’è Chris Columbus, il regista che è riuscito a essere una guida e, al tempo stesso, un compagno di giochi per un cast ben al di sotto dell’età adolescenziale. Ed è qui, nelle suggestive scenografie degli Harry Potter Studio, che si riavvia il nastro per una narrazione lunga dieci anni.

Ricostruire la magia

Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts recensione

Così, all’interno di un’ambientazione sempre perfetta e particolareggiata si costruisce il racconto dei ricordi che, però, non hanno il sapore dell’autocelebrazione. Piuttosto seguono il naturale ritmo di una dolce malinconia provato da chi, guardandosi indietro, oggi, comprende di non aver afferrato fino in fondo l’importanza dell’esperienza vissuta. E come mai avrebbero potuto, visto che erano poco più che bambini diventati ragazzini e, infine, adolescenti? Oggi Daniel, Emma e Ron sono degli adulti e consapevolmente si siedono insieme per ricostruire, ognuno con i propri ricordi personali, un puzzle emotivo che, tra lacrime e risate, consegna il ritratto di un’amicizia nata giorno dopo giorno sul set e di un legame che, andando oltre le distanze e la mancanza di consuetudine, fa sentire ancora la sua forza. La parlantina energica e veloce di Radcliffe, l’eleganza oxfordiana dal sapore francese della Watson e l’esibita pigrizia di Grint riportano indietro il calendario di vent’anni mostrando dietro le loro fattezze attuali ancora il riflesso dei ragazzini che sono stati. E, in qualche modo, anche le nostre. In questo viaggio nei ricordi, dunque, a essere dominanti sono le emozioni e la condivisione.

Costruito con un uso ben ponderato e limitato delle immagini di repertorio, Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts cerca di riportare in vita sentimenti e ricordi attraverso le parole e gli sguardi, all’interno di un viaggio in cui i tre eroi, nuovamente, compiono un’impresa: ricreare quella magica empatia tra schermo e spettatori. E non serve svelare i segreti tecnici o di regia quanto, piuttosto, percorrere la strada del racconto personale. Un risultato ottenuto anche attraverso l’incontro del cast più giovane con quello adulto. Un confronto che oggi, come allora, è alla pari. Da Helena Bonhan Carter a Gary Oldam, Mark Williams e Ralph Fiennes, è evidente ancora oggi l’entusiasmo per essere stati parte di un universo così eccezionale dove il lavoro lasciava spazio al gioco mentre si assisteva e contribuiva alla crescita personale e professionale dei ragazzi. L’apice emotivo, però, si ottiene quando, attraverso le immagini della morte di Silente, s’introduce un capitolo dedicato a tutti coloro che sono scomparsi in questi anni. Così Richard Harris, il primo Albus Silente, Alan Rickman, l’enigmatico Piton, e Richard Griffiths, lo zio Dursley, sono comunque riusciti a partecipare a questa reunion attraverso il costernato dispiacere di chi, in fondo, è ancora troppo giovane per comprendere fino in fondo le assenze improvvise nelle loro vite.

Le insidie della fama

Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts recensione

I dieci anni di lavorazione ai diversi capitoli di Harry Potter, però, non sono stati tutti rose e fiori. Ad ammetterlo senza problemi, in Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts,sono proprio i tre protagonisti, mettendo in evidenza soprattutto le problematiche nate dall’essere al centro dell’attenzione mediatica troppo presto. Anche in questo caso, però, non si spinge mai sul tasto dell’esagerazione ma, ancora una volta, si preferisce percorrere una strada moderata in cui tutto viene visto e raccontato secondo la giusta prospettiva. In questo senso, dunque, soprattutto Emma Watson e Rupert Grint evidenziano le difficoltà riscontrate quando da ragazzini sono stati trasformati in star e fenomeno cinematografico. Ma, ancora di più, ha inciso il momento dell’addio, quello in cui, alla fine dell’ultima ripresa de I doni della morte, hanno iniziato a porsi domande sul proprio futuro al di fuori dell’universo potteriano. Dopo aver vestito per molti anni i panni di Harry, Hermione e Ron, infatti, i tre hanno perso di vista loro stessi, e tornare a contatto con un mondo privo di questi alter ego non è stato semplicissimo. Tutti loro hanno condiviso la sensazione di essere privi di una direzione precisa. A loro modo, però, sono riusciti a ritrovare il ritmo dei propri passi pur consapevoli di essere eternamente legati al mondo e alle creature di Hogwarts. Esattamente come lo saranno per sempre i fan più appassionati.

Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts poster locandina

Scheda

Titolo originale: Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts
Regia: Giorgio Testi, Eran Creevy
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2022
Durata: 102’
Genere: Documentario
Cast: Ralph Fiennes, Toby Jones, Helena Bonham Carter, Gary Oldman, Daniel Radcliffe, Emma Watson, Jason Isaacs, James Phelps, Mark Williams, Matthew Lewis, Oliver Phelps, Rupert Grint, Alfonso Cuarón, Alfred Enoch, Bonnie Wright, Chris Columbus, David Yates, Evanna Lynch, Ian Hart, Mike Newell, Robbie Coltrane, Tom Felton
Fotografia: Geoffrey Sentamu
Montaggio: Will Gilbey
Produttore: Marisa Clifford, Rosa Junkovic, Maryam Lamond, Lottie Allen, Donovan M. Boden, Alice Cady
Casa di Produzione: Warner Horizon Unscripted Television, Warner Bros. Television, Pulse Films, Casey Patterson Entertainment, Warner Horizon Television
Distribuzione: Sky Cinema

Data di uscita: 01/01/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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