BLACK ADAM

BLACK ADAM

Nel suo introdurre e (iniziare a) sviluppare il suo (anti)eroe omonimo, ma anche il collettivo della Justice Society of America, Black Adam si pone come un possibile nuovo avvio per il DC Extended Universe, nel segno di un parziale recupero di forme e modalità narrative dell’era “snyderiana”, unito a una progettualità appresa dai rivali dei Marvel Studios.

Un nuovo inizio?

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L’opera di ristrutturazione (dagli esiti ancora tutt’altro che chiari) attualmente in corso in casa DC, successiva alla discussa cancellazione del film Batgirl, potrebbe segnare un nuovo, interessante inizio con questo Black Adam. Un “inizio”, invero, non voluto né preventivato, visto che il film di Jaume Collet-Serra – già da tempo in progetto – è stato girato molto tempo prima che la Warner annunciasse la cancellazione del film di Adil El Arbi e Bilall Fallah; tuttavia, il proposito dei vertici Warner Bros. Discovery di tornare a una maggior interconnessione delle storie che legano il DC Extended Universe, con un media franchise integrato e coerente – sul modello di quanto fatto dai rivali della Marvel – sembra perfettamente in linea con quanto mostrato in questo nuovo film. Un film che, se da un lato recupera una messa in scena ipercinetica e “snyderiana” (pur senza gli eccessi magniloquenti delle sequenze d’azione di Batman v Superman: Dawn of Justice e Zack Snyder’s Justice League) dall’altro sembra farsi fautore di una concezione più corale del genere supereroistico, che qui affianca all’(anti)eroe protagonista il nuovo gruppo di personaggi della Justice Society of America: un collettivo di supereroi che, nell’universo fumettistico, si sviluppa in modo parallelo e indipendente dalla Justice League, ma che in quello cinematografico sembra potervisi affiancare. Un gruppo che forse – è evidentemente questo il progetto dei produttori – rivedremo all’opera in altri film, incassi e gradimento dei fans permettendo.

Il campione risvegliato

Black Adam, Dwayne Johnson in una scena del film
Black Adam, Dwayne Johnson in una scena del film di Jaume Collet-Serra

Il plot di Black Adam muove da un prologo ambientato nel passato, che mostra l’immaginaria città egiziana di Kahndaq, 5.000 anni prima dei giorni nostri, tenuta sotto il sadico giogo di un tiranno, il re Sabbac; questi ha schiavizzato la popolazione allo scopo di costruire una potente corona, composta dal minerale Eternium, e acquisire così l’immortalità. A ribellarsi ai piani del sovrano c’è tuttavia un giovane, Teth-Adam, che poco prima di essere giustiziato ottiene il potere di un dio, diventando così il campione di Kahndaq.

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Ai giorni nostri, Kahndaq è retta da un governo corrotto, in combutta con l’Intergang, che vuole entrare in possesso della corona e dei suoi infiniti poteri; in questo contesto, una spedizione dell’organizzazione clandestina di Adrianna Tomaz, con lo scopo di rimuovere la corona dal suo antico sito, si scontra con le milizie dell’Intergang, provocando accidentalmente il risveglio dell’antico campione. Questi, tuttavia, non sembra essere l’eroe votato alla giustizia narrato dalle antiche leggende, quanto piuttosto un’entità spietata e distruttiva; per fermarlo viene mobilitata così la Justice Society, guidata dall’archeologo Kent Nelson (detto Doctor Fate), e formata anche da Carter Hall/Hawkman, Al Rothney/Atom Smasher e Maxine Hunkel/Cyclone.

Tracce di passato

Black Adam, Sarah Shahi e Mohammed Amer in una movimentata sequenza del film
Black Adam, Sarah Shahi e Mohammed Amer in una movimentata sequenza del film di Jaume Collet-Serra

