DAMPYR
Candidato ad abbattere i pregiudizi italiani sul mondo del fantastico e del fumetto, Dampyr – adattamento diretto dall’esordiente Riccardo Chemello – restituisce allo spettatore il fascino del fumetto Bonelli, facendo prendere vita alle pagine create da Colombo e Boselli. La scelta di lavorare in Romania, unita a un’atmosfera che sa giocare con l’abile utilizzo dei chiaroscuri, rende viva e palpabile la trasposizione.
Sognare in grande
Come afferma la scrittrice Licia Troisi presentando la conferenza stampa di Dampyr, spesso, in Italia, abbiamo sofferto di un pregiudizio verso il mondo del fantastico e, dunque, anche del fumetto; ebbene, questo adattamento dell’esordiente Riccardo Chemello aspira a decostruire questo pregiudizio, con l’intento di rivitalizzare il cinema del fantastico italiano.
Grandi ambizioni, per questo primo progetto cinematografico della casa editrice Sergio Bonelli, i cui produttori affermano come faccia parte di una visione più ampia di respiro internazionale (il film verrà distribuito all’estero dalla Sony), ma con radici forti: a un cast internazionale con attori quali Wade Briggs (Harlan), Stuart Martin (Kurjak), Frida Gustavvson (Tesla), fa da contraltare una troupe quasi interamente italiana, con un progetto che pone al centro uno dei fumetti più amati della Sergio Bonelli, seppur non il più famoso.
Una storia fantastica
Per raccontarci il mondo di Dampyr, ovvero Harlan Draka – figlio di una donna umana e del maestro della notte Draka – gli sceneggiatori sono letteralmente partiti dalle origini; precisamente, proprio dal primo e secondo albo del fumetto che esordì nel 2000.
Quella scelta, perciò, è una vera e propria origin story, che resta fedele al fumetto: si tratta qui della “gioventù” di Harlan e del percorso che lo porta a comprendere la sua natura, ma, soprattutto, a incontrare i suoi fidati amici e compagni di viaggio, il soldato Kurjak e la vampira Tesla.
Siamo nei Balcani (Serbia) agli inizi degli anni ’90, in un clima di guerra. Nella città di Yorvolak avanza a tentoni il comandante dell’esercito Kurjak, con i suoi uomini; per le strade sono molti i morti, ma sono esangui e perfino la guerra non sembra poterne spiegare lo stato.
Uno dei compagni di Kurjak vocifera di un Dampyr, cresciuto nel suo villaggio, il figlio del diavolo, dice; Harlan (il Dampyr), in realtà, cerca di guadagnarsi da vivere imbrogliando i contadini del posto coadiuvato dal giovane amico Yuri (Sebastian Croft), nonostante abbia incubi e dubbi sempre più frequenti sulle sue origini e sul suo passato.
Sarà l’incontro con il comandante Kurjak, seguito dall’irruzione della vampira Tesla, a fargli aprire gli occhi su di sé e sul mondo dei Maestri della notte (e dei vampiri).
L’amicizia: tre solitudini si incontrano
Dampyr fa emergere in questa trasposizione un tratto marcatamente corale: da subito lo spettatore comprende come non si tratti del solo Harlan, ma del percorso di tre differenti solitudini che si incrociano. Ognuno dei futuri amici ha un passato molto doloroso alle spalle; se Harlan soffre per la sua diversità (né uomo, né vampiro), Tesla è vittima di una vita da vampiro che non ha scelto, e i cui atroci ricordi di sottomissione a Gorka provocano dolori lancinanti, mentre Kurjak ha perso moglie e figlio proprio a causa della guerra in cui è invischiato.
Ognuno di loro, nel reciproco incontro, dovrà scegliere da che parte stare: questo primo lavoro cinematografico su Dampyr ha proprio lo scopo di descrivere i personaggi nella parabola di scelte e di crescita che li porterà a essere se stessi, ma, soprattutto, a essere una squadra, che i lettori ben conoscono.
La vera guerra
Il fascino di Dampyr, così come del mondo del fantastico, sta anche nel riportare lo spettatore alle lotte interiori dei personaggi e a quella perenne battaglia tra bene e male, che si agita dentro e fuori i protagonisti del racconto; e, infatti, nella descrizione di Harlan, Tesla e Kurjak è percepibile la crescita e la maturazione di ognuno di loro.
Crescita che avviene proprio nel trovarsi di fronte a un male che non sempre comprendono: non tanto quello della guerra in Serbia, ma quel male incomprensibile che scaturisce dai Maestri della Notte, che solo Tesla conosce in profondità e che – come i lettori del fumetto sanno – influenza molte dinamiche umane, come traffico di droga e, per l’appunto, guerre.
La trasposizione
Se il mondo del fantastico ha il merito di trasporre, attraverso metafore, le nostre lotte interiori, il film di Dampyr ha voluto render vivo il fumetto sul grande schermo: operazione riuscita grazie alla scelta di lavorare in Romania, così come grazie a ricostruzioni e scenografie ambiziose, all’utilizzo delle ampie vedute dall’alto, ma soprattutto alla bravura nell’utilizzo dei chiaroscuri e del colore. Colpisce la regia dell’esordiente Riccardo Chemello, ma – come ricordano i produttori – la Bonelli ragiona dando importanza alla passione e alla creatività: una scelta coraggiosa e ampiamente premiata dal risultato.
Scheda
Titolo originale: Dampyr
Regia: Riccardo Chemello
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 120’
Genere: Horror, Fantastico
Cast: Frida Gustavsson, Luke Roberts, Sebastian Croft, Alexandra Poiana, Alice Cora Mihalache, Andreea Coff, Aura Calarasu, Claudia Negroiu, David Morrissey, Florin Fratila, Ionut Grama, Madalina Bellariu Ion, Oliver Lepadatu, Radu Andrei Micu, Simina Siminie, Stuart Martin, Wade Briggs
Sceneggiatura: Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo
Fotografia: Vittorio Omodei Zorini
Montaggio: Julien Panzarasa
Musiche: Lorenzo Tomio
Produttore: Michele Masiero, Antonio Navarra, Alessandro Pittoni, Giovanni Mattioli, Vincenzo Sarno, Andrea Sgaravatti, Roberto Proia
Casa di Produzione: Bonelli Entertainment, Eagle Pictures, Brandon Box
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 28/10/2022