IL MEGLIO DI TE

IL MEGLIO DI TE

Sospeso tra le atmosfere del melò sentimentale e quelle del dramma familiare corale, Il meglio di te fatica a trovare una sua centratura, ma offre momenti di buona intensità quando riesce a mantenere il focus sui suoi due protagonisti, ben interpretati da Vincent Riotta e Maria Grazia Cucinotta.

Crocevia del tramonto

Pubblicità

Antonio, uomo di successo, e Nicole, donna forte, si sono amati con tutte le loro forze, ma un tradimento dell’uomo sembra aver messo fine, a quanto pare per sempre, al loro matrimonio. Anni dopo, Nicole torna nella casa che condivideva con l’ex marito, solo per scoprire che questi ha una malattia terminale. Poco dopo, intorno ai due si radunano tutte le donne che in qualche modo hanno avuto a che fare con la figura di Antonio: la madre di Nicole, da sempre ammiratrice dell’ex genero, che contro ogni buon senso spera che sua figlia gli perdoni il tradimento e torni con lui; Paola, la sorella di Antonio, da sempre protagonista di un rapporto burrascoso con suo fratello, che in passato ha voluto abbandonare l’azienda di famiglia; Sara, un’amica che anni prima l’uomo aiutò a disintossicarsi dall’alcol, e che forse prova per lui qualcosa di più di un semplice sentimento di amicizia. A complicare la già difficile situazione, nella casa faranno irruzione anche il figlio di Sara e l’attuale compagno di Nicole, mentre la malattia di Antonio non sembra riuscire a placare rancori vecchi e nuovi tra tutti i presenti…

Un melodramma corale

Il meglio di te, Vincent Riotta in una scena del film
Il meglio di te, Vincent Riotta in una scena del film

Viene in mente un po’ certo cinema francese post-Nouvelle Vague, durante la visione di Il meglio di te, che rivela con quei modelli un debito di mood prima ancora che stilistico: pensiamo in particolare a titoli come il recente Parliamo delle mie donne, in cui veniva esplorata la tematica di un personaggio che, nell’ultima fase della sua vita, cercava di fare un bilancio delle scelte fatte per chiudere i conti col passato, col male inflitto e quello subito. Rispetto al film del 2014 di Claude Lelouch, tuttavia – per cui il tema (fittizio) della malattia era solo un pretesto per innescare l’intreccio e la riflessione sul passato – il nuovo lavoro di Fabrizio Maria Cortese ha toni più esplicitamente da (melo)dramma, configurandosi ancor più come un lavoro dal carattere corale. Dopo un prologo centrato unicamente sui due protagonisti interpretati da Vincent Riotta e Maria Grazia Cucinotta – che mostra l’idillio precedente alla rottura, volutamente caricato e troppo perfetto per dare l’impressione di poter durare – la trama del film di Cortese infatti si complica e si ramifica, tra familiari rancorosi o speranzosi in un’impossibile riconciliazione (rispettivamente la sorella col volto di Anita Kravos e la suocera interpretata da Giusy Merli), persone esterne coinvolte loro malgrado (la compagna di Paola e quello di Nicole) e figure dal ruolo inizialmente non chiaro (il figlio di Sara). Il tutto a comporre un mosaico di volti, sguardi e parole (spesso) taglienti, che le sempre più precarie condizioni del protagonista non sembrano poter riavvicinare.

(Dis)equilibri narrativi

Il meglio di te, Daphne Scoccia in una scena del film
Il meglio di te, Daphne Scoccia in una scena del film

Con una regia generalmente rigorosa, ma a tratti un po’ scolastica nell’alternare gli stilemi del dramma da camera a un’insistenza non sempre giustificata sulla bellezza del paesaggio circostante, Il meglio di te punta a unire le tematiche del più classico dramma familiare borghese – con contorno di rancori (economici, lavorativi e personali) mai sopiti, che trovano nella vicinanza forzata il miglior modo per deflagrare – e un mood da melodramma sentimentale, centrato sulla vicenda di un uomo al tramonto della sua esistenza e di un amore mai conclusosi del tutto. Un mix di atmosfere che il regista non sempre riesce a gestire al meglio, e che rischia di fare in modo che il film non prenda mai una direzione precisa: la componente sentimentale, espressa dal personaggio interpretato (bene) da Vincent Riotta, finisce per sottrarre parte della ruvidezza necessaria a un ritratto credibile di certe dinamiche familiari borghesi, mentre l’intreccio di queste ultime sacrifica, e a tratti soffoca, il focus atteso sul protagonista e sulla sua situazione. Se certe sottotrame rischiano di galleggiare, leggermente avulse dalla storyline principale (parliamo in particolare delle vicende sentimentali di Nicole e Paola) il film sembra a volte perdere di vista il protagonista, salvo poi restituirgli centralità in modo brusco e non sempre calibrato.

Discontinua intensità

Il meglio di te, Maria Grazia Cucinotta e Vincent Riotta in una scena del film
Il meglio di te, Maria Grazia Cucinotta e Vincent Riotta in una scena del film

Fatica a trovare una sua centratura, Il meglio di te, ma anche una vera coerenza di atmosfere, lasciandosi andare a tratti a parentesi da commedia (con deliberate punte di grottesco, si veda una delle sequenze-chiave che coinvolge il personaggio interpretato da Daphne Scoccia) che spezzano il ritmo ma soprattutto il livello del coinvolgimento emotivo nella vicenda. Ciononostante, quando la sceneggiatura sceglie di recuperare il focus sui due protagonisti, e in particolare sul dramma vissuto dal personaggio di Riotta, il ritmo si dilata e il film ne guadagna in profondità e sostanza, favorito in questo anche dalle buone prove dei due protagonisti. In questo, si segnala il subplot – stavolta centrato e ben integrato nella trama – che ha per protagonista il giovane figlio di Sara, che forse andava meglio caratterizzato come catalizzatore di una riconciliazione familiare che, allo stato attuale, resta più promessa che effettiva. La conclusione rimane comunque emotivamente forte, e rivelatrice dell’anima sincera, anche se imperfetta, di un film che vive di sprazzi, intensi quanto discontinui.

Pubblicità

Locandina

Il meglio di te, la locandina del film di Fabrizio Maria Cortese

Gallery

Scheda

Titolo originale: Il meglio di te
Regia: Fabrizio Maria Cortese
Paese/anno: Italia / 2023
Durata: 96’
Genere: Drammatico, Sentimentale
Cast: Anita Kravos, Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta, Daphne Scoccia, Giusi Merli, Mattia Iasevoli, Elvira Cuflic, Michele Olita, Simone Montedoro, Vanessa Contucci
Sceneggiatura: Marcello Cantoni, Fabrizio Maria Cortese, Carlo Lagreca
Fotografia: Dario Di Mella
Montaggio: Karolina Maciejewska
Musiche: Valerio Calisse, Daniele Bonaviri
Casa di Produzione: Golden Hour Films, Rai Cinema
Distribuzione: Adler Entertainment

Data di uscita: 09/11/2023

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.