PERSONA NON GRATA
In Persona non grata, il tormento interiore vissuto dalla protagonista contrasta fortemente con la messa in scena composta e priva di fronzoli adottata da Antonin Svoboda. Ambienti freddi e sterili, paesaggi innevati che spesso stanno a trasmettere un forte senso di agorafobia, lussuosi alberghi di montagna in cui un ordine impeccabile sembra voler distogliere l’attenzione da ciò che in ordine non è mai stato, composizioni del quadro studiate fin nel minimo dettaglio e intensi primi piani sui volti dei protagonisti parlano semplicemente da sé.
La storia di Nicola
In pochi ricorderanno le vicende della sciatrice tirolese Nicola Spieß, la quale, dopo essersi ritirata giovanissima dal mondo dello sport, ha deciso di denunciare dopo molti anni gli abusi subiti da ragazza all’interno della federazione sportiva. Come ben possiamo immaginare, dunque, tale avvenimento ha sollevato un polverone, dando adito, al contempo, a una serie di denunce/testimonianze riguardanti quanto per tanto (troppo) tempo era stato taciuto. Ispirato dalla vita (e dal coraggio) di Spieß, dunque, il regista e produttore cinematografico austriaco Antonin Svoboda ha deciso di dire la sua sul grande schermo. Così, dunque, è nato il lungometraggio Persona non grata, ottimo successo in patria e in arrivo finalmente anche nelle sale italiane.
Risvegli improvvisi
In Persona non grata, dunque, protagonista è l’ex campionessa di sci Andrea Weingartner (impersonata da una magnetica Gerti Drassl). Dopo molti anni trascorsi quasi “dentro una bolla”, dunque, ecco che la donna si risveglia; e ciò che fa da detonatore è sia la morte prematura di suo marito che un tentativo di approccio da parte di un vicino di casa al termine della cerimonia funebre. Un improvviso crollo sul pavimento. La rabbia che si fa sentire impetuosa. Da quel momento in avanti, tutto ha inizio. Ma chi sarà disposto ad accompagnare o a sostenere la nostra eroina durante la sua battaglia?
Contrasti
In Persona non grata, il tormento interiore vissuto dalla protagonista contrasta fortemente con la messa in scena composta e priva di fronzoli adottata da Antonin Svoboda. Ambienti freddi e sterili, paesaggi innevati che spesso stanno a trasmettere un forte senso di agorafobia, lussuosi alberghi di montagna in cui un ordine impeccabile sembra voler distogliere l’attenzione da ciò che in ordine non è mai stato. E ancora, composizioni del quadro studiate fin nel minimo dettaglio e intensi primi piani sui volti dei protagonisti sono soltanto un’ulteriore conferma del talento di Svoboda, qui anche in veste di produttore e che proprio con tale ruolo ha contribuito a rendere famose al di fuori dei confini nazionali cineaste come Jessica Hausner e Barbara Albert.
Diverse reazioni
Non v’è bisogno, in Persona non grata, di null’altro affinché il tutto funzioni. Al contempo, una sceneggiatura di ferro, ulteriormente valorizzata da attori di tutto rispetto, rivela un’attenta e mai banale analisi sull’essere umano, sulle sue emozioni, sui suoi tormenti interiori, sulle sue paure. Particolarmente interessanti, a tal proposito, sono le diverse reazioni degli ex compagni di squadra di Andrea. Se, infatti, c’è stato chi, incoraggiato dalle sue dichiarazioni, ha deciso a sua volta di denunciare i suddetti abusi, v’è anche chi ha reagito con rabbia, affermando che “tanto è sempre stato così”. E mentre in molti sembrano aver totalmente rimosso quanto accaduto, c’è addirittura chi, molti anni prima, ha deciso di porre fine alla propria vita.
L’Austria dice la sua
Siamo d’accordo. Sull’ondata del #MeToo ne sono stati prodotti tanti di film che parlano di accadimenti del genere negli ultimi anni. E ben venga. D’altronde, si sa, uno dei compiti principali del cinema è anche quello di raccontare (spesso in modo brutale e doloroso) i giorni nostri e la nostra società, al fine di fornire allo spettatore importanti spunti di riflessione e di esortarlo ad agire. Con Persona non grata, dunque, anche l’Austria ha voluto dire la sua, raccontando in modo mai retorico la propria storia e distinguendosi, al contempo, per un approccio sincero e pulito, segno di una forte personalità che, anche da un punto di vista prettamente qualitativo/artistico, nulla ha da invidiare a quanto realizzato in contemporanea nel resto del mondo.
Locandina
Gallery
Scheda
Titolo originale: Persona non grata
Regia: Antonin Svoboda
Paese/anno: Austria / 2024
Durata: 90’
Genere: Drammatico
Cast: Katja Lechthaler, Gerti Drassl, Andreas Patton, Anna Behne, Antonin Svoboda, Armin Wolf, Christoph Grissemann, Florian-Raphael Schwarz, Helene Stupnicki, Jasmin Barbara Mairhofer, Krista Posch, Lisa Hörtnagl, Lukas Miko, Maya Unger, Otto Jankovich, Patricia Hirschbichler, Peter Mitterrutzner, Peter Schorn, Robert Stachel, Tanja Petrovsky
Sceneggiatura: Antonin Svoboda
Fotografia: Mario Minichmayr
Montaggio: Oliver Neumann
Musiche: Lisa Montan
Produttore: Antonin Svoboda, Matthias Keitsch, Wilfried Gufler
Casa di Produzione: Albolina Film, Coop99 Filmproduktion
Distribuzione: Albolina Film
Data di uscita: 25/07/2024