ROSSOSPERANZA

ROSSOSPERANZA

Secondo lungometraggio di fiction di Annarita Zambrano, Rossosperanza è un’opera psichedelica che racconta, tra fantasia e realtà, quadri spiazzanti e deflagrazioni noir, l’eterno conflitto tra genitori e figli. Atipico e affascinante, il film è stato presentato in concorso al 76o Locarno Film Festival, e sarà in sala dal 24 agosto.

Noir psichedelico spiazzante

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Nessuna intenzione narrativa ma un susseguirsi di quadri che, come in un puzzle, mettono insieme una storia che mischia fantasia e realtà sullo sfondo di una società perbenista e benestante, fotografata all’inizio degli anni Novanta. Un film, Rossosperanza di Annarita Zambrano, che risponde a varie chiavi di lettura: da quella sociale della gioventù inquieta e perduta a quella di denuncia di famiglie che nascondono figli inquieti, da quella politico-religiosa di un mondo corrotto e clientelare alla fotografia di un tempo di droga dilagante. Il film sarà nelle sale cinematografiche italiane dal 24 agosto.

Scene puzzle di un mondo inquieto

Rossosperanza, Leonardo Giuliani in una scena del film
Rossosperanza, Leonardo Giuliani in una scena del film

In questa narrazione a flash lo spettatore viene condotto in un continuo cambio temporale tra flashback e rimandi in avanti. Ed è forse questo che in Rossosperanza mantiene sempre viva l’attenzione. Ci si chiede se la scena alla quale si sta assistendo sia vera, pur nella finzione cinematografica, o solo immaginata dagli stessi personaggi che animano una anacronistica Villa Bianca, clinica psichiatrica di lusso. Con questo materiale umano la regista sembra mettere su delle situazioni che rimandano via via al vissuto di ognuno dei personaggi stessi. Situazioni che si intersecano tra loro ponendo le basi di un racconto delle interrelazioni tra gli stessi ragazzi, non più adolescenti, ma non ancora donne e uomini fatti. E in questo contesto si innesta, quasi di continua, una violenza tipica dei noir.

Conflitto generazionale che deflagra

Rossosperanza, Elia Nuzzolo, Margherita Morellini, Daniela Marra e Andrea Sartoretti in una scena del film
Rossosperanza, Elia Nuzzolo, Margherita Morellini, Daniela Marra e Andrea Sartoretti in una scena del film

È un micromondo, un po’ fuori dal tempo, nel quale – a tratti – irrompono figure dall’esterno a fare un po’ da detonatore per nuovi scatti di violenza. A ben guardare la regista racconta a suo modo l’eterno conflitto tra genitori e figli: una contrapposizione nella quale – nonostante tutto quando accade nel film – a perdere sono i genitori che non si dimostrano all’altezza delle loro responsabilità, che ignorano le intrusioni degli adulti nel mondo adolescenziale, che mirano a occultare le fragilità dei propri figli continuando, come se nulla fosse, la loro esistenza falsa e perbenista.

È la stessa regista, qui al suo secondo lungometraggio, a confermare in parte questa interpretazione. “La violenza”, racconta Zambrano, “era come un cancro nelle nostre viscere privilegiate, si nutriva del potere dei nostri padri divorando la nazione. Ora tutto sembra più comico che tragico. Rossosperanza è nera come le nostre anime e rossa come il sangue che ha lavato i nostri peccati”.

Dove sta la speranza?

Rossosperanza, Luca Varone in una scena del film
Rossosperanza, Luca Varone in una scena del film

La speranza richiamata nel titolo, tuttavia non si sa proprio dove ricercarla al termine della visione di questo film, che si autodefinisce come una “commedia nera”. Un’opera che non passerà inosservata, Rossosperanza, interpretata da Margherita Morellini, Leonardo Giuliani, Ludovica Rubino, Luca Varone, Elia Nuzzo, e con Andrea Sartoretti, Daniela Marra, Antonio Zavatteri, con la partecipazione di Rolando Ravello.

Annarita Zambrano, nata a Roma, vive a Parigi e ha realizzato numerosi cortometraggi selezionati alla Berlinale, al Festival di Cannes e alla Mostra di Venezia. Nel 2013 ha diretto per Rai e Ciné+ L’anima del Gattopardo, che rileggeva in chiave politica il capolavoro di Luchino Visconti. Il primo lungometraggio targato Zambrano, Dopo la guerra, è stato presentato a Cannes a Un Certain Regard nel 2018.

Il film Rossosperanza è in gara per la conquista del Pardo d’oro al 76o Locarno Film Festival ora in corso.

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Locandina

Rossosperanza, la locandina del film di Annarita Zambrano

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Scheda

Titolo originale: Rossosperanza
Regia: Annarita Zambrano
Paese/anno: Francia, Italia / 2023
Durata: 87’
Genere: Drammatico
Cast: Andrea Sartoretti, Antonio Zavatteri, Eliana Miglio, Daniela Marra, Rolando Ravello, Simone Pezzotti, Elia Nuzzolo, Leonardo Giuliani, Luca Varone, Ludovica Rubino, Margherita Morellini
Sceneggiatura: Annarita Zambrano
Fotografia: Laurent Brunet
Montaggio: Cecilia Zanuso, Isabella Guglielmi
Musiche: Vincenzo Foniciello
Produttore: Gianluca Curti, Maria Carolina Terzi, Alice Bloch-Robin, Luciano Stella, Lorenza Stella, Miléna Poylo, Santo Versace, Gilles Sacuto, Carlo Stella
Casa di Produzione: Minerva Pictures, TS Productions, Mad Entertainment
Distribuzione: Fandango

Data di uscita: 24/08/2023

Trailer

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Giornalista professionista, laureata in Scienze Politiche. Ha collaborato con Ansa e Il Tempo, passando poi alla collaborazione fissa con Il Messaggero. Ha scritto per L’Espresso, D La Repubblica delle Donne, Avvenimenti. Per le edizioni Media&Books ha pubblicato, con il luogotenente Francesco Leonardis, il libro Laureato in onestà (2017). Ha diretto il mensile ambientalista La Voce del Lago. Gestisce il sito www.ecolagodibracciano.it e dirige il mensile Gente di Bracciano. È presidente dal 1992 dell’Associazione Culturale Sabate - Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” a Anguillara e, dal 2017, del Comitato Difesa Bacino Lacuale Bracciano-Martignano.

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