WISH

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Wish riprende le fila della fiaba più tradizionale e insieme punta ai risultati tecnici e artistici propri dell’animazione più evoluta, rendendo omaggio a diversi classici Disney in corso d’opera: se di Frozen conserva il virtuosismo tecnico, nel cuore riporta lo spettatore ai racconti di tanto tempo fa.

C’era una volta…

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Come da manuale dei più longevi film Disney (La bella addormentata nel bosco, Cenerentola o Biancaneve e i sette nani) la storia di Wish si svolge in un imprecisato Regno magico, dove tutto sembrerebbe perfetto; nonostante ciò, quello che differenzia il film creato per il centenario della Disney è l’idea di creare una fiaba originale, senza rifarsi al mondo dei fratelli Grimm o di Hans Christian Andersen. Sono chiaramente presenti i topoi della fiaba, ma senza un riferimento preciso ad alcuna costruzione narrativa precedente. Non solo: alla creazione di una “nuova fiaba” – inedita – si sovrappone la difficile operazione di riprendere e citare molti tra i più famosi lavori Disney (su tutti Bambi e Le avventure di Peter Pan), rendendo questo Wish un omaggio alla storia dell’animazione, che ne vuole sottolineare il filo conduttore nei numerosi anni di attività.

La forza dei desideri

Wish, Asha e Re Magnifico in una sequenza del film d'animazione
Wish, Asha e Re Magnifico in una sequenza del film d’animazione

In ogni fiaba vi è sempre un desiderio da raggiungere, travagliato da numerosi ostacoli e difficoltà, nonché pericoli. In questo, Wish riesce a esemplificare in maniera semplice e articolata uno dei motori principali del racconto fiabesco, ponendo al centro non un singolo desiderio specifico, ma la struttura stessa del desiderio di ogni persona. Vediamo meglio.

In Wish a essere in pericolo è la possibilità stessa di realizzare i propri sogni: gli abitanti del regno di Rosas vivono su una piacevole isola e con il compimento dei loro 18 anni donano i loro sogni al Re Magnifico, che dovrebbe farsene custode e protettore.

La realtà è che, “donando” il sogno, non solo i sognatori non ricordano più cosa desiderassero, ma perdono gran parte del proprio entusiasmo. La maggior parte degli abitanti non fa neppure caso a questo piccolo “inconveniente”, poiché vengono illusi dalla remota possibilità che il proprio sogno venga scelto dal Re una volta all’anno (in una sorta di lotteria nazionale dei sogni).

I desideri sono eversivi

Wish, Asha e Valentino in una scena del film d'animazione
Wish, Asha e Valentino in una scena del film d’animazione

Sarà la diciassettenne Asha (Ariana De Bose) a rendersi conto di quanto stia accadendo nel proprio Regno, dopo aver visto sfumare la possibilità che il sogno del nonno Sabino (Victor Garber) venga realizzato dal Re Magnifico (Chris Pine) nel giorno del compleanno. A spingere Asha a un lavoro di consapevolezza sul mondo che la circonda e sulla propria famiglia è proprio quella forza insita nei desideri che il Re cerca di togliere a ciascun suddito.

Il desiderio di Asha si differenzia parzialmente da quello degli altri, poiché è un desiderio di cambiamento, che investe la sfera politica e sociale, cercando di ribaltare le sorti del Regno in cui è cresciuta.

Wish non si caratterizza solo per la classica struttura fiabesca, ma sceglie di ampliare la visione sul lato eversivo e politico che reca con sé la scelta di inseguire un sogno. Il cuore della narrazione, infatti, ben viene esemplificato dal personaggio di Star (letteralmente una stella), piccola aiutante di Asha nel portare a compimento il proprio desiderio: come una sorta di fata madrina – ma più tenera e simpatica – Star farà da mentore ad Asha nel percorso travagliato che ha davanti.

Una stella

Wish, Asha, Valentino e Star in una scena del film d'animazione
Wish, Asha, Valentino e Star in una scena del film d’animazione

In sintesi, se nell’animazione Wish segue le orme del precedente e canonico Frozen – Il regno di ghiaccio (2013) di cui Chris Buck fu regista, nell’imprinting narrativo sceglie di rischiare – avvicinandosi maggiormente al lavoro di Raya e l’ultimo drago (2021) a cui ha recentemente lavorato la regista Fawn Veerasunthorn. L’ultimo film Disney veicola messaggi e contenuti solo apparentemente di facile lettura; se, da un lato, la scelta di puntare su un personaggio semplice come Star per trasporre il tema del desiderio risulta di immediato impatto e comprensione, dall’altro il legame tra la scelta di seguire il proprio sogno, la spinta a una difficile consapevolezza, nonché il conseguente risvolto sociale e politico, risultano concetti ben più complessi e articolati, che qui riescono a trovare il proprio posto in maniera armonica e proficua.

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Locandina

Wish, la locandina italiana del film d'animazione

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Scheda

Titolo originale: Wish
Regia: Chris Buck, Fawn Veerasunthorn
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 95’
Genere: Commedia, Avventura, Animazione, Fantastico
Cast: Alan Tudyk, Chris Pine, Victor Garber, Natasha Rothwell, Ariana DeBose, Evan Peters, Harvey Guillén, Keone Young, Nasim Pedrad, Ramy Youssef, Abraham Sigler, Angelique Cabral, Della Saba, Efé, Heather Matarazzo, Holland Watkins, Jennifer Kumiyama, Jon Rudnitsky, Lucas Sigler, Nicole Lynn Evans, Niko Vargas, Woody Buck
Sceneggiatura: Jennifer Lee, Allison Moore
Montaggio: Jeff Draheim
Musiche: Dave Metzger
Produttore: James E. Hasman, Juan Pablo Reyes Lancaster-Jones, Peter Del Vecho
Casa di Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Pictures

Data di uscita: 21/12/2023

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Appassionata di filosofia con un’attenzione particolare rivolta alla storia delle religioni, all’antropologia e alla diverse forme d’arte, si è specializzata in pratiche filosofiche nel 2018, presso la SUCF di Roma. Come giornalista si occupa di cultura, cinema, politica e attualità.

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