BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE

BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE

Il cinema non si è mai dimenticato del segretario del PCI: dalle speranze di un futuro migliore in lui riposte in Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci (1977) fino alla sfilza di documentari che arrivano ai nostri giorni in cui ricorre il quarantennale della scomparsa. A queste opere si aggiunge ora Berlinguer - La grande ambizione, film d'apertura della 19a Festa del Cinema di Roma: unendo realtà e finzione, pubblico e privato, assistiamo a momenti cruciali delle scelte politiche attuate da una delle nostre figure politiche più amate. Le abilità del regista veneto Andrea Segre nel saper raccontare i propri personaggi vengono senza dubbio confermate, anche se il rischio dell’agiografia è sempre dietro l’angolo.

Il grande compromesso

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La notizia del golpe realizzato in Cile da Pinochet e il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma sono gli eventi entro i quali si svolge Berlinguer – La grande ambizione: in mezzo, riflessioni, dubbi, dibattiti, spostamenti politici (i vari comizi, i viaggi a Sofia e a Mosca, ad esempio) e momenti privati con la famiglia. Siamo infatti tra il 1973 e il 1978, un lustro durante il quale assistiamo alla vita in toto del segretario del PCI (e conseguentemente della politica italiana) in cui tutto passa per il tentativo di realizzare un governo che unisse comunisti e cattolici. La sensibilità del cineasta veneto Andrea Segre, insieme al fidato Marco Pettennello (cosceneggiatore praticamente di tutti i suoi film) nel saper raccontare i propri personaggi (e le proprie memorie) trova ulteriore conferma, dopo pellicole come i precedenti Io sono Li (2011) e Molecole (2020).

L’uomo Berlinguer

Berlinguer - La grande ambizione, Elio Germano in un momento del film
Berlinguer – La grande ambizione, Elio Germano in un momento del film

Il focus del film è tutto sul peso delle azioni di Enrico Berlinguer: ora condivise, ora impopolari, a volte frutto di gioie (la vittoria nel referendum abrogativo contro il divorzio) a volte di tensioni come nel rapporto con i “colleghi” moscoviti. Il corso degli eventi viene presentato in Berlinguer – La grande ambizione in maniera lineare, indicando solo i vari personaggi chiamati in causa, perché non sono gli incontri/scontri di Berlinguer che forgiano, minano, fanno riflettere sulle sue scelte in quella che viene presentata come una vera e propria missione politica. Inevitabile quindi il sacrificio, cosciente ma non per questo accettato con leggerezza, di famiglia e affetti più cari: vediamo infatti come anche un picnic familiare sia l’occasione per discutere con i figli di capitalismo. Tutti elementi capaci di dare profondità al ritratto del personaggio, insieme agli elementi di vita più quotidiani e ai piccoli tic sul volto di Elio Germano, le cui qualità camaleontiche sarebbe inutile rimarcare.

Un film per il pubblico

Berlinguer - La grande ambizione, Elio Germano durante una sequenza del film
Berlinguer – La grande ambizione, Elio Germano durante una sequenza del film

L’occhio da documentarista di Segre trova qui espressione nell’alternanza di immagini d’archivio con quelle di “finzione” che rendono il passato che veramente fu e la realtà di oggi un tutt’uno. Sono soprattutto immagini di persone che sfilano, ai cortei, al funerale di Berlinguer in quell’11 giugno 1984 in cui fanno capolino anche personalità come Fellini. Ma sono soprattutto immagini di volti. Perché Berlinguer – La grande ambizione è un film che si rivolge direttamente al pubblico che quegli anni ha avuto modo di viverli: e il prolungato applauso in sala alla fine della proiezione (il film ha aperto la 19a edizione della Festa del Cinema di Roma) lo conferma. Per gli altri, i più giovani, rappresenta un momento per conoscere e riflettere su tempi che appaiono oggi molto lontani, in cui certe figure politiche paragonate a quelle successive e soprattutto dei giorni nostri rimangono gigantesche. Al di là della fascinazione che alcune personalità ancora suscitano, l’idea di non essere ancora abbastanza distanti per poterne dare un giudizio storico accompagna l’uscita dalla sala. A prescindere dalla durata degli applausi.

Locandina

Berlinguer - La grande ambizione, la locandina del film di Andrea Segre
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Scheda

Titolo originale: Berlinguer – La grande ambizione
Regia: Andrea Segre
Paese/anno: Italia, Bulgaria, Belgio / 2024
Durata: 95’
Genere: Drammatico, Storico, Biografico
Cast: Paolo Calabresi, Paolo Pierobon, Elio Germano, Andrea Pennacchi, Francesco Acquaroli, Giorgio Tirabassi, Roberto Citran, Elena Radonicich, Fabrizia Sacchi, Stefano Abbati
Sceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea Segre
Fotografia: Benoît Dervaux
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Iosonouncane
Produttore: Martichka Bozhilova
Casa di Produzione: Jolefilm, Agitprop, Tarantula, Rai Cinema, Vivo Film
Distribuzione: Lucky Red

Data di uscita: 31/10/2024

Trailer

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Laureato in archeologia ma sempre con pericolose deviazioni cinematografiche, tali da farmi frequentare dei corsi di regia e sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ho partecipato per alcuni anni allo staff organizzativo dell’Irish Film Festival presso la Casa del Cinema. Da qua, il passo per dedicarmi a dei cortometraggi, alcuni dei quali per il concorso “Mamma Roma e i suoi quartieri”, è stato breve, condito anche dalla curatela di un incontro intitolato “La donna nel cinema giapponese”, focalizzato sul cinema di Mizoguchi, presso il cineclub Alphaville. Pur amando ovviamente il cinema nelle sue diverse sfaccettature, sono un appassionato di pellicole orientali, in particolare coreane, che credo occuperanno un posto rilevante nei futuri manuali di storia del cinema.

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