L’ARTE DI ESSERE FELICI

L’ARTE DI ESSERE FELICI

L’arte di essere felici, per la regia di Stefan Libersky, vuole essere una riflessione autoironica sullo stato dell’arte attuale: utilizzando le sventure di Yves, pittore concettuale contemporaneo, sa enfatizzare i punti dolenti del “fare arte”. Particolarmente riuscito risulta l’incontro/scontro tra pittura concettuale e figurativa, mentre la trama fatica a decollare.

Se vivere è un’arte

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Yves Machond (interpretato da Benoît Poelvoorde) è un pittore concettuale sull’orlo della pensione, in cerca dell’inizio di una nuova vita attraverso il risveglio della propria passione per la pittura: così decide di lasciare la città in cui ha insegnato per anni e trasferirsi a Étretat in Normandia – splendida cittadina sul mare, che ha spesso ispirato il pittore impressionista Claude Monet.

Neanche a dirsi, l’intuizione più riuscita di questo L’arte di essere feliciè proprio quella di far convivere e cozzare la pittura figurativa dei tanti pittori “anonimi” che continuano a stupirsi di fronte alla bellezza dei paesaggi e della natura tutta, con l’arte concettuale del protagonista Yves, che fatica a dir poco a trovare nuovamente ispirazione dopo anni di blocco.

Tra concetto e rappresentazione

L'arte di essere felici, Benoît Poelvoorde e Camille Cottin in una scena del film
L’arte di essere felici, Benoît Poelvoorde e Camille Cottin in una scena del film

Eppure, nonostante questo spunto attualissimo sul rapporto tra concetto astratto e arte figurativa, contemporaneità e passato, il lavoro di Stefan Liberski sembra virare più dalle parti di una commedia sentimentale e familiare, che verso una commedia che sappia davvero produrre riflessione.

Tra le sventure di Yves raccontate in L’arte di essere felici, molto spazio – forse troppo – prende la strana relazione/non relazione con la proprietaria della galleria d’arte cittadina, Cécile Fouasse (interpretata da Camille Cottin); se da un lato il divertente tira e molla tra i due mette in luce il lato ingenuo di chi fa arte a discapito della malizia di chi cerca un guadagno, dall’altro la presenza della dinamica Cécile-Yves finisce per togliere spazio alle linee narrative che riguardano il rapporto del protagonista coi pittori figurativi locali, tra cui spicca l’amicizia con Bagnoule (interpretato da Gustave Kervern).

Un focus mancato

L'arte di essere felici, Benoît Poelvoorde e François Damiens in una scena del film
L’arte di essere felici, Benoît Poelvoorde e François Damiens in una scena del film

La bravura degli interpreti è indiscussa (tra tutti risalta sicuramente Camille Cottin), ma purtroppo l’iniziale spinta tende a perdersi durante il corso della pellicola, non riuscendo a dare un focus preciso a ciò che il film vorrebbe esprimere.

L’ultimo lavoro di Stefan Liberski paga anche la trasposizione dal romanzoda cui trae spunto, senza riuscire a intrecciare in maniera equilibrata le diverse tematiche messe sul piatto.

Grazie alla bravura di attori quali Benoît Poelvoorde e Camille Cottin, L’arte di essere felici riesce comunque a divertire lo spettatore, lasciando chiaramente un senso di amaro per un lavoro che avrebbe potuto dare molto di più. Sceneggiatura e montaggio risultano quindi carenti, anche di fronte a una buona prova attoriale e ad una discreta fotografia.

Locandina

L'arte di essere felici, la locandina originale del film
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Scheda

Titolo originale: L’art d’être heureux
Regia: Stefan Liberski
Paese/anno: Francia, Belgio / 2024
Durata: 90’
Genere: Commedia
Cast: Camille Cottin, Benoît Poelvoorde, François Damiens, Denis Mpunga, Gustave Kervern, Lorella Cravotta, Alain Bellot, Ambre Grouwels, Benjamin Lichou, Chloé Larrère, Clément Corrillon, Clément Manuel, Dam Sae Chiu, Florian Jubin, Francesca Casu, Frédéric Clou, Gabriel Depasse, Laurence Bibot, Lætitia Reva, Marine Dandoy, Marion Casabianca
Sceneggiatura: Stefan Liberski
Fotografia: Hichame Alaouie
Montaggio: Frédérique Broos
Musiche: Casimir Liberski
Produttore: Bertrand Faivre, Patrick Quinet, Philippe Logie
Casa di Produzione: BE TV, Velvet Films, Shelter Prod, Cinéventure 9, Artémis Productions, Taxshelter. be, Ciné+, Proximus, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF), Le Bureau, VOO
Distribuzione: I Wonder Pictures

Trailer

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Appassionata di filosofia con un’attenzione particolare rivolta alla storia delle religioni, all’antropologia e alla diverse forme d’arte, si è specializzata in pratiche filosofiche nel 2018, presso la SUCF di Roma. Come giornalista si occupa di cultura, cinema, politica e attualità.

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