Nel suo introdurre, ad affiancare il personaggio titolare, un nuovo gruppo di eroi – tutti attentamente presentati, e ognuno col suo peso specifico nella vicenda – Black Adam sembra davvero proporre una sorta di riavvio (non sappiamo ancora quanto definitivo) per il DC Extended Universe; un progetto, quindi, che vuole porsi da un lato come vicenda autonoma e autoconclusiva (i riferimenti agli altri personaggi del franchise sono perlopiù iconografici e “tematici”, come quello a Shazam), dall’altro come introduzione di un nuovo corpus di personaggi destinati a trovare sviluppo e approfondimento nei film successivi. La Justice Society qui presentata gode indubbiamente di minor popolarità della collegata Justice League, tanto per la minore attrattività dei suoi personaggi, quanto per il numero ridotto dei suoi membri; tuttavia, il film di Jaume Collet-Serra sembra voler tracciare un ponte anche col passato, come viene esplicitamente rivelato anche dalla sequenza mid-credits. Se è vero che (almeno al momento) l’hashtag social di qualche tempo fa, #RestoreTheSnyderVerse, non ha trovato accoglimento, Black Adam sembra mostrare come i vertici Warner non siano intenzionati a gettare via del tutto quanto costruito in quella fase, preservandone perlomeno la visione. Una visione di cui restano tracce, nel film, tanto nell’orchestrazione delle scene d’azione – improntate a un’estetica chiaramente debitrice a quella del regista di Man of Steel – quanto in un approccio (limitatamente) più cupo al soggetto, riassunto in un personaggio che, almeno sulla carta, viene introdotto come antieroe e figura oscura.

Il ritorno sui binari del noto

Black Adam, Aldis Hodge è Hawkman nel film
Black Adam, Aldis Hodge è Hawkman nel film di Jaume Collet-Serra

In questo senso, la fisicità statuaria e la scarsa modulazione espressiva di Dwayne Johnson si sposano abbastanza bene alla concezione del personaggio di Black Adam, che per tutta la prima parte della storia mantiene la sua caratterizzazione problematica, fatta di luce e ombra, appena mitigata dal rapporto col personaggio di Adrianna e con quello di suo figlio Amon; una caratterizzazione che si contrappone in modo plastico a quella del gruppo di personaggi della Justice Society, e in particolare all’apparente “nemesi” del protagonista Hawkman (interpretato da Aldis Hodge). La sceneggiatura, tuttavia, non ha il coraggio di portare fino in fondo questa caratterizzazione “antieroica” del personaggio, cedendo nella sua fase avanzata alle esigenze narrative che chiedono – diremmo esigono – un gruppo di eroi schierati contro un unico antagonista (qui il criminale col volto di Marwan Kenzari). La vicenda di Black Adam, nel suo sviluppo, si riallinea quindi a una concezione del cinecomic più convenzionale, in cui i quantitativi di violenza vengono tenuti rigorosamente sotto controllo, e a più riprese fa capolino l’humour desacralizzante appreso dai “cugini” dei Marvel Studios. Non mancano le lungaggini e i passaggi a vuoto, nel film di Collet-Serra, così come le svolte di trama prevedibili; tuttavia, il ritmo tiene complessivamente bene, e l’introduzione di un nuovo “collettivo”, per una volta, non appare gratuita. In questo senso, Black Adam si configura quindi come un prodotto abbastanza coerente con le sue premesse, oltre che come un ideale ponte tra passato e futuro dell’universo DC, con esiti ancora tutti da verificare.

Black Adam, la locandina italiana del film
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Scheda

Titolo originale: Black Adam
Regia: Jaume Collet-Serra
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 124’
Genere: Fantascienza, Azione, Fantastico
Cast: Dwayne Johnson, Viola Davis, Marwan Kenzari, Aldis Hodge, Uli Latukefu, Derek Russo, Noah Centineo, Patrick Sabongui, Pierce Brosnan, Quintessa Swindell, Shiquita James, Angel Rosario Jr., Bodhi Sabongui, Jalon Christian, James Cusati-Moyer, Joseph Gatt, Mohammed Amer, Natalie Burn, Odelya Halevi, Sarah Shahi
Sceneggiatura: Adam Sztykiel, Rory Haines, Sohrab Noshirvani
Fotografia: Lawrence Sher
Montaggio: Michael L. Sale, John Lee
Musiche: Lorne Balfe
Produttore: Hiram Garcia, Dany Garcia, Jennifer Conroy, Beau Flynn
Casa di Produzione: Flynn Picture Company, Seven Bucks Productions, Warner Bros., DC Entertainment, New Line Cinema
Distribuzione: Warner Bros.

Data di uscita: 20/10/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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