CONCLAVE
Tra i film migliori della 19a edizione della Festa del Cinema di Roma, presentato nella sezione Grand Public, Conclave di Edward Berger (tratto dal romanzo di Robert Harris) mette in luce la complessità che anima la vita religiosa, non così dissimile dalle lotte politiche al di fuori del Vaticano. Un cast internazionale e uno sguardo attento a restituire le diverse anime della Chiesa rendono questo lavoro credibile e aperto a molteplici letture.
Progressisti, conservatori e outsider
Non siamo nuovi a pellicole sul papato, ma Conclave di Edward Berger non punta tanto l’attenzione sulla figura in sé del Pontefice, bensì sulle vicissitudini teologiche e politiche che animano e hanno animato la chiesa odierna; con grande consapevolezza e ironia il regista mette in scena i contrasti tra le varie correnti della Chiesa in uno dei momenti cruciali della vita ecclesiastica, ovvero il Conclave che sempre fa seguito alla morte di un Papa.
Vicino al riuscito thriller La cospirazione del Cairo di Tarik Saleh (2022), per quanto riguarda la delineazione del rapporto tra teologia e politica, Conclave è un thriller sui generis, animato dalla suspence verso i giochi di potere e le fughe di notizie reciproche piuttosto che verso reati o omicidi.
Una tematica trasversale
Si potrebbe esser colti dall’errore di pensare che le dinamiche abilmente raccontate da Berger riguardino una nicchia o semplicemente il Vaticano, come potrebbe fare uno qualsiasi dei tanti detrattori della chiesa cattolica: tuttavia qui c’è qualcosa di più, e il lavoro di Berger non è un film anticlericale. Le dinamiche riguardanti i progressisti liberali e i cosiddetti conservatori sono infatti simili a quelle che da sempre animano le lotte politiche anche al di fuori delle mura religiose. Dunque, uno dei meriti del regista è quello di saper rendere comprensibile una dialettica storica – e tuttavia universale e trasversale – attraverso un thriller religioso con connotazioni del tutto particolari.
Sono tre le direttrici che si incrociano nel plot di Conclave: la lotta sotterranea per un potere (ma anche un peso) qual è quello del papato, che tanta importanza ha per i cattolici di tutto il mondo (e non solo), la tensione tra l’anima più conservatrice della Chiesa – che “resiste” al Concilio Vaticano II – e la corrente più “liberale” e democratica, la continua fuga di notizie e la gestione degli scandali nel difficile tentativo di distinguere il vero dal falso.
Un thriller contemporaneo
Iniziando da quest’ultima direttrice, che è forse proprio la più attuale e contemporanea, ci rendiamo conto di quanto sia intelligente il lavoro di Conclave: le informazioni (segrete, confidenziali e non) sono l’arma principale su cui si gioca la partita delle elezioni del nuovo Pontefice. Non basta però assumere un atteggiamento di stizzita insofferenza verso quelle che appaiono spesso come fughe di notizie di documenti altrimenti coperti dal segreto o dal riserbo: ogni notizia va comunque approfondita e vagliata, poiché non si può tornare indietro.
La fuga di notizie
Così il protagonista Cardinal Lawrence (un bravissimo Ralph Fiennes), dovrà districarsi tra le varie notizie, portando lo spettatore a chiedersi da che parte stia lui stesso e se, in una “lotta” di questo genere, sia davvero possibile la neutralità. Difatti, in uno dei passaggi più suggestivi del film di Berger, Lawrence dialoga con il principale esponente dell’ala più aperta e liberale, il Cardinal Bellini (interpretato da Stanley Tucci), il quale ricorda con enfasi all’amico di una vita come anche questa sia una “guerra”, e come i destini di tante vite (e non solo della Curia) dipendano da ciò. Ed è proprio il muro tra interno ed esterno, Vaticano e mondo ordinario, che sembra cadere a un certo punto del film, in maniera inequivocabile: è a quel punto a tutti chiara l’importanza dell’elezione del nuovo Pontefice negli equilibri diplomatici e politici – ma anche spirituali e morali – al di là delle mura vaticane stesse.
L’antica lotta tra conservatori e progressisti
Per quanto riguarda le altre due direttrici, ossia la lotta per il potere e la dialettica continua tra l’anima più conservatrice della Chiesa e quella più progressista, queste appaiono in maniera chiara (anche se a volte semplificata) e vengono descritte senza troppe ipocrisie da parte di Berger. Accanto all’ambizione, appare anche la legittima e reale preoccupazione per il futuro di tutti nel delineare il profilo dei diversi cardinali coinvolti nell’elezione a pontefice. Ricorderemo questo Conclave anche per la scelta di un cast internazionale, all’interno del quale oltre a Ralph Fiennes e Stanley Tucci, risaltano Isabella Rossellini (Suor Agnes) e Sergio Castellitto (Cardinal Tedesco).
In conclusione, lungi dall’essere un lavoro anticlericale, Conclave sa restituire molte delle dinamiche che animano il mondo contemporaneo ben oltre la nicchia della curia romana e del Vaticano.
Locandina
Gallery
Scheda
Titolo originale: Conclave
Regia: Edward Berger
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2024
Durata: 120’
Cast: Ralph Fiennes, Roberto Citran, John Lithgow, Stanley Tucci, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini, Joseph Mydell, Lucian Msamati, Merab Ninidze, Vincenzo Failla, Antonio Toma, Balkissa Souley Maiga, Bruno Novelli, Brían F. O’Byrne, Carlos Diehz, Garrick Hagon, Jacek Koman, Loris Loddi, Madhav Sharma, Romuald Andrzej Klos, Rony Kramer, Thomas Loibl, Valerio Da Silva, Willie Jonah
Sceneggiatura: Peter Straughan
Fotografia: Stéphane Fontaine
Montaggio: Nick Emerson
Musiche: Volker Bertelmann
Produttore: Juliette Howell, Alice Dawson, Robert Harris, Tessa Ross, Michael Jackman
Casa di Produzione: Indian Paintbrush, Access Entertainment, House Productions, FilmNation Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 19/12/2024