ETERNO VISIONARIO

ETERNO VISIONARIO

Presentato alla 19a edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, Eterno visionario racconta la figura di Luigi Pirandello mettendone in risalto il connubio tra sfera artistica e personale. La quindicesima regia di Michele Placido risulta tecnicamente riuscita, ma rimane vittima di quella stessa complessità umana e artistica che vuole raccontare. Occorre quindi capire bene l’approccio al film per non rimanerne altrimenti delusi.

L’Artista e l’Uomo

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Con Eterno visionario Michele Placido racconta nuovamente una figura di spicco della nostra cultura. Facendo qualche esempio, già Lombra di Caravaggio (2022) era stata l’occasione per tratteggiare la vita e l’arte del pittore milanese mentre, andando più a ritroso nel tempo, un ritratto di Sibilla Aleramo e Dino Campana era in Un viaggio chiamato amore (2002). La vicenda inizia pertanto nel 1934 su un treno con direzione Stoccolma. È quello che porta il drammaturgo e scrittore siciliano Luigi Pirandello (1867-1936), interpretato da Fabrizio Bentivoglio, a ricevere la consegna del Premio Nobel per la letteratura in compagnia del suo agente letterario Saul Colin (interpretato dallo stesso Michele Placido). Da questo viaggio inizia anche quello dello spettatore all’interno della vita dell’artista siciliano. La sceneggiatura di Placido e Toni Trupia, ispirandosi alla biografia di Matteo Collura, Il gioco delle parti (2010, Casa Editrice Longanesi), si muove infatti su diverse linee temporali. Che vanno oltre il lato meramente artistico, costituito da successi ma anche fiaschi come nel caso della rappresentazione di Sei personaggi in cerca d’autore nel debutto al Teatro Valle di Roma nel maggio 1921.

L’Uomo e l’Artista

Eterno visionario, Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi in una scena del film
Eterno visionario, Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi in una scena del film

Ciò cui Eterno visionario dà grande risalto è il rapporto che lo scrittore instaura con l’attrice Marta Abba, conosciuta in occasione di un provino a Roma nel 1925. È un incontro e un conseguente sodalizio che diventa fonte d’ispirazione e fascinazione assoluta per il grande scrittore siciliano. Chiaro è lo sconfinamento verso qualcosa di più che però non troverà realizzazione, rimanendo la sublimazione dell’amore totalizzante che Pirandello ha per l’Arte. Un rapporto che fa da contraltare a quello diversamente sofferto con la moglie Antonietta Portulano (Valeria Bruni Tedeschi), della quale assistiamo alle prime avvisaglie di squilibrio mentale del 1918. Ad aggiungere ulteriori tasselli nel mondo privato e affettivo di Pirandello c’è anche il profondo ma difficile legame con i figli Lietta (Aurora Giovinazzo), Stefano (Giancarlo Commare) e Fausto (Michelangelo Placido). Fantasmi del passato e del presente, quindi, che riecheggiano in quella incomunicabilità che è tema centrale nelle sue opere.

Un’antologia pirandelliana

Eterno visionario, Fabrizio Bentivoglio e Federica Luna Vincenti in una scena del film
Eterno visionario, Fabrizio Bentivoglio e Federica Luna Vincenti in una scena del film

Eterno visionario rappresenta il momento di confronto diretto, per Placido, con la figura di Pirandello, dopo averlo “sfiorato” con Ovunque sei (2004) e La scelta (2015), pellicole ispirate rispettivamente alle commedie All’uscita e L’innesto. Vengono introdotti una moltitudine di personaggi e di elementi come il rapporto dell’autore siciliano con il fascismo o con il cinema (molto interessante è il viaggio a Berlino per una paventata collaborazione con Murnau) che però rimangono fondamentalmente marginali. La vera pecca di Eterno visionario è, infatti, quella di raccontare tanto senza valorizzare realmente niente. Se è vero che, per citare Sei personaggi in cerca d’autore, “abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose!” da tirare fuori e indagare, occorre quindi fare una precisazione. Se, preso come una sorta di Bignami pirandelliano, il film risulta sicuramente un’operazione riuscita grazie anche a una magniloquente messa in scena che rende ulteriormente omaggio alla grandezza della figura che racconta; l’occasione per una bella riflessione sull’affascinante intreccio di vita e arte che si cela dietro il processo creativo resta invece La stranezza di Roberto D’Andò (2022). Chiarito questo si evita il rischio di credere di intendersi senza intendersi realmente mai.

Locandina

Eterno visionario, la locandina del film
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Scheda

Titolo originale: Eterno visionario
Regia: Michele Placido
Paese/anno: Italia, Belgio / 2024
Durata: 112’
Genere: Drammatico, Biografico
Cast: Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Edoardo Purgatori, Marcello Mazzarella, Aurora Giovinazzo, Giancarlo Commare, Guia Jelo, Orfeo Orlando, Carl-Philipp Wengler, Cele Abba, Cosmo de La Fuente, Dajana Roncione, Federica Luna Vincenti, Federica Vincenti, Igor Horvat, Lorenzo Gioielli, Michelangelo Placido, Mino Manni, Silvia Siravo, Ute Lemper
Sceneggiatura: Michele Placido, Toni Trupia, Matteo Collura
Fotografia: Michele D’Attanasio
Montaggio: Consuelo Catucci
Musiche: Oragravity
Produttore: Federica Vincenti, Joseph Rouschop
Casa di Produzione: Rai Cinema, Goldenart Production, Gapbusters
Distribuzione: 01 Distribution

Data di uscita: 07/11/2024

Trailer

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Laureato in archeologia ma sempre con pericolose deviazioni cinematografiche, tali da farmi frequentare dei corsi di regia e sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ho partecipato per alcuni anni allo staff organizzativo dell’Irish Film Festival presso la Casa del Cinema. Da qua, il passo per dedicarmi a dei cortometraggi, alcuni dei quali per il concorso “Mamma Roma e i suoi quartieri”, è stato breve, condito anche dalla curatela di un incontro intitolato “La donna nel cinema giapponese”, focalizzato sul cinema di Mizoguchi, presso il cineclub Alphaville. Pur amando ovviamente il cinema nelle sue diverse sfaccettature, sono un appassionato di pellicole orientali, in particolare coreane, che credo occuperanno un posto rilevante nei futuri manuali di storia del cinema.

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