MARTIN SCORSESE ANCORA CONTRO I CINECOMIC: “PER COMBATTERLI, DOBBIAMO SOSTENERE REGISTI COME CHRISTOPHER NOLAN”

MARTIN SCORSESE ANCORA CONTRO I CINECOMIC: “PER COMBATTERLI, DOBBIAMO SOSTENERE REGISTI COME CHRISTOPHER NOLAN”

In un’intervista, Martin Scorsese si è espresso di nuovo contro i cinecomic, affermando che per rilanciare un modello di blockbuster di qualità, vanno sostenuti registi come Nolan e i fratelli Safdie.

Pubblicità

Sono passati ormai più di quattro anni da quando Martin Scorsese si espresse per la prima volta contro i cinecomic Marvel (“Non sono cinema, semmai parchi a tema”, disse il regista) e da allora la sua netta presa di posizione non ha mancato di provocare sia lodi che prese di distanza, da parte delle più svariate personalità del mondo del cinema. Ora, a distanza di tutto questo tempo, Scorsese è tornato sull’argomento, mostrando di non aver cambiato idea, ma anzi affermando che andare contro cinecomic e un certo tipo di blockbuster significa “salvare il cinema”.

In una lunga intervista al magazine GQ, il regista di Killers of the Flower Moon ha affermato: “Il pericolo, qui, è quello che stanno facendo alla nostra cultura. Tra poco ci saranno generazioni che penseranno che i film siano soltanto questi, che il cinema sia questo. Anzi, in molti lo pensano già, ed è per questo che dobbiamo lottare più duramente. E bisogna che la cosa parta dalla base. Deve partire dai registi stessi”.

Scorsese ha continuato facendo esempi concreti: “Abbiamo registi come i fratelli Safdie, come Christopher Nolan, se capisci cosa voglio dire. Dobbiamo colpirli da tutte le parti. Non dobbiamo mai arrenderci. Mostrateci quello che avete da mostrarci. Uscite e fate vedere il vostro valore. Reinventatevi. Non lamentatevi. Dobbiamo salvare il cinema”. Il regista ha comunque specificato che il suo discorso non va esteso a qualsiasi film d’intrattenimento – a tal proposito ha citato il classico A qualcuno piace caldo – ma semmai al cosiddetto cinema “fatto in serie”.

Io penso che davvero questo tipo di contenuti non siano cinema”, ha ribadito Scorsese. “Sono quasi come un prodotto dell’intelligenza artificiale. Con questo non voglio dire che dietro non possano esserci grandi registi e tecnici di effetti speciali capaci di realizzare opere d’arte bellissime. Ma il significato qual è? Cosa trasmettono quei film? Dopo che li hai consumati, e che li hai completamente eliminati dalla tua mente, cosa ti lasciano?”

Il regista ha poi ribadito la sua visione del cinema come trasmissione di contenuti forti: “Se potessi raccogliere le mie energie per fare solo un altro paio di film, se Dio lo vuole… magari solo uno? Arrivato a questo punto, ciò che ho capito è che vai avanti finché puoi. Ma le cose che vuoi dire devi strappartele fuori dal cranio e dalle viscere. Devi scoprire chi diavolo sei davvero. Cosa senti di dover raccontare al punto in cui sei arrivato nella tua vita? Devi dire qualcosa, con un film. Altrimenti, che lo fai a fare?”

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.