IO & SISSI

IO & SISSI

Io & Sissi ha il suo focus sul rapporto tra l'Imperatrice e la sua dama di compagnia preferita, la contessa Irma Sztáray che le fu accanto negli ultimi quattro anni della sua vita e ne lasciò un resoconto nelle sue memorie. Raccontando quindi la sovrana da un punto di vista nuovo, quello di una sua subordinata, il film vorrebbe mostrare la sofferenza che si cela dietro al potere e allo stesso tempo una storia di seduzione. Dietro la confezione manierata e da film d'autore però il risultato non è né innovativo né capace di aggiungere realmente qualcosa di nuovo su una figura storica ancora oggi enormemente popolare, e che qui a conti fatti potrebbe essere tranquillamente interscambiabile con chiunque altro. Presentato in anteprima al Festival di Berlino 2023 e primo film della regista amburghese Frauke Finsterwalder ad arrivare da noi.

Trappole e domande

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Nello scrivere di questa pellicola e soprattutto nel racchiudere la sua valutazione in un valore numerico sono rimasto in un primo momento titubante. “Se mettessi tal voto a Io & Sissi quanto avrei dovuto mettere allora a quell’altro film X?” è stato il pensiero che più volte mi è venuto in mente, insieme a tutta una serie di pellicole tutt’altro che rilucenti di un qualche valore cinematografico che mi è capitato di vedere e di recensire. La risposta è che la differenza la fa l’intenzione; e che, quindi, un 5,5 dato a un thriller malriuscito ha un valore diverso rispetto a un voto magari ancora più basso dato a un film come questo di cui mi accingo a scrivere. Sono ovviamente i rischi del dover riassumere una valutazione in un simbolo o, come nel nostro caso, in un numero; ma non è ovviamente questa la sede per divagazioni filosofiche sui parametri con i quali giudicare un film o una qualsiasi altra opera d’arte.  Anche perché, in fondo, sta al buon cuore di chi legge non fermarsi al semplice dato numerico ma contestualizzarlo andando oltre con il resto della lettura. Fatta questa premessa, forse banale ma profondamente sentita, sorge un quesito. C’è ancora qualcosa da dire sull’imperatrice Elisabetta d’Austria, figura storica che solo nell’ultimo biennio è stata protagonista di due serie TV (una delle quali su Netflix) e di un altro film (Il corsetto dell’imperatrice, 2022, Marie Kreutzer con cui questo ha qualche soluzione e tematica in comune) e che in realtà annovera una tradizione cinematografica che parte dagli anni ’50 del secolo scorso?

Un punto di vista diverso

Io e Sissi, Sandra Hüller e Susanne Wolff in un momento del film
Io e Sissi, Sandra Hüller e Susanne Wolff in un momento del film

La regista Frauke Finsterwalder risponde a questa domanda firmando insieme al compagno, lo scrittore Christian Krach, una sceneggiatura che attua un cambio di prospettiva e si avvale di alcuni anacronismi in termini di colonna sonora (Nico, Portishead, ad esempio) e di scelta dei costumi che rompono il realismo della messa in scena (un po’ come il punk rock nel nostrano Miss Marx, 2020, Susanna Nicchiarelli). Io & Sissi si sofferma infatti sulla contessa Irma Sztáray (Sandra Hüller) che riesce a entrare come dama di compagnia, su insistenza della madre Maria (Sibylle Canonica), nella cerchia più ristretta dell’imperatrice Elisabetta (Susanne Wolff). Gli inizi sono difficili, tra umilianti colloqui, test fisici e diete rigorose che non disdegnano l’uso di cocaina, ma con il passare del tempo le cose migliorano e Irma prende sempre più a cuore il suo compito e non solo questo. Non stupisce di ritrovarsi dalle parti de La favorita di Yorghos Lanthimos (2018). Irma viene presentata fin da subito come una figura goffa, facilmente oggetto di abusi e maltrattamenti. Il rapporto che si instaura con Sissi è quello che intercorre tra serva e padrona, all’interno del quale Irma deve sgomitare con il resto della servitù per attirare l’attenzione dell’Imperatrice. Ma tutto il film è pervaso da un omoerotismo in filigrana con i sentimenti romantici repressi che la dama prova (unilateralmente?) per la Sovrana. Tuttavia, proprio quando la pellicola lascia presagire che tutto si possa trasformare in una grande storia d’amore, Io & Sissi attua una brusca frenata perdendosi all’interno di una relazione che si annoda su sé stessa senza però dare l’idea di dove voglia andare realmente a parare, trincerandosi furbescamente dietro una riscrittura alternativa della Storia con la quale chiudere il film.

