BORIS 4
Boris, la “fuoriserie italiana”, aveva fatto la storia della televisione nostrana mettendo alla berlina la tv generalista. Ora, i suoi protagonisti tornano per satireggiare l’era delle serie in streaming, con esiti eccezionali.
Un grandissimo ritorno
Boris, serie satirica (per quanto possa essere riduttivo definirla semplicemente così) unica nel panorama italiano, è tornata con una quarta stagione, dopo dodici anni di latitanza dal piccolo – e grande, contando anche Boris – ll film del 2011 – schermo, e il risultato è strepitoso. Non era così scontato che gli sceneggiatori Ciarrapico e Vendruscolo riuscissero in una sorta di miracolo (inevitabile ricorrere a tal termine, considerato che questa nuova annata è incentrata su una serie sulla vita di Gesù), riportando la comicità originale del Boris degli esordi e adeguandola alla contemporaneità. È una conquista clamorosa, specialmente se pensiamo a tante, tantissime altre riedizioni, sequel, reboot, reunion televisive fallite. Lo show che descrive ilarmente le traversie quotidiane del regista di fiction René Ferretti, della troupe e degli attori che collaborano con lui da decenni, è una pietra miliare della serialità nostrana, un’esperienza seminale e un punto fisso della cultura popolare, che mettendo alla berlina l’appesantito e macchinoso sistema produttivo della tv tradizionale, si faceva a sua volta paladina della tv “quella buona.”
Le cose cambiano…
Con Boris 4 a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo (senza il compianto Mattia Torre, la cui presenza aleggia in ogni istante sulla produzione) spetta l’arduo compito di replicare un prodotto ineccepibile senza tradire le aspettative, e senza il terzo del trio creativo. Questo dopo un decennio durante il quale il modo di fare televisione è stato completamente rivoluzionato. Ancora una volta in maniera metatestuale, Boris parla proprio di quell’evoluzione, di come lo streaming abbia stravolto il panorama seriale e il modo di operare degli addetti ai lavori. La serie si apre con un funerale: è quello di Itala, la segretaria di edizione raccomandatissima, tanto melliflua quanto carogna, interpretata da Roberta Fiorentini, la vera deceduta nella realtà. La cerimonia riunisce la vecchia compagnia di Gli occhi del cuore, tutti rimasti intrappolati, in un modo o nell’altro, nella rete dello spettacolo pacchiano, compreso quel René Ferretti (Francesco Pannofino) che aveva cercato in tutti i modi di elevarsi. Incredibilmente, Stanis (Pietro Sermonti) e Corinna (Carolina Crescentini) si sono sposati e come gli attori americani sono diventati anche produttori delle serie che li vedono protagonisti. Hanno infatti fondato la casa di produzione Snip (So Not Italian Production), sull’orlo del tracollo dopo il fallimentare kolossal Gengis Khan. Duccio (Ninni Bruschetta) e Lorenzo (Carlo De Ruggieri) sono finiti a girare in India in qualità di direttore e assistente della fotografia, Sergio (Alberto Di Stasio) ha di nuovo problemi con la legge ed è in galera mentre l’ex stagista vessato Alessandro (Alessandro Tiberi), detto Seppia, è l’unico che si è fatto strada nell’era dello streaming e ora è un responsabile di una piattaforma americana ossessionata dall’inclusività, dal politicamente corretto e dal misterioso “algoritmo” che determina cosa funziona e cosa no in termini di gradimento del pubblico (o forse fa qualcos’altro; è, per l’appunto, un mistero).
… ma Boris resta lo stesso
Il nuovo grande ambizioso progetto che riunisce tutti sotto l’egida di Alessandro è una trasposizione della vita di Gesù con Stanis produttore e protagonista, nonostante i cinquant’anni suonati. Le riprese si riveleranno un incubo, soprattutto per chi fatica ad adeguarsi al rigidissimo codice comportamentale da seguire sul set: bandite le droghe, le vessazioni, le prevaricazioni, le raccomandazioni. Bisogna soddisfare la quota di artisti e tecnici appartenenti a tutte le minoranze e servire le pretese di contemporaneità e politicamente corretto anche nella sceneggiatura della storia millenaria di Gesù, inevitabilmente snaturandola con esiti ridicoli. Boris 4 racconta così, di nuovo e con acume e ironia, il mondo della televisione: dopo aver messo alla berlina il nepotismo, la corruzione e tutte le brutture della tv tradizionale, si sposta sul nuovo: l’inclusività, il politicamente corretto, gli algoritmi, il MeToo, i social e così via, registrando novità e cambiamenti senza perdere la propria anima, la propria identità e il proprio stile. Tornano i vecchi tormentoni – dal “cagna maledetta” al “Dai dai dai”, ma gli sceneggiatori non si fossilizzano, ne creano di nuovi, alternando citazioni autoreferenziali e veri e propri flashback senza cullarsi nella nostalgia. Con il procedere degli episodi appare sempre più chiaro che dietro a questa grande rivoluzione del settore è cambiato tutto e niente. Lo si capisce mentre si segue la serie – morendo dalle risate anche nei momenti più tragici (vedere il povero Biascica che cerca di adeguarsi a un set dal quale sono banditi nonnismo e vessazioni assortite è francamente devastante) – fino al geniale finale che cita Flashdance e che ricorderemo, probabilmente, come uno dei più entusiasmanti di sempre.
Scheda
Titolo originale: Boris 4
Regia: Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico
Paese/anno: Italia / 2022
Genere: Commedia
Cast: Paolo Calabresi, Edoardo Pesce, Antonio Catania, Andrea Sartoretti, Giordano De Plano, Giorgio Tirabassi, Massimiliano Bruno, Massimo De Lorenzo, Alessio Praticò, Carolina Crescentini, Pietro Sermonti, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Francesco Pannofino, Aurora Calabresi, Carlo Luca De Ruggieri, Alessandro Tiberi, Andrea Purgatori, Astrid Casali, Cecilia Dazzi, Cristina Pellegrino, Emma Lo Bianco, Karin Proia, Nina Torresi, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Valerio Aprea, Alberto Di Stasio, Andrea Lintozzi, Angelica Leo, Carlo De Ruggieri, Eugenia Costantini, Giulia Anchisi, Giuseppe Piromalli, Jerri Mastrodomenico, Luca Amorosino, Lucio Patanè, Maurizio Pepe
Sceneggiatura: Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo
Fotografia: Alfredo Betrò
Produttore: Lorenzo Mieli
Casa di Produzione: The Apartment
Distribuzione: Disney+
Data di uscita: 26/10/2022