ANDOR 1X07

ANDOR 1X07

Il settimo episodio di Andor potrebbe sembrare un passo indietro rispetto a quanto visto nell’ultimo, ma in realtà rappresenta una sorta di riorganizzazione del discorso generale, per condurre la narrazione verso la giusta direzione dopo quello che sembrava essere il plot twist fondamentale e definitivo.

L’alba di un nuovo giorno

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Conosci un’arma che sia stata costruita per non essere usata?” Con queste parole il personaggio di Luthen, vestendo gli abiti socialmente accettati di un antiquario, vede finalmente delinearsi l’inizio ufficiale della resistenza. Dal suo punto di vista, dunque, la ribellione rappresenta quell’arma che, con pazienza e una buona dose di rischio, è stata progettata e usata contro l’Impero. Il prezzo da pagare è un aumento delle sofferenze di molte persone innocenti ma, da questo punto di vista, Luthen ha una visione da rivoluzionario che accetta l’esistenza di un pegno da versare per se stesso e gli altri in nome della libertà. Partendo da questo presupposto, dunque, il concetto di ribellione sembra essere proprio il fulcro di questa nuova puntata di Andor, che, abbandonando lo schema dell’episodio precedente, prova a tirare le fila di tutti i percorso narrativi aperti fini a questo punto.

Intorno al concretizzarsi della rivoluzione, dunque, viene gestito il percorso di tutti i personaggi. In modo particolare si prende in considerazione il modo in cui questi reagiscono al suo prendere forma. Così, mentre Cassian ancora non sembra aver afferrato l’importanza della sua partecipazione all’attentato e, soprattutto, il valore del sacrificio di alcuni suoi compagni, intorno a lui il mondo sembra iniziare a prendere coscienza che esiste un’effettiva possibilità di rivincita per la propria esistenza. Che il punto di vista sia quello di chi combatte o di chi crede di essere nel giusto nell’imporre l’ordine costituito, non cambia l’essenza di questo settimo episodio, volto a costruire uno sguardo d’insieme per condurre verso la successiva evoluzione che, a oggi, ancora non è chiara. Un aspetto, questo, che senza dubbio è stato progettato e cercato in fase di scrittura per dare un andamento variabile alla narrazione.

Nulla è mai come sembra

Andor, un momento del settimo episodio della serie
Andor, un momento del settimo episodio della serie Disney+

Un aspetto che risalta chiaramente, però, è la presenza di molte ombre in cui si muovono tutti i personaggi. Chi più chi meno, infatti, tutti sono portatori di una ambiguità sempre più chiara con l’evolversi della narrazione. Una condizione che aiuta a costruire la complessità e la variabilità del racconto e che, soprattutto, incide in modo positivo sul carattere dei personaggi. Che nulla sia come sembra lo avevamo già capito da alcuni particolari disseminati negli altri episodi. Su tutti, l’ambiguità che serpeggiava nello sparuto gruppo di rivoltosi ne è un esempio chiaro. In questo episodio, però, si è deciso di amplificare il concetto, mettendo in evidenza le zone d’ombra di ogni singolo filo narrativo.

Il messaggio che ne consegue, dunque, è l’attesa di evoluzioni impreviste provenienti da qualsiasi direzione. Il fulcro, ovviamente, è sempre il singolo e il modo in cui decide di reagire di fronte alle variabili che gli si presentano. Un elemento tutt’altro che scontato. Un dato sicuro, infatti, è che ognuno di loro sia profondamente incompiuto e che nasconda una sottile inquietudine interiore. In questo senso, dunque, non ci stupisce vedere il giusto, o ciò che reputiamo tale, velarsi di ambiguità ed essere costretto dagli eventi ad atteggiamenti inaspettati. L’unico, finora, a seguire una linea ben definita sembra essere proprio Cassian che, nonostante l’esperienza vissuta, non ha mutato il proprio atteggiamento da sopravvissuto alla vita stessa. Nonostante quest’apparenza, però, è il personaggio che, più di ogni altro, è destinato a vivere la mutazione definitiva. E questo è l’unico vantaggio che lo spettatore può trarre nel vedere un prequel come Andor, e avendo già incontrato il protagonista nella seconda fase della sua esistenza.

La politica al tempo dell’Impero

Andor, Stellan Skarsgård e Genevieve O'Reilly in una scena del settimo episodio della serie
Andor, Stellan Skarsgård e Genevieve O’Reilly in una scena del settimo episodio della serie Disney+

Nonostante l’argomento sia stato già accennato, in questo settimo episodio di Andor il concetto di politica viene notevolmente ampliato seguendo due filoni narrativi diversi condotti, forse non troppo casualmente, da personaggi femminili. Da una parte, infatti, abbiamo Dedra Meero, un’ufficiale imperiale mossa da uno zelo quasi ossessivo nella caccia ai ribelli, e Mon Mothma, una senatrice della Repubblica che cerca di sostenere in segreto l’Alleanza Ribelle. In entrambi i casi si nota come l’ambito del potere per una donna sia spesso un terreno impervio e pericoloso, dove procedere con molta cautela. Nonostante si trovino su due fronti completamente opposti, queste donne devono confrontarsi con le stesse problematiche. In primis l’ostilità e la supponenza del mondo maschile, che non crede nella validità delle loro visioni. Oltre questo, poi, viene mostrato chiaramente un concetto di politica caratterizzato dalla perenne mistificazione dove nascondere, celare, creare una verità apparente sembra essere l’unica chiave per procedere sulla propria strada. Qualunque essa sia. In questo senso dunque, questi personaggi femminili si trovano a confrontarsi ancora sullo stesso piano. In entrambi i casi, infatti, è chiaro che stiano vivendo una realtà esterna diversa da quella sentita interiormente. Da parte sua la senatrice Mon Mothma indossa abiti eleganti e un sorriso rassicurante per continuare a sembrare innocua agli occhi dell’Impero. Dedra Meero, invece, nasconde dietro la rigidità della sua divisa il desiderio di essere accettata. Quale sia la sua verità ancora non è dato saperlo. Che sia lo stesso Cassian a poterla svelare?

Andor, la locandina della serie

Scheda

Titolo originale: Andor
Creata da: Tony Gilroy
Regia: Benjamin Caron
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Drammatico, Avventura, Fantascienza, Azione
Cast: Stellan Skarsgård, Diego Luna, Alex Ferns, Wilf Scolding, Alastair Mackenzie, Genevieve O’Reilly, Carlos Damasceno, Elizabeth Dulau
Sceneggiatura: Tony Gilroy, Stephen Schiff
Fotografia: Damián García
Montaggio: Frances Parker
Musiche: Nicholas Britell
Produttore: Tony Gilroy, Kate Hazell, John Hampian, David Meanti, Michael A. Garcia, Ally O'Leary, Kathleen Kennedy, Diego Luna, John Gilroy
Casa di Produzione: Lucasfilm
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 19/10/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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