Giochi di potere

Io e Sissi, Sandra Hüller e Susanne Wolff in una scena del film
Io e Sissi, Sandra Hüller e Susanne Wolff in una scena del film

Il film tenta una nuova e moderna prospettiva femminista nel raccontare la sofferenza dell’Imperatrice intrappolata nella rigida ritualità imposta dal suo ruolo e nella gelosia che suscita in chi la circonda, non solo Irma. Gli uomini sono figure marginali che si fanno notare solo per la loro violenza o debolezza, fatta eccezione per l’arciduca d’Austria Ludovico Vittorio (Georg Friedrich), apertamente omosessuale; il rapporto con l’imperatore Francesco Giuseppe I (Markus Schleinzer) rimane sullo sfondo ed è descritto in modo ovviamente critico con le sue richieste sempre più possessive. Elisabetta è costretta a sottomettersi al marito così come, allo stesso tempo, i suoi subalterni sono costretti a essere soggetti alla volontà e ai capricci di quest’ultima per soddisfare la loro voglia di attenzione. Io & Sissi vorrebbe dire, dietro tutte queste manipolazioni, che le donne non hanno bisogno di un uomo, inteso come villain, per emergere, diventare ancora più forti; peccato però che la pellicola rimanga vittima della sua stessa tesi, dando globalmente l’idea che invece sia proprio l’opposto.

La mela (avariata) di Platone

Io e Sissi, Sandra Hüller, Susanne Wolff e Tom Rhys Harries in una scena del film
Io e Sissi, Sandra Hüller, Susanne Wolff e Tom Rhys Harries in una scena del film

Io & Sissi appare scomponibile perfettamente in due parti speculari. La prima metà, in cui l’elemento umoristico funziona maggiormente ed è forse quella più riuscita dell’intero film, è ambientata sull’isola di Corfù. Qui l’Imperatrice si è ritirata lontana dall’infelice matrimonio con l’imperatore Francesco Giuseppe I e ha ricreato un suo mondo, dando vita ad una sorta di comune tutta al femminile in cui il tempo sembra scorrere senza alcun valore, scandito da pasti grottescamente ridotti e più in generale dai suoi capricci. Poi con il rientro nella “vita reale”, ossia nel mondo aristocratico, comincia la seconda parte in cui tutto si fa più frammentario con la sequela di viaggi dell’entourage reale. Non c’è però davvero nulla che leghi davvero gli spostamenti a Tangeri ad esempio o in Inghilterra, rendendo il tutto scarsamente degno di interesse. Il che, in una pellicola di 132′ è un problema, specie se la storia si priva di qualsiasi elemento che possa fungere anche solo minimamente da colpo di scena. In più, oscillando dunque tra due registri di tono profondamente diversi, il risultato è che Io & Sissi non è particolarmente divertente per essere una commedia (ci sono scene dal sapore slapstick che in realtà risultano essere solo ridicole) ma neanche sufficientemente drammatico. È uno di quei film penalizzati forse da una forma di presunzione realizzativa alla base che hanno però, forse, soprattutto un pregio: quello di rivalutare pellicole come la serie dei fratelli Vanzina, che almeno hanno chiaro l’obiettivo che si pongono, senza alcuna pretesa di camuffamento. E non durano nemmeno più di due ore.   

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Locandina

Io e Sissi, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Sisi & Ich
Regia: Frauke Finsterwalder
Paese/anno: Germania, Svizzera, Austria / 2023
Durata: 132’
Genere: Drammatico, Storico, Biografico
Cast: Sandra Hüller, Annette Badland, Georg Friedrich, Maresi Riegner, Angela Winkler, Anne Müller, Anthony Calf, Audrey Marie Bartolo, Johanna Wokalek, Markus Schleinzer, Paul Portelli, Ravi Aujla, Sibylle Canonica, Sophie Hutter, Stefan Kurt, Susanne Wolff, Tom Rhys Harries, William Erazo Fernández
Sceneggiatura: Frauke Finsterwalder, Christian Kracht
Fotografia: Thomas W. Kiennast
Montaggio: Andreas Menn
Musiche: Matteo Pagamici, Michael Künstle
Produttore: Philipp Worm, Tobias Walker, Wiebke Andresen
Casa di Produzione: Walker Worm Film, C-Films AG, MMC Movies, Dor Film Produktionsgesellschaft
Distribuzione: Movies Inspired

Data di uscita: 04/07/2024

Trailer

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Laureato in archeologia ma sempre con pericolose deviazioni cinematografiche, tali da farmi frequentare dei corsi di regia e sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ho partecipato per alcuni anni allo staff organizzativo dell’Irish Film Festival presso la Casa del Cinema. Da qua, il passo per dedicarmi a dei cortometraggi, alcuni dei quali per il concorso “Mamma Roma e i suoi quartieri”, è stato breve, condito anche dalla curatela di un incontro intitolato “La donna nel cinema giapponese”, focalizzato sul cinema di Mizoguchi, presso il cineclub Alphaville. Pur amando ovviamente il cinema nelle sue diverse sfaccettature, sono un appassionato di pellicole orientali, in particolare coreane, che credo occuperanno un posto rilevante nei futuri manuali di storia del cinema.

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