SHE-HULK: ATTORNEY AT LAW 1X09

SHE-HULK: ATTORNEY AT LAW 1X09

Questo episodio conclusivo di She-Hulk: Attorney at Law conclude una stagione quasi perfetta con una clamorosa défaillance.

Quel finale che non ci voleva

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She-Hulk: Attorney at Law non ha fatto la fine di WandaVision, altra serie Marvel con protagonista una supereroina invincibile che aveva giocato con i generi e portato ai limiti il racconto metacinematografico. La serie sulla strega scarlatta aveva rinnegato bruscamente la propria natura per rientrare nei ranghi e trasformarsi nella più classica versione per il piccolo schermo di un capitolo dei Vendicatori pieno di azione, esplosioni e confusione. Al contrario, lo show sulla gigantessa porta agli estremi la narrazione metatestuale che l’aveva contraddistinto. Chi è la protagonista? (in originale Whose Show Is This? ovvero Di chi è questo show?) devia dal registro comico per descrivere le conseguenze dell’attacco di Intelligencia – l’organizzazione di hater nata in rete per sabotare l’eroina – che è costato la perdita di controllo e la prigione a Jennifer Walters.

Cose che non devono accadere

She-Hulk, Tatiana Maslany in un'immagine del nono episodio
She-Hulk, Tatiana Maslany in un’immagine del nono episodio

Come tante volte prima di lei aveva fatto il cugino Hulk, Jen ha perso la pazienza e spaccato tutto, colpa di un oltraggioso e vilmente maschilista atto di cyberbullismo. L’esplosione d’ira le costa la reputazione, il lavoro e il futuro, e in men che non si dica l’ex avvocatessa di successo è costretta a tornare a vivere con mamma e papà. Nessuno corre in suo aiuto, neanche Bruce e Matt Murdock, e a Jen non resta che ricorrere a Emil Blonksy, alias Abominio, per sfogarsi. La rivelazione relativa ai fondatori di Intelligencia è per metà scontata e per l’altra non ha senso; il climax dell’episodio, ovvero la resa dei conti alla Avengers – l’irruzione in scena di Abominio, Titania e l’Hulk di Mark, la rissa che ne consegue ravvivata da un tripudio di CGI che ricorda il finale di WandaVision – viene interrotto da un eclatante irruzione di She-Hulk negli studios. Come i looney tunes, l’eroina dei fumetti irrompe a Hollywood, o meglio, nella writer’s room di She-Hulk ai Marvel Studios.

Un colpo di genio mancato

She-Hulk, Tatiana Maslany in un momento del nono episodio
She-Hulk, Tatiana Maslany in un momento del nono episodio

La serie ha riservato numerose parodie al mondo Marvel, e quell’autoironia ha sempre ripagato, ma l’entrata in scena di Kevin (no, non è Kevin Feige, il boss della Marvel, ma chiaramente si gioca sull’equivoco) e la lunga sequenza che ne consegue, non ha l’effetto sperato. Sulla carta, sembra effettivamente geniale esasperare l’autoreferenzialità, la metatestualità e le dinamiche tipiche della rottura della quarta parete, facendo di Jen Walters, più che mai, un’eroina consapevole della propria natura finzionale, una sorta di ammiccante Deadpool al femminile. Il personaggio che sfida il narratore per rivendicatore il proprio libero arbitrio e anzi manipolatore il creatore per ottenere il finale che desidera, è un’altra idea brillante sulla carta, che tuttavia, una volta messa in scena in questo frangente, risulta deludente. Voleva essere una deviazione brillante e intrigante volta a decostruire la narrativa marveliana, ma non ci è riuscita.

Un finale da dimenticare

She-Hulk, una sorprendente immagine del nono episodio
She-Hulk, una sorprendente immagine del nono episodio

L’ideale è fare finta che la stagione si sia conclusa con l’arrivederci di Daredevil, prima che She-Hulk tiri fuori un antagonista ancora più ridicolo e indegno di Titania, che dia a Blonsky una svolta da villain insensata e che pasticci con un lieto fine conquistato dopo una parentesi metacinematografica stridente, e deludente come tanti altri finali delle serie Marvel di Disney. Perché quello di She-Hulk: Attorney at Law non è solo, come accennato, un finale anticlimatico: quell’incursione negli studi del colosso dell’intrattenimento lascia anche la sensazione di essere una mossa ridicolmente compiaciuta e autocompiaciuta. L’epilogo, con la famigliola riunita a celebrare davanti al barbecue e Hulk che rivela un’insospettabile (perché salta fuori davvero dal nulla) parentela, corona un finale indigeribile. Tirando le somme, di questa nona e ultima puntata apprezziamo l’audacia di un tentativo fallito; per il resto la stagione è quasi perfetta, e Chi è la protagonista? si salva per quel prologo che fa (e rifà) il verso alla sigla del telefilm L’incredibile Hulk del 1977, assolutamente sfizioso.

She-Hulk, la locandina della serie
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Scheda

Titolo originale: She-Hulk: Attorney at Law
Creata da: Jessica Gao
Regia: Kat Coiro
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Commedia, Fantastico, Azione
Cast: Mark Ruffalo, Benedict Wong, Tim Roth, Renée Elise Goldsberry, Tatiana Maslany, Charlie Cox, Ginger Gonzaga, Jameela Jamil, Jon Bass, Nicholas Cirillo, Candice Rose, Drew Matthews, Michael H. Cole, Nick Gomez, Tess Malis Kincaid, Mark Linn-Baker
Sceneggiatura: Jessica Gao, Dana Schwartz, Cody Ziglar
Fotografia: Florian Ballhaus
Montaggio: Zene Baker, Jamie Gross, Stacey Schroeder
Musiche: Amie Doherty
Produttore: Jennifer Booth, Wendy Jacobson, Kevin Feige, Victoria Alonso, Louis D’Esposito, Kat Coiro, Jessica Gao
Casa di Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 13/10/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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