WOLFS – LUPI SOLITARI

WOLFS – LUPI SOLITARI

Con Wolfs – Lupi solitari, Jon Watts si è divertito a mettere in scena una storia al cardiopalma condita con gustoso umorismo, attingendo a piene mani da quanto realizzato in passato, ma dando vita, al contempo, a un prodotto con una propria, ben marcata personalità. Fuori concorso all’81esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Inaspettatamente in due

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Una metropoli in notturna. Urla improvvise di una donna. Un inaspettato incidente. La necessità di far sparire un cadavere. Il disperato bisogno di qualcuno in grado di risolvere tale problema. Da una situazione del genere possono prendere il via i più imprevedibili risvolti. Lo sa bene il regista Jon Watts, che con il suo Wolfs – Lupi solitari – presentato in anteprima mondiale fuori concorso all’81aMostra d’Arte Cinematografica di Venezia – si è divertito a mettere in scena una storia al cardiopalma condita con gustoso umorismo, attingendo a piene mani da quanto realizzato in passato, ma dando vita, al contempo, a un prodotto con una propria, ben marcata personalità. Una piacevole sorpresa veneziana che andremo ad analizzare meglio di seguito.

Problemi da risolvere

Wolfs - Lupi solitari, Brad Pitt in una scena del film
Wolfs – Lupi solitari, Brad Pitt in una scena del film

La storia di Wolfs – Lupi solitari, dunque, prende il via all’interno di un albergo lussuoso. Una donna si ritrova nella sua stanza insieme al cadavere di un giovane in mutande. Che fare? Qualcuno, tempo addietro, le aveva dato un numero di telefono, nel caso in cui avesse avuto bisogno di risolvere “problemi di ogni genere”. Dopo la telefonata, ecco che un misterioso agente (impersonato da George Clooney) entra nella sua stanza. Mentre l’uomo cerca di comprendere le circostanze che hanno portato alla morte del ragazzo e di trovare una soluzione, ecco che qualcuno bussa alla porta: si tratta di un altro agente (Brad Pitt), anch’egli incaricato (questa volta dalla proprietaria dell’albergo, che ha osservato tutto attraverso una telecamera nascosta) di far sparire il corpo, come se nulla fosse accaduto. I due, come ben possiamo immaginare, sono abbastanza riluttanti a lavorare insieme, ma, allo stesso tempo, sembrano non avere altra scelta. Cosa li aspetterà in questa lunga notte?

Non solo Mr. Wolf

Wolfs - Lupi solitari, George Clooney in un momento del film
Wolfs – Lupi solitari, George Clooney in un momento del film

Nel momento in cui il personaggio interpretato da Clooney (di cui non sapremo mai il nome) entra in scena affermando di poter risolvere ogni problema, in molti avranno pensato all’ormai leggendario Mr. Wolf di Pulp Fiction. E, di fatto, quello che i nostri due protagonisti di Wolfs – Lupi solitari fanno è proprio questo: far sparire cadaveri da scene del crimine e risolvere ogni possibile situazione, facendo credere che nulla di losco sia mai accaduto. Eppure, di fatto, la gloriosa pellicola di Quentin Tarantino non è stata l’unica fonte di ispirazione per Jon Watts.

Dal passato ai giorni nostri

Wolfs - Lupi solitari, Brad Pitt e George Clooney in una scena del film
Wolfs – Lupi solitari, Brad Pitt e George Clooney in una scena del film

Come egli stesso ha ammesso, infatti, sono numerosi i classici del passato (da Frank Costello Faccia d’Angelo a Collateral, giusto per fare un paio di esempi) a cui Watts si è ispirato nel realizzare questo suo ultimo lungometraggio. E mentre ci vengono in mente, al contempo, anche veri e propri cult come Fuori orario o le indimenticabili commedie slapstick, ecco che il film non ci dà mai il tempo di riprendere fiato tra un inseguimento e l’altro, tra una sparatoria e l’altra o anche tra una risata e l’altra. Corse in macchina, scontri a fuoco con bande di criminali, ma anche esilaranti scene al ralenti rendono il tutto armonico e ben godibile, rivelando la grande capacità del regista di adattarsi a ogni contesto (anche dopo aver abbandonato, almeno per il momento, supereroi & affini).

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Due perfetti protagonisti

Wolfs - Lupi solitari, Brad Pitt, George Clooney e Austin Abrams in una scena del film
Wolfs – Lupi solitari, Brad Pitt, George Clooney e Austin Abrams in una scena del film

Merito della buona riuscita di questo Wolfs – Lupi solitari è, inoltre, anche la perfetta alchimia tra i due protagonisti. L’ultimo film in cui George Clooney e Brad Pitt avevano lavorato insieme è Burn After Reading (Joel e Ethan Coen, 2008). Eppure, anche a ben sedici anni di distanza, i due amici/colleghi funzionano alla perfezione sul grande schermo. Esilaranti le loro espressioni di sorpresa (nel momento in cui si accorgono di pensarla e di operare esattamente allo stesso modo o di conoscere praticamente le stesse persone) o di disappunto, arguti i loro dialoghi. Al loro fianco, una “spalla” promettente (il giovane Austin Abrams) nel ruolo dello spaesato “cadavere” (che, poi, come scopriremo presto, tanto cadavere non era). Jon Watts, dunque, ha lasciato il segno al Lido. Il suo Wolfs – Lupi solitari, pur non volendo dar vita a tutti i costi a nulla di nuovo, diverte e fa stare in tensione dall’inizio alla fine. E questa, si sa, non è cosa da poco.

Locandina

Wolfs - Lupi solitari, il teaser poster del film

Gallery

Scheda

Titolo originale: Wolfs
Regia: Jon Watts
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2024
Durata: 104’
Genere: Commedia, Poliziesco, Thriller
Cast: Brad Pitt, Amy Ryan, Richard Kind, George Clooney, Poorna Jagannathan, Zlatko Buric, Austin Abrams, David Sargsyan, Hassani Rizzo, Irina Dubova, Linda Carola, Rob Riddell, Wael Alroyly
Sceneggiatura: Jon Watts
Fotografia: Larkin Seiple
Montaggio: Andrew Weisblum
Musiche: Theodore Shapiro
Produttore: Grant Heslov, Dede Gardner, Brad Pitt, Jeremy Kleiner, Dianne McGunigle, George Clooney, Jon Watts
Casa di Produzione: Smokehouse Pictures, Columbia Pictures, Plan B Entertainment, Apple Studios
Distribuzione: Apple TV+

Data di uscita: 27/09/2024

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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