STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO
di Don Hall
Con Strange World – Un mondo misterioso, il regista premio Oscar Don Hall torna alla direzione di un film d’animazione, realizzando una storia in cui i legami famigliari e i contrasti generazionali prendono nettamente il sopravvento su aspetti più moderni e interessanti che fanno da sfondo alla vicenda.
Un Disney fuori stagione
Siamo onesti, è difficile pensare al Natale senza un film Disney da vedere in sala. Per questo motivo, dunque, stride un po’ il fatto che Strange World – Un mondo misterioso, nuova animazione dello studio, esca così in anticipo sulla stagione tradizionale; e fa riflettere, forse, sul fatto che non il film venga considerato un prodotto tanto forte da poter competere e vincere nelle settimane più intense dell’anno. E, probabilmente, non del tutto a torto. Nonostante, infatti, il film abbia sulla carta tutte le caratteristiche per essere un successo, di fatto si presenta come una vicenda indubbiamente piacevole e ben realizzata, ma senza il quid della magia, quel particolare quasi inspiegabile capace di farlo diventare un classico. Il problema è che, probabilmente, da Don Hall ci si aspettava un altro colpo di genio degno di Big Hero 6, dove l’innovazione dell’immagine si fondeva alla perfezione con quella di una vicenda emotiva ma non scontata. Per non parlare dell’immagine di un eroe tanto insolito da entrare immediatamente nell’immaginario del pubblico.
Nel caso di Strange World, invece, ci troviamo di fronte a un film con un cuore più strutturato e complesso, dove alcuni aspetti segnano un chiaro passo avanti nella struttura narrativa e nella lettura del mondo esterno. Altri, invece, cercano di rifarsi alla forza della cara e vecchia immedesimazione dei sentimenti famigliari per creare un collegamento immediato con il pubblico. Due anime, dunque, che cercano di fondersi senza riuscirci fino in fondo, consegnando un prodotto più adatto all’immaginario infantile e meno diretto a uno spettatore adulto. Considerato tutto questo, vediamo quali sono gli aspetti più caratterizzanti di questa animazione giocata sull’incontro/scontro tra tre generazioni diverse con, sullo sfondo, un messaggio ecologista che rappresenta l’elemento più innovativo di questa narrazione.
Il mondo cambia e la Disney se n’è accorta
La vicenda di Strange World – Un mondo misterioso è incentrata intorno all’amore famigliare e, soprattutto, al rapporto padre/figlio. Un legame all’interno del quale spesso si creano delle profonde tensioni, soprattutto quando un genitore riversa sui propri ragazzi le aspettative di tutta una vita. In questo caso, dunque, è inevitabile il contrasto generazionale, grazie al quale i più giovani cercano d’imporre la propria autonomia. Questo è esattamente quello che accade all’interno di una famiglia di famosi esploratori, i Clade, che riusciranno a risolvere i loro contrasti in una bizzarra avventura all’interno di un mondo inesplorato.
Nonostante, dunque, la tematica famigliare sembri centrale, ciò che rende veramente interessante quest’animazione risiede in dei particolari grazie ai quali si avverte un profondo cambiamento all’interno della Disney, capace di anticipare addirittura la realtà. Il riferimento riguarda soprattutto l’orientamento sessuale del giovane Ethan che, lungi dal creare discussioni interne o piccoli terremoti famigliari, viene dato per assodato e assolutamente normalizzato, com’è giusto che sia.
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Questo vuol dire, dunque, che Don Hall e lo sceneggiatore Qui Nguyen ci consegnano l’immagine del mondo così come dovrebbe essere. Una realtà dove l’identità sessuale non dovrebbe mai rappresentare una questione di cui discutere ma una semplice scelta personale. Che a definire quest’assoluta normalizzazione, poi, sia la Disney è ancora più importante. Dal giorno della sua nascita, infatti, questo marchio ha rappresentato il mondo del sogno e dell’immaginario idilliaco, nonché irreale. In questi ultimi anni, però, sembra proprio che molti passi avanti verso un senso più realistico dei modelli proposti stia avvenendo.
Così, accanto a “principesse” sempre più moderne e autonome, ecco arrivare anche quest’ultimo tassello, grazie al quale la Disney riesce a compiere un passo veramente importante, soprattutto se indirizzato ai più giovani. In questo modo, infatti, lo studio li aiuta a conoscersi e riconoscersi sul grande schermo in una narrazione universale, che mira a far sentire tutti meno soli e a eliminare dal vocabolario l’uso degli aggettivi “sbagliato” e “diverso” se abbinati alle caratteristiche umane.
L’uomo predatore o difensore? Ecco l’annosa questione
In una delle scene di Strange World – Un mondo misterioso vediamo le tre generazioni di Clade, nonno, padre e figlio, impegnate in un particolare gioco da tavolo tanto di moda tra i ragazzi ma che gli adulti trovano incomprensibile. A disorientare le generazioni più grandi è l’assenza di un “cattivo” da dover sconfiggere a tutti i costi. Se, poi, tutto questo è riportato nel rapporto con la natura, queste sembrano ancora più disorientate di fronte a un gioco che chiede loro di riprodurre e rispettare il rapporto di dipendenza di tutti i singoli elementi, necessari per riprodurre l’armonia del mondo naturale.
Da qui, dunque, parte una tematica naturalista ed ecologista molto importante che, ancora una volta, sente forte il richiamo che viene dall’esterno. Ethan è, senza alcun dubbio, il personaggio centrale all’interno di questo sottotesto che, però, viene utilizzato dal regista e dallo sceneggiatore come un escamotage narrativo per svolgere e risolvere la tematica famigliare che non cede la centralità del film. In questo caso la conoscenza e il rispetto del proprio pianeta, inteso come una creatura vivente con un cuore perennemente assediato, diventa una sorta di scenografia all’interno del quale far muovere i tre personaggi principali.
Ed è un peccato che solamente verso le fasi finali di Strange World – Un mondo misterioso questa componente prenda il sopravvento, mettendo il genere umano finalmente in una posizione diversa rispetta a quella fin troppo abusata di predatore e dominatore. D’altronde che l’uomo sia un semplice ospite lo aveva chiarito già in tempi non sospetti Giacomo Leopardi nel suo Dialogo della Natura e di un Islandese. Ma vale sempre la pena ribadire un concetto che, visti gli allarmanti segnali mandati dalla natura, evidentemente non è stato recepito.
Scheda
Titolo originale: Strange World
Regia: Don Hall
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 102’
Genere: Avventura, Animazione, Fantastico
Cast: Alan Tudyk, Jake Gyllenhaal, Jaboukie Young-White, Lucy Liu, Dennis Quaid, Gabrielle Union
Sceneggiatura: Qui Nguyen
Montaggio: Sarah K. Reimers
Musiche: Henry Jackman
Produttore: Roy Conli
Casa di Produzione: Walt Disney Animation Studios
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Data di uscita: 23/11/2022