CANNES 2022, PALMA D’ORO A TRIANGLE OF SADNESS, L’ITALIA SI AGGIUDICA IL GRAND PRIX DELLA GIURIA CON LE OTTO MONTAGNE
Il premio più ambito del Festival di Cannes è andato a Ruben Östlund per il suo Triangle of Sadness. Premio per la regia a Park Chan-Wook, Grand Prix della Giuria assegnato ex aequo a Le otto montagne ed EO.
Non c’è stata la gaffe dello scorso anno, con Spike Lee che aveva annunciato la Palma d’Oro prima del tempo. Stavolta il presidente di giuria, Vincent Lindon, è stato più attento nel dichiarare la vittoria di Triangle of Sadness, nuovo film del regista Ruben Östlund. Östlund aveva già vinto la Palma nel 2017 per il suo The Square.
Il film racconta la storia di due modelli, Carl e Yaya, invitati a partecipare a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di persone facoltose. Un naufragio trasformerà la vacanza in un incubo, col capovolgimento di tutte le gerarchie sociali.
“Quando abbiamo iniziato a girare questo film non avevamo che uno scopo”, ha dichiarato Ruben Östlund, “fare un film provocatorio, che fosse capace di far pensare il pubblico. Volevamo che gli spettatori, dopo la visione, sentissero che c’era qualcosa di unico nel vedere un film insieme, che provassero una grande condivisione. Un grazie alla giuria, che ha riconosciuto il valore del nostro film”.
Il Grand Prix ha fatto segnare un ex aequo: sono stati infatti premiati Close di Lukas Dohnt e Stars at Noon, diretto da Claire Denis. Quest’ultima ha commentato: “Non abbiamo potuto girare in Nicaragua, purtroppo, per ragioni politiche, ma Panama ci ha aperto le porte per girare questo film. Sono grata a molte persone ma soprattutto ai miei attori, che non sono certo i miei. Margaret Qualley l’avevo vista qui a Cannes nel film di Quentin Tarantino, e me ne sono innamorata”.
Lukas Dohnt ha voluto invece ringraziare suo fratello, “con cui ho fatto film da quando avevo dodici anni; ma ringrazio soprattutto mia mamma, che mi ha aiutato a trovare la mia voce per entrare in connessione con gli altri. Siamo abituati a vedere uomini che si combattono, ma io ho voluto fare un film sui giovani vulnerabili: la vulnerabilità non è una debolezza, ma un superpotere. Dedico il premio alla tenerezza e al coraggio di chi sceglie l’amore, invece che la paura”.
Il premio per la miglior regia è andato invece a Park Chan-Wook per il suo film Decision to Leave, dai produttori di Parasite. Il film, storia di un detective che si innamora di una donna sospettata di aver ucciso suo marito, mescola il thriller col dramma sentimentale. Il premio è stato consegnato al regista coreano da Nicolas Winding Refn.
Un premio speciale, assegnato per la 75esima edizione del Festival, è andato al nuovo film dei fratelli Dardenne Tori e Lokita. Il premio è stato consegnato ai registi dall’attrice Carole Bouquet. I Dardenne hanno dichiarato: “Vi ringraziamo anche a nome di Pablo e Joey, che interpretano Tori e Lokita. Quando abbiamo progettato il film, a gennaio 2021, un panettiere di Besançon ha fatto lo sciopero della fame per giorni perché un suo aiutante, un ragazzo del Ghana, era stato espulso. Questo premio lo dedichiamo a lui”
Altro ex aequo per il Grand Prix speciale della Giuria, assegnato dalle sorelle Alice e Alba Rohrwacher: sono stati premiati infatti il film Le otto montagne, diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, interpretato da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, e EO, firmato dal regista Jerzy Skolimowski. Quest’ultimo ha ringraziato gli asini che hanno recitato nel film, sottolineando che erano tutti sardi. “Abbiamo girato in Italia, dove c’erano attori straordinari, oltre agli asini, come Ettore e Marietta”, ha detto.
Charlotte Vandermeersch ha invece dichiarato: “Abbiamo voluto fare un film che parlasse della vita nella fragilità e nella forza, attraverso le quattro stagioni. Credo che siamo stati forti, facendo questo film insieme, e anche molto fragili. Il film ci ha riuniti. Ti amo”.
Felix van Groeningen ha aggiunto: “È stato un po’ folle per noi belgi fare un film in italiano in Italia: abbiamo imparato italiano, abbiamo lavorato con attori meravigliosi come Luca e Alessandro. Vogliamo ringraziare Paolo Cognetti che, in questa storia ci ha messo il cuore”.
E veniamo ai premi alle interpretazioni. Miglior attrice è stata giudicata l’iraniana Zahra Amir Ebrahimi per il film Holy Spider. L’attrice ha così commentato il riconoscimento: “”È stato un percorso molto lungo, quello che mi ha portato qui, un percorso fatto anche di solitudine e umiliazione. Davanti a voi provo una grande gioia, viva il cinema. In questo film si parla delle donne, del loro corpo, delle loro mani, del loro petto e del loro sesso: per questo il film non si può mostrare in Iran. Grazie ad Ali Abbasi per essere stato così coraggioso e generoso, nell’aver fatto un film così”.
In campo maschile, la Palma d’Oro è stata assegnata a Song Kang-ho, protagonista del film Broker di Hirokazu Koreeda. Il premio è stato assegnato da Diane Kruger, vincitrice nel 2017.
La migliore sceneggiatura è stata giudicata quella scritta da Tarik Saleh per il film Boy from Heaven, da lui stesso diretto. “Sono stato innanzitutto uno scrittore, quindi questo premio conta moltissimo per me”, ha detto Saleh commentando il premio ricevuto.
La Caméra D’Or al miglior esordio registico è stata assegnata, dalla giuria presieduta dall’attrice spagnola Rossy De Palma, a War Pony di Riley Keouch, nipote di Elvis Presley. La menzione speciale è andata invece a Plan 75, diretto dalla regista cinese Chie Hayakawa.
Il premio per il miglior cortometraggio è andato a un’altra opera cinese, ovvero The Water Murmurs, diretto dalla regista cinese Jianying Chen.
Per quanto riguarda le sezioni parallele, ieri è stata annunciata la vittoria del film francese Les pires nella sezione Un certain regard.