IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE

IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE

Con Il maestro che promise il mare, Patricia Font dirige con eleganza e tenerezza una storia vera che trasporta lo spettatore verso una prospettiva più complessa sul significato che assume nelle vite di tutti il concetto di storia e sentimento.

La storia vera del maestro Antoni Benaiges

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Gli occhi pieni di amore del maestro Antoni si fissano nella memoria sin dai primi istanti di questo Il maestro che promise il mare, insieme a quelli dei suoi studenti, allo sguardo perso del nonno Emilio e a quello della nipote Arianna; ogni occhio conserva qualcosa che viene donato al pubblico come manifesto ultimo di un legame che non potrà essere dimenticato. Gli occhi di tutti i bambini si fanno “coperta”, “riparo”, “faro resiliente” da un male inesorabilmente più grande: il tempo e le ingiustizie politiche e culturali di una storia che purtroppo viene ciclicamente ripetuta. Il film è diario dei ricordi e dei sentimenti più puri che vale la pena attraversare a largo insieme tra le onde di anni passati e mai dimenticati per fortuna.

Corre l’anno 1935, il pubblico è catapultato nello specifico in un piccolo villaggio nella provincia spagnola di Burgos, dove il protagonista della storia diretta da Patricia Font, Antoni Benaiges (Enric Auquer, Sky Rojo, Netflix 2021) accetta l’incarico professionale in qualità di maestro, presso la scuola locale animata da bambini tra i sei e i dodici anni. Antoni non è un maestro qualunque, conosce a menadito le principali discipline letterarie e scientifiche ma in modo insolito perché ha fatto suo il metodo del pedagogista Freinet.

Antoni ritiene che la scuola come istituzione non debba occuparsi del sistema ingiusto e rigidamente costruito dal mondo adulto del paesino di provincia; elimina il crocifisso dall’aula così come elimina una didattica prettamente tradizionalista e conservatrice, adottandone una dove al centro di tutto deve esserci invece il ragazzo.

Affinità di sguardi

Il maestro che promise il mare, Enric Auquer in una sequenza del film
Il maestro che promise il mare, Enric Auquer in una sequenza del film

L’ingresso del maestro nella scuola di Brugos segna le vite dei bambini, ingiustamente addomesticati precocemente ad una educazione rigida che li vuole adultizzati, privi di interessi reali e curiosità verso un mondo inesplorato, come ad esempio il mare.

Lo sguardo di Antoni cambia radicalmente e progressivamente insieme alle vite dei suoi studenti, così come quello delle famiglie, genitori in trappola all’interno di un meccanismo più grande che, sebbene con fatica, intuiranno il potenziale inespresso a causa della loro cultura retrogada e limitante.

Contemporanea alla storia del maestro che promette ad un certo punto di portare i bambini a conoscere il mare mai visto, Patricia Font cattura lo sconforto, il dolore e il combattimento di una famiglia che vorrebbe salutare il suo caro nonno e padre, nel migliore dei modi possibili. Il maestro che promise il mare si srotola e contorce quasi in un dolore ambivalente al cuore del suo pubblico: da una parte quello del maestro (Antoni) che non potrà esprimere e diffondere i suoi principi e le sue idee soffocate dal regime franchista, dall’altra la visione di una fine, ossia quella di Nonno Emilio, un caro vecchio studente del maestro Antoni.

Cosa lasciamo agli altri di noi stessi?

Il maestro che promise il mare, un'immagine del film
Il maestro che promise il mare, un’immagine del film

Il maestro che promise il mare, con una regia quasi invisibile ma solida quanto basta per catturare gli sguardi di Antoni e quelli dei suoi studenti in modo raro ed empatico, esorta il pubblico a una prospettiva nostalgica, malinconica e riflessiva verso il futuro. Non può esistere un futuro migliore di quello che si dipana immaginandolo davanti agli occhi dello spettatore incredulo per le vicende che animano e sconfortano la vita del piccolo paesino spagnolo. Un futuro migliore può coesistere non dimenticando le radici: questo sembra il consiglio più bello che Il maestro che promise il mare possa lasciare al suo spettatore con una dolce sofferenza mai scontata.

Locandina

Il maestro che promise il mare, la locandina italiana del film
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Scheda

Titolo originale: El maestro que prometió el mar
Regia: Patricia Font
Paese/anno: Spagna / 2023
Durata: 105’
Genere: Drammatico, Biografico
Cast: Laia Costa, Ramón Agirre, Alba Guilera, Alba Hermoso, Alicia Reyero, Alía Torres, Antonio Mora, Carlos Troya, David Climent, Eduardo Ferrés, Elisa Crehuet, Enric Auquer, Felipe García Vélez, Gael Aparicio, Gema Sala, Jorge Da Rocha, Laura Conejero, Luisa Gavasa, Milo Taboada, Nicolás Calvo, Padi Padilla, Xavi Francés
Sceneggiatura: Albert Val
Fotografia: David Valldepérez
Montaggio: Dani Arregui
Musiche: Natasha Arizu del Valle
Produttore: Carlos Fernández, Laura Fernández Brites, Tono Folguera, Francesc Escribano, Toni Soler
Casa di Produzione: Mestres Films, Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales (ICAA), Minoria Absoluta, Televisió de Catalunya (TV3), Institut Català de les Empreses Culturals (ICEC), Filmax, Radio Televisión Española (RTVE), Lastor Media
Distribuzione: Officine UBU

Data di uscita: 19/09/2024

Trailer

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Nasco nel 1990 a Roma in un tranquillo 12 aprile. Sono cresciuta a pizza da asporto e videocassette di genere horror grazie al supporto di un padre cultore del tema. Dopo una maturità classica presso il Liceo Benedetto Da Norcia nel quartiere Prenestino Labicano, mi iscrivo alla Facoltà di Lettere e filosofia di Roma Tor Vergata, laureandomi in Discipline delle arti, della musica e dello Spettacolo con il prof.ssor Giovanni Spagnoletti. Successivamente mi specializzo in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale con 110 e lode. Le mie tesi sperimentali parlano chiaro: mi piace la saggistica specializzata in Storia, analisi e critica del cinema, soprattutto americano. Ho analizzato il concetto di nostalgia esteso nel campo cinematografico, trattando il caso dei remake e dei reboot. Mi sono specializzata poi nel concetto di "Idolo, Icona e Divo contemporaneo". Curo questa passione sebbene sia difficile farne una professione, ma non demordo e nel frattempo mi sono specializzata nel campo dell'educazione e della pedagogia infantile. Nel tempo libero scatto fotografie e corro. Film preferiti: Donnie Darko, American Beauty, L'attimo Fuggente, Big Fish, L'esorcista, La Casa, Shining. Horror contemporanei da non perdere: Midsommar, The Witch, Hereditary, Get Out, Us. Motto per la vita: "La fortuna aiuta gli audaci".

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