STAR TREK: PICARD 3

STAR TREK: PICARD 3

Star Trek: Picard, la cui terza stagione è stata appena distribuita da Prime Video e Paramount+, si è conclusa con un finale prevedibile e governato dal fan service, eppure appagante.

Il trionfo della nostalgia

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L’effetto nostalgia, all’ennesima potenza, è quello che ha portato il pubblico di Star Trek: Picard a continuare a seguire la serie spinoff di The Next Generation per tre stagioni. L’ultima, che ha ricostituito l’intero cast principale di TNG facendone a tutte gli effetti un sequel, ha sfruttato al massimo quell’espediente. Tanta sfacciataggine ha sortito l’effetto desiderato, e quest’annata conclusiva, che ha fuso in sé anche elementi narrativi e personaggi di Deep Space Nine e Voyager – spinoff contemporanei di The Next Generation – è il soddisfacente, rassicurante e prevedibile finale risolutore di una lunga, amatissima saga. Il riallestimento della serie – partita benissimo con una prima stagione fenomenale incentrata sui borg e culminata in un finale deludente, per poi avventurarsi in un’avventura nel XX secolo inguardabile – ha trasformato lo show in una lunga reunion che ha usato come arma segreta tutta le critiche mosse alla recente Discovery per esaltare le evidenti differenze tra queste e le serie, per tematiche e soprattutto per tono, degli anni ‘90.

Vecchi nemici

Star Trek: Picard 3, una sequenza
Star Trek: Picard 3, una sequenza della serie

La stagione ha esordito con un SOS: Beverly Crusher, ex medico di bordo dell’Enterprise D e madre di Wesley, manda una richiesta di soccorso che condurrà Picard alla scoperta di avere l’immancabile figlio segreto, in questo caso un giovanotto con il suo stesso pomposo accento britannico (la spiegazione per questo è tenue ed esilarante). È l’inizio di una lunga fuga: Jean-Luc, Beverly, Jack e Willian Riker si avvalgono dell’aiuto di Sette di nove e di quello del capitano della Titan per scappare da Vadic, changeling mutante in combutta con i nemici numero uno di Picard. Sul loro percorso si affacciano – chi per una comparsata chi per unirsi alla missione fino alla fine – man mano tutti i volti più importanti di The Nex Generation – incluse alcune guest sorprendenti come quella dell’ologramma Moriarty – e anche di Deep Space Nine e Voyager.

Vecchi amici

Star Trek: Picard 3, un'immagine
Star Trek: Picard 3, un’immagine della serie

Inevitabilmente, il finale di questa terza stagione di Star Trek: Picard è il pretesto per lo scontro conclusivo tra il protagonista eponimo e la sua nemesi, il collettivo borg che lo ha ossessionato per trentacinque anni e la sua regina, ridotta a un orripilante ibrido biomecanoide: è ancora una volta lei dietro alla minaccia più grande per la Federazione, un genoma che contagia chiunque sotto i venticinque anni. E così, gli unici in grado di contrastarlo sono i membri della Flotta più anzianotti come Geordi, Worf, Deanna, il redivivo Data e gli altri ex membri dell’ammiraglia capitanata trent’anni prima da Picard. È un finale soddisfacente per la nicchia di seguaci di TNG, un po’ meno per tutti gli altri: nel vasto universo trekkiano, i salvatori della galassia sono sempre i soliti, una manciata di eroi attempati che da soli rivolgono minacce enormi e letali. È una stagione piena di lacuna narrative e semplicismi, di espedienti e intrecci già usati fino all’esaurimento e di risoluzioni affrettate e con poco senso; ma gli autori pensano di poter risolvere tutto stimolando l’affetto decennale del pubblico per personaggi che hanno letteralmente fatto la storia del franchise.

Nuovi equipaggi

Star Trek: Picard 3, un momento
Star Trek: Picard 3, un momento della serie

Questo vale anche quando ciascuno di loro è evoluto in una figura vagamente irritante – il Worf zen, la Deanna lamentosa, il Picard saccente. Quello che funziona di Star Trek: Picard è l’arco narrativo dedicato alle sperimentazioni sui changeling, che getta una luce oscura sulla Federazione, ormai da tempo non più immacolata; quello che non funziona è che il vecchio (più giovane) Picard di tre decenni prima avrebbe inorridito a tale scoperta e dedicato la sua vita al riscatto delle vittime, mentre questo, e il suo equipaggio, è molto meno idealista, molto poco guidato dall’etica e dai principi illuminati che hanno fatto di Star Trek un baluardo della fantascienza antidistopica e molto più egoista, egocentrico, egoriferito. Quello degli ufficiali della plancia dell’Enterprise D è diventato un clan il cui vero scopo – ancor più che salvare l’universo – è preservare la propria eredità. Fa male al cuore vedere i pochi Borg rimasti e la regina ridotti a belve ferite che inseguono la rivalsa con un’ultima zampata, e ancor più vederli perire miseramente grazie a un intervento di Picard sentimentale e patetico, di risibile valenza strategica. L’epilogo di quest’ultima stagione di Star Trek: Picard è un tripudio di bontà e ottimismo che introduce la nuova generazione di ufficiali eletta per perpetuare l’eredità nepotista di Picard & co.: la cosa dovrebbe giustamente irritarci, ma dove i tentativi di assimilazione borg sono falliti, quelli di Jean-Luc & co. hanno trionfato: siamo totalmente convertiti, e non vediamo l’ora che quel sequel si concretizzi.

Star Trek: Picard 3, la locandina
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Scheda

Titolo originale: Star Trek: Picard 3
Creata da: Alex Kurtzman, Kirsten Beyer, Michael Chabon, Akiva Goldsman
Regia: Jonathan Frakes, Douglas Aarniokoski, Deborah Kampmeier, Dan Liu, Terry Matalas
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Genere: Drammatico, Avventura, Fantascienza, Azione
Cast: Ed Speleers, Patrick Stewart, Amanda Plummer, Amy Earhart, Ashlei Sharpe Chestnut, Brent Spiner, Gates McFadden, Jeri Ryan, Jin Maley, John de Lancie, Jonathan Frakes, Joseph Lee, LeVar Burton, Marina Sirtis, Michael Dorn, Michelle Hurd, Orla Brady, Stephanie Czajkowski, Tiffany Shepis, Todd Stashwick
Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Christopher Monfette, Michael Chabon, Sean Tretta, Christopher B. Derrick, Akiva Goldsman, Jane Maggs, Kiley Rossetter, Matthew Okumura, Cindy Appel, Kirsten Beyer, Terry Matalas
Fotografia: Crescenzo G.P. Notarile, Jon Joffin
Montaggio: Eric Litman, Drew Nichols, Michael Benni Pierce
Musiche: Jeff Russo, Stephen Barton, Frederik Wiedmann
Produttore: Matthew Okumura, Paul Gadd, Christopher Monfette, Drew Nichols, Jane Maggs, Cindy Appel, Frank Tignini, Gala Goliani
Casa di Produzione: Roddenberry Entertainment, Secret Hideout, CBS Television Studios
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 17/02/2023

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L'unica sua ragione di vita è l'horror. E anche l'horror. Vorrebbe scrivere solo di questo, ma è consapevole che non ci sia solo l'horror.

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