LA CENA PERFETTA

LA CENA PERFETTA

A metà strada tra la commedia romantica e il criminal, La cena perfetta trova una natura e un cuore proprio scegliendo la strada dei sentimenti e del ricordo. Una favola moderna, dunque, che non brilla certo per originalità ma che regala leggerezza e gusto attraverso il potere evocativo della cucina. Il film di Davide Minnella è in sala come evento speciale nelle giornate del 26, 27 e 28 aprile.

Quando la seconda occasione è in cucina

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Si dice che una risata salverà il mondo, ma cosa accadrebbe se questa venisse sostituita dal potere del cibo e della cucina? A scoprire gli effetti benefici di un piatto perfettamente realizzato è Carmine, un ragazzo di Napoli che, legato a un certo substrato criminale, dimostra di non essere proprio tagliato per questo tipo di vita. Dall’animo tenero e romantico, viene mandato a Roma per riciclare i soldi della camorra attraverso un’attività commerciale di facciata. Così, punito e, al tempo stesso, salvato da un boss legato a lui per motivi famigliari, si ritrova a essere “titolare” di un ristornate e, attraverso questo, riscoprire una passione ereditata dalla nonna. Grazie, poi, all’incontro/scontro con Consuelo, una chef dal temperamento umorale e poco moderato, le sue prospettive cambiano completamente.

La cena perfetta, Greta Scarano e Salvatore Esposito in una sequenza del film
La cena perfetta, Greta Scarano e Salvatore Esposito in una sequenza del film di Davide Minnella

I profumi dei piatti del ricordo lo spingono a cambiare la propria vita e a inseguire un sogno tutto suo da condividere con un nuovo amore. Peccato, però, che la “famiglia” a Napoli non sia informata di queste sue iniziative personali. Anzi, quando comprende l’esistenza in un ammanco nel denaro consegnato per essere ripulito, organizza un viaggio punitivo verso Roma. Ed è a questo punto che Carmine affida la sua vita e il futuro delle sue prospettive alla realizzazione di una cena perfetta in cui la modernità interpreta i piatti della tradizione campana senza intaccarne minimamente l’essenza e il potere.

Attraverso i sapori e i profumi, infatti, i ricordi compiono un percorso che va dalla bocca al cuore, riempiendo l’animo e la testa di memoria e compassione. Questo è il nucleo narrativo di questo La cena perfetta, secondo lungometraggio di Davide Minnella che, in modo del tutto particolare e insolito, si muove attraverso un’atmosfera positivamente ambigua. In questa particolare gestione del racconto, infatti, le tematiche gangster e camorristiche non vengono stemperate ma inserite all’interno di una visione d’insieme diversa, dove l’elemento romantico e vitale prende nettamente il sopravvento.

Tra Ratatouille e Gomorra

La cena perfetta, Gianfranco Gallo e Salvatore Esposito in una scena del film
La cena perfetta, Gianfranco Gallo e Salvatore Esposito in una scena del film di Davide Minnella

Ma qual è l’elemento essenziale che ha ispirato una vicenda costantemente a metà tra due generi cinematografici all’apparenza agli antipodi? Per Minnella la scintilla è venuta nientemeno che da un’animazione. Nello specifico si tratta di Ratatouille, un film che, da quando il regista è diventato padre, ha praticamente imparato a memoria. A colpirlo, in modo particolare, è il senso di rivalsa che la cucina offre a un protagonista improbabile e inadatto agli ambienti di un ristorante come un topo. Una rivincita su di un destino che sembra già scritto e che nel suo La cena perfetta fa indossare al personaggio di Carmine, desideroso di liberarsi di un ambiente che non lo rappresenta e che frena le ambizioni della sua vita. Così, attraverso il volto di Salvatore Esposito, riesce a creare un ponte interpretativo tra i due generi, traghettando e stemperando le atmosfere tipiche del genere criminal per percorrere una strada che non ha alcuna intenzione di essere violenta o cruda.

Influenzati dalle ambientazioni e dal racconto di Gomorra, infatti, molti potrebbero essere tratti in inganno e aspettarsi un crudo realismo che non arriverà mai. In questo senso, dunque, è bene chiarire che le intenzioni del regista non sono mai andate in questa direzione. Il film, infatti, ha una struttura chiara e onesta, virando fin da subito verso una narrazione in cui la violenza è solo intuita o costantemente minacciata. Nella realtà dei fatti, però, questa non entra in scena, rischiando di creare dissonanza all’interno di una vicenda in cui la cucina tende a creare armonia.

La memoria del cibo

La cena perfetta, Salvatore Esposito in una sequenza del film
La cena perfetta, Salvatore Esposito in una sequenza del film di Davide Minnella

Come già preannunciato, dunque, il cibo e il lento e accurato rituale della sua preparazione sono al centro di La cena perfetta. Anzi, in modo inaspettato, diventano l’arma segreta ed essenziale non solo per sopravvivere ma per offrire a più di una persona l’occasione per ricominciare. Così, forse prendendo ispirazione dalle ben più famose madeleine proustiane, una semplice pasta e patate diventa il veicolo essenziale grazie al quale intraprendere un personale viaggio alla ricerca del tempo perduto. Perché, come direbbe Camilleri attraverso il suo Montalbano, lo “sciauro” di un piatto dà inizio a un viaggio sensoriale e della memoria capace di toccare anche il cuore più duro e inasprito. D’altronde, non c’è ricordo più toccante di quello legato all’infanzia e alla giovinezza, quando la vita non ha ancora lasciato segni indelebili e si può godere degli ultimi sprazzi di accudimento. Certo, nel cavalcare quest’atmosfera, il film può apparire fin troppo ingenuo e buonista nel suo finale. E, probabilmente, nemmeno a torto. Nonostante, questo, però, ogni tanto c’è bisogno di una favola moderna a lieto fine. Per non parlare di una pasta e patate con provola.

La cena perfetta, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: La cena perfetta
Regia: Davide Minnella
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 106’
Genere: Commedia
Cast: Antonella Attili, Gianfranco Gallo, Cristiano Simone Iannone, Greta Scarano, Alberto Basaluzzo, Salvatore Esposito, Antonio Grosso, Gianluca Colucci, Gianluca Fru
Sceneggiatura: Stefano Sardo, Gianluca Bernardini, Giordana Mari
Fotografia: Marco Pieroni
Montaggio: Sarah McTeigue
Musiche: Michele Braga
Produttore: Federica Lucisano, Fulvio Lucisano
Casa di Produzione: I.I.F. Italian International Film, Lucisano Media Group
Distribuzione: Vision Distribution

Data di uscita: 26/04/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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