L’APPUNTAMENTO
L’identità, l’eredità della guerra, il commovente incontro/scontro tra un uomo e una donna con un passato doloroso da esorcizzare, nella Sarajevo di oggi che non ha chiuso i conti col passato. L’appuntamento, regia di Teona Strugar Mitevska, arriva nelle sale italiane il 6 aprile 2023.
Il fantasma del Capodanno passato
Ancora una volta, il cinema di Teona Strugar Mitevska mette insieme il grande e il piccolo, il pubblico e il privato, il maschile e il femminile, i vivi e i morti. Doveroso cominciare a parlare di L’appuntamento, in sala il 6 aprile 2023 dopo il felice passaggio nella selezione ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia 2022, evidenziandone l’audace equilibrismo, il coraggio di stare sempre in bilico tra drammatizzazione e aderenza storica. Dio è donna e si chiama Petrunya (2019), si chiamava così il precedente lavoro della regista macedone, ed è in fondo cosa utile partire da un confronto perché in molti aspetti i film si somigliano. In entrambi i casi il punto di partenza è uno spunto di vita vissuta, un ritratto di donna, la cronaca di una tenace battaglia per la difesa e la costruzione dell’identità; alludere ai problemi di una per raccontarle tutte, spostando la prospettiva da un piano all’altro, dal personale al sociale. Ora resta da capire come L’appuntamento si conformi al modello, tenendo a mente che un omaggio senza un piccolo tradimento è ben poca cosa.
Andare avanti, guardandosi indietro
Le direzioni che può prendere un evento di speed dating sono tante; Asja (Jelena Kordic Kuret) lo sa, e magari lo mette anche in conto, un esito insoddisfacente. Impossibile, però, prevedere che l’uomo seduto di fronte a lei si comporti come Zoran (Adnan Omerovic). Che non è venuto lì per socializzare, no, il suo è un intento più complesso, doloroso, taumaturgico. Evidentemente ha qualcosa da nascondere, pensa Asja, anche perché, sposato con figli e incline a pensieri suicidi, è tutto tranne che un match ideale. Come se non bastasse sembra conoscerla bene, fruga nella sua memoria pescando a colpo sicuro il ricordo più doloroso. Asja all’epoca era poco più che una ragazzina, nel gennaio 1993 a Sarajevo c’era la guerra. Andare avanti, in questo strano, buffo e doloroso pomeriggio, è possibile a entrambi solo trovando il coraggio di guardarsi indietro.
Zoran è il fantasma del Capodanno passato; aspetta Asja da trent’anni per chiederle scusa del male provocato in una notte di guerra. L’appuntamento ha la forma di un giallo sentimental/esistenziale con accenni di commedia. È la storia di un uomo e una donna, legati dalla vita in modo crudele. Il cammino verso il perdono e la redenzione è contorto e pieno di pericoli, bisogna tentare ugualmente. Teona Strugar Mitevska e la sceneggiatrice Elma Tataragic, è alla sua vita che il film si ispira, ci ammoniscono a non prendere le cose alla leggera. La guerra è finita da decenni, ma l’odio è un incendio che non si spegne, perché si alimenta continuamente di parole come serbo, bosniaco, musulmano, cristiano. L’identità rimane terreno fertile per lo scontro.
Sarajevo, identità, due bravi protagonisti e un percorso autoriale che si perfeziona
L’appuntamento non avrebbe potuto essere girato altrove. Nulla sarebbe rimasto, altrove, della risonanza emotiva e dello spessore storico di Sarajevo. Faro di cosmopolitismo e teatro di una tragedia indicibile, il mondo potrà aver dimenticato la guerra, ma ciò che resta dell’ex-Repubblica di Jugoslavia vive ancora a braccetto con questi fantasmi. Il mare di lapidi addossate all’ombra di una collina, l’enorme cimitero con vista su Sarajevo, è l’immagine di inusitata forza emotiva e plastica scelta da Teona Strugar Milevska per raccontarci di questa complessa dialettica tra la vita e la morte.
Asja e Zoran si guardano negli occhi per raccogliere i cocci delle rispettive identità, per farne cosa nuova. Aprendosi, o almeno provandoci, se non al perdono perché è difficile, almeno a un buon nuovo inizio. L’appuntamento funziona soprattutto nella prima parte. La regia di Teona Strugar Mitevska mescola lo stupore, l’imbarazzo e il mistero dello speed dating, i buffi rituali del corteggiamento che contribuiscono a svelare l’intimità dei personaggi, per distoglierci dalla pista originale, la commedia sentimentale sui generis, e condurci altrove. Lo fa affidandosi alla verve di due eccellenti protagonisti.
Si intrecciano bene, la tensione nervosa di Adnan Omerovic e le mille giravolte emotive di Jelena Kordic Kuret, prima complice, poi pazza di dolore, quindi commossa, infine chissà. Il film sa valorizzare l’unità di luogo e i tempi ristretti, circonda i protagonisti di una platea di personaggi minori cui trova il tempo di definire psicologie, nevrosi e brandelli d’identità. Fa una scommessa sul finale, inseguendo contemporaneamente precisione e ambiguità. A differenza del precedente, stavolta il film cerca di equilibrare i punti di vista e le ragioni maschili e femminili. Un cinema sempre in prima persona femminile. Dio è donna e si chiama Petrunya era la fotografia di un’autrice che misura possibilità, punti di forza e debolezze di uno stile, riflettendo su limiti e portata del suo discorso cinematografico. L’appuntamento arriva che la gran parte di questi dilemmi sono stati superati. Acquisita la padronanza del mezzo, è ora di guardare avanti.
Scheda
Titolo originale: Najsrekjniot chovek na svetot
Regia: Teona Strugar Mitevska
Paese/anno: Belgio, Danimarca, Macedonia del Nord, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina / 2022
Durata: 100’
Genere: Drammatico
Cast: Ana Kostovska, Izudin Bajrovic, Ksenija Marinkovic, Labina Mitevska, Violeta Sapkovska, Xhevdet Jashari, Zorica Nusheva, Adnan Omerovic, Davor Bosnjak, Dominik Bajo, Dragan Mishevski, Dusanka Tanova, Elmir Sejfullahi, Firdaus Nebi, Goran Drangovski, Igor Drangovski, Irma Alimanovic, Jelena Kordic Kuret, Kealiok Samouillan Mitevski, Kemal Rizvanovic, Mona Muratovic, Nikolina Kujaca, Sinisa Vidovic, Vedrana Bozinovic
Sceneggiatura: Teona Strugar Mitevska, Elma Tataragic
Fotografia: Virginie Saint-Martin
Montaggio: Per K. Kirkegaard
Produttore: Maria Møller Christoffersen, Sébastien Delloye, Vanja Sremac, Danijel Hocevar, Labina Mitevska, Amra Baksic Camo, Adis Djapo
Casa di Produzione: Sister and Brother Mitevski, SCCA / pro.ba, Frau Film, Belga Productions, Vertigo, Entre Chien et Loup, Terminal 3
Distribuzione: Teodora Film
Data di uscita: 06/04/2023