IL GRANDE GIORNO

IL GRANDE GIORNO

Diretti di nuovo da Massimo Venier, Aldo, Giovanni e Giacomo confermano con Il grande giorno la ricerca di un approccio più riflessivo alla commedia, a tratti addirittura malinconico; un approccio ben visibile sotto la rutilante comicità, i tempi comici ben rodati e il perfetto affiatamento del trio.

Questo matrimonio s’ha da fare. Costi quel che costi.

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L’incidente di percorso di Fuga da Reuma Park, fallimentare commedia (prematuramente) “senile”, che sembrava voler chiudere e riassumere tutta una fase della carriera del trio, sembra ormai essere definitivamente alle spalle per Aldo, Giovanni e Giacomo. Già nel 2020, infatti, i tre erano tornati insieme per interpretare il riuscito Odio l’estate, commedia che, se da una parte segnava un nuovo inizio e un’evoluzione dei temi e dello stesso modello di comicità del trio, dall’altra vedeva anche il ritorno alla collaborazione con Massimo Venier, regista storico che aveva accompagnato i tre fin dall’inizio della loro avventura cinematografica. Una collaborazione che si rinnova ora con questo Il grande giorno, che conferma anche l’approccio più maturo e – in certo qual modo – più riflessivo con cui i tre comici mettono in scena le gag che li hanno fatti amare da più di una generazione di spettatori.

Al centro della trama c’è il matrimonio tra i rispettivi figli di Giovanni e Giacomo, amici di lunghissima data e soci storici della Sagrate Arredi, ditta leader nella produzione di divani. I giovani Caterina ed Elio si preparano a convolare a nozze nella lussuosa villa del padre di lei, sita sul lago di Como, per una cerimonia che verrà anticipata da tre giorni di festeggiamenti, banchetti ed eventi collaterali. Tuttavia, fin dal primo giorno di queste “lunghe nozze”, le cose non sembrano funzionare proprio come dovrebbero, specie da quando nella villa fa irruzione l’irruento Aldo, nuovo compagno della ex moglie di Giovanni. Una serie di incidenti, e alcune inattese rivelazioni, finiranno per mettere a rischio il matrimonio, oltre che la stessa armonia tra i due soci e amici.

Promessi sposi e parenti serpenti

Il grande giorno, Antonella Attili e Giacomo Poretti in una scena
Il grande giorno, Antonella Attili e Giacomo Poretti in una scena del film

Confermando l’evoluzione iniziata nel film precedente (uscito solo un mese prima dell’inizio del lockdown, ma risultato comunque terzo miglior incasso del 2020), Il grande giorno sembra mostrare la ricerca di un approccio più riflessivo e persino intimista, nel cinema del trio; un’impostazione che al ritmo serrato delle gag predilige una costruzione più armonica della trama, e che offre spazio e peso narrativo anche a un nutrito gruppo di altri personaggi – non più semplicemente comprimari. Questo nuovo film sembra infatti puntare a essere – per quanto, ovviamente, possa esserlo un film interpretato dai tre – una commedia più “corale” rispetto alle precedenti: una volontà che si evidenzia fin dalla scelta della voce narrante, quella del prete interpretato da Francesco Brandi. In questo senso va letto anche il focus primario della trama sui due personaggi interpretati da Aldo e Giovanni (a cui si accompagnano, ovviamente, gli interpreti dei rispettivi figli, Margherita Mannino e Giovanni Anzaldo) e l’introduzione solo successiva di Giacomo; quest’ultimo, da par suo, è una sorta di outsider che fa deflagrare – come un inconsapevole folletto, o un menestrello in una scalcinata corte dei miracoli – tensioni e rancori sopiti, rivelando segreti e mettendo in crisi certezze. Una scelta che sorprendentemente avvicina il film (fatte ovviamente le dovute proporzioni) alla tradizione della commedia all’italiana degli Scola e dei Monicelli, quella che aveva spesso nella famiglia il bersaglio prediletto dei suoi acidi strali.

Comicità agrodolce

Il grande giorno, Margherita Mannino, Giovanni Anzaldo, Aldo Baglio e Lucia Mascino in una scena
Il grande giorno, Margherita Mannino, Giovanni Anzaldo, Aldo Baglio e Lucia Mascino in una scena del film

Non ci si fraintenda, comunque: Il grande giorno resta un film guidato, nel ritmo, dai tre protagonisti e dalle loro interazioni, ormai collaudate da un trentennio di carriera tra teatro, televisione e cinema (oltre che da un regista che ne conosce alla perfezione il potenziale e i tempi comici). Tuttavia, al parossismo delle gag e al piacere dei giusti, prevedibili ma efficaci incastri narrativi – e dei tempi comici perfettamente studiati – Venier predilige qui uno sguardo più ampio; uno sguardo che parte da una gustosa riflessione sull’istituto del matrimonio (e sulla sua evoluzione nei secoli) per calarne i risultati in una vicenda borghese contemporanea, che vede in primo piano la generazione più anziana con le sue piccole e grandi ipocrisie. Una generazione che i tre – in modi diversi – incarnano con efficacia, in un intreccio che dalla scatenata comicità iniziale si fa presto più riflessivo, con punte di autentica malinconia. È come se gli stessi Baglio, Storti e Poretti avessero voluto concentrare gli ammiccamenti al loro pubblico nella prima parte – col susseguirsi di tragicomici incidenti, culminati nell’arrivo del personaggio di Giacomo – per poi sviluppare la trama in una direzione diversa, più complessa e matura. Una direzione maggiormente in linea coi tempi e con gli anni che passano, in cui la gag è spesso accompagnata da una parentesi malinconica, e il riso diventa sovente amaro. Da parte nostra, avremmo forse preferito un maggior approfondimento del rapporto tra i due (promessi) sposi, che restano comunque figure centrali nella trama; il pre-finale del film, specie nel breve subplot che coinvolge il personaggio di Giacomo, appare inoltre leggermente affrettato. Limiti che comunque non cancellano la gradevole sorpresa rappresentata da Il grande giorno, espressa anche da una conclusione (o meglio: da tante conclusioni) in cui emerge il sapore agrodolce che, sotto la patina di rutilante comicità, informa in realtà di sé gran parte del film.

Il grande giorno, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: Il grande giorno
Regia: Massimo Venier
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 90’
Genere: Commedia
Cast: Antonella Attili, Elena Lietti, Pietro Ragusa, Roberto Citran, Giovanni Storti, Andrea Bruschi, Lucia Mascino, Aldo Baglio, Davide Calgaro, Giacomo Poretti, Giovanni Anzaldo, Marouane Zotti, Eleonora Romandini, Francesco Brandi, Jerry Mastrodomenico, Dina Braschi, Francesco Renga, Margherita Mannino, Matilde Benedusi, Noemi Apuzzo
Sceneggiatura: Giacomo Poretti, Giovanni Storti, Davide Lantieri, Aldo Baglio, Massimo Venier, Michele Pellegrini
Fotografia: Vittorio Omodei Zorini
Montaggio: Enrica Gatto
Musiche: Dario Brunori
Produttore: Emanuela Rossi
Casa di Produzione: Medusa Film, Agidi
Distribuzione: Medusa Distribuzione

Data di uscita: 22/12/2022

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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