THE HYPNOSIS
Opera prima per lo svedese Ernst De Geer, The Hypnosis sa spiazzare e stupire lo spettatore per l’intero arco narrativo della vicenda: la suspense e la continua tensione all’interno della commedia riescono a tenere sulle spine, in uno scenario in cui si è spinti a chiedersi se da un momento all’altro ci sarà una svolta tragica o noir. Purtroppo sembra mancare il giusto equilibrio tra forma e contenuto. In concorso alla Festa del Cinema di Roma 2023.
Scompaginare gli equilibri
Questa prima commedia di Ernst De Geer a tratti fa pensare a un manifesto punk, un po’ anarchico e surreale: l’indiscussa bravura mostrata nei dialoghi e nella regia spiazza lo spettatore, in mancanza di un discorso sui contenuti più articolato e profondo. Se, da un lato, è chiaro l’intento di questo The Hypnosis di stupire e spiazzare, mostrando un forte senso di ribellione rispetto a tutto ciò che è imposto dall’esterno (che si tratti della società o della famiglia di origine), dall’altro questo intento appare vago e indeterminato, senza che possa trapelare un qualche tipo di contenuto all’altezza dell’attesa e della suspense tenute vive dal regista.
Il progresso?
L’intera vicenda ruota attorno alle figure di Vera (Asta Kamma August) e Andrè (Herbert Nordrum), coppia nel lavoro e nella vita; all’inizio si potrebbe pensare alla solita commedia sentimentale o giù di lì, mentre, in realtà, il regista ci presenta una storia ordinaria con contorni volutamente assurdi e provocatori. Vediamo perché.
I due protagonisti sono sulla soglia del lancio ufficiale di una nuova app da loro ideata per la salute della donna e, in particolare, per aiutare le donne nei paesi poveri o in via di sviluppo: per farlo i due si riuniranno in un meeting organizzato per creare networking e migliorare le proprie pitch, nel quale saranno accolti dalla copia scandinava di Mark Zuckerberg, ovvero Julian (David Fukamachi Regnfors), nome prestigioso, nonché amico e collega della madre di Vera.
La regressione
Se la cornice di questo The Hypnosis sembra innocua, l’innesto per scatenare il caos sarà dato da una semplice seduta di ipnosi, a cui Vera decide di sottoporsi poco prima del meeting; all’inizio gli effetti della “terapia” sembrano liberare maggiore creatività e libertà espressiva, ma poco a poco i desideri di Vera sembrano entrare in contrasto non solo con le aspettative del compagno Andrè, ma soprattutto con gli obiettivi sociali e lavorativi che si era data sino a quel momento.
Cosa le sta accadendo? In uno stato di stupore e di shock sarà Andrè a tentare di decifrare il mistero, cercando di mantenere il controllo sin quando gli sarà possibile.
Satira e parodia
Molto dissacrante e ironico, The Hypnosis critica aspramente la società nell’epoca delle start up e della digitalizzazione, prendendo di mira uno degli strumenti più utilizzati con l’avvento della globalizzazione: le app. In questo senso, la versione scandinava di Zuckerberg è perfetta.
Eppure, dietro alla critica al modo odierno di fare impresa e business si cela una satira molto più vasta, che arriva a coinvolgere dettami e protocolli sociali in toto.
In questo, invece, il lavoro di De Geer appare più carente, poiché la satira che attraversa il lungometraggio resta anarchica e indeterminata, senza trovare un’adeguata elaborazione concettuale. Si intravede l’ispirazione presa a prestito dalla filmografia dello svedese Ruben Östlund, ma la spinta verso i meandri dell’inconscio, e dell’assurdo, non basta a equiparare sforzo stilistico e contenuti.
Per concludere, The Hypnosis è una buona prova, che sa divertire, ma che manca di un’accurata consapevolezza verso i propri mezzi espressivi e formali.
Scheda
Titolo originale: Hypnosen
Regia: Ernst De Geer
Paese/anno: Svezia, Norvegia / 2023
Durata: 98’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Alexandra Zetterberg, Andrea Edwards, Anna Mercedes Bergion, Arvid Gustafson, Asta Kamma August, Aviva Wrede, Barry Hammar, Björn Ekegren Augustsson, Björn Kinder, Carlos Hugo Celestre, David Fukamachi Regnfors, Fredrik Lundin, Furat Jari, Glisic Julia, Herbert Nordrum, Julien Combes, Karin de Frumerie, Kristina Brändén Whitaker, Mio Frisk, Moa Niklasson, Sara Anand, Sarah Viktoria Engman, Sepideh Mazloom, Simon Rajala, Thea Rolandsson, Victor Iván
Sceneggiatura: Ernst De Geer, Mads Stegger
Fotografia: Jonathan Bjerstedt
Montaggio: Robert Krantz
Musiche: Peder Kjellsby
Produttore: Mimmi Spång, Bérénice Vincent, Elisa Fernanda Pirir, Kristina Börjeson, Laure Parleani, Signe Höeg, Hanna Hannerz, Alicia Hansen, Iggy Augunset
Casa di Produzione: Garagefilm International, Auditory, Påängen & Quality Hotel The Weaver, Mer Film, Redrental by Maan, Paam Biluthyrning, Filmreaktor, Film i Väst, Totem Atelier, Eile Production