CANNES 2023: IL GIORNO DI WES ANDERSON E MARCO BELLOCCHIO
Oggi, 23 maggio, verranno presentati in concorso a Cannes 2023 Asteroid City e Rapito, nuovi lavori rispettivamente di Wes Anderson e Marco Bellocchio. Da segnalare poi, fuori concorso, la proiezione di Kubi di Takeshi Kitano.
Si apre una delle giornate più ricche e interessanti del Festival di Cannes 2023. Una giornata, quella di oggi, martedì 23 maggio, che sarà innanzitutto all’insegna della presentazione, in concorso, di due dei film più attesi di questa edizione: parliamo di Asteroid City, film di Wes Anderson col solito, ricchissimo cast corale, e di Rapito, dramma ad ambientazione storica diretto da Marco Bellocchio. Ma vediamo con ordine le più interessanti proposte odierne.
I due film in corsa per la Palma d’Oro che saranno ospitati oggi sulla Croisette sono, appunto, i nuovi lavori di Anderson e Bellocchio. Asteroid City, nello specifico, è la storia di una convention di astronomia, la Junior Stargazer, che si svolge in un’immaginaria cittadina nel deserto nel 1955. L’evento attira molti ragazzi e genitori, che giungono da tutto il paese per partecipare alla competizione che ne è al centro; le loro vite si incontreranno e scontreranno in modi totalmente inaspettati. Il ricchissimo cast del film comprende i nomi di Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber, Hope Davis, Stephen Park, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Hong Chau, Willem Dafoe, Margot Robbie, Tony Revolori, Jake Ryan e Jeff Goldblum.
Il nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito, è invece incentrato sulla storia vera di Edgardo Mortara, un bambino di sette anni che nel 1858 fu prelevato dallo Stato Pontificio e tolto alla sua famiglia ebraica, in quanto, all’età di sei mesi, era stato segretamente battezzato. Trasferito da Bologna a Roma, il bambino viene cresciuto come cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, nonostante i tentativi della sua famiglia di riaverlo indietro: il suo caso diventa presto una disputa politica. Il film, scritto da Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli, ha un cast comprendente i nomi di Leonardo Maltese, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Fabrizio Gifuni, Enea Sala e Paolo Pierobon.
Il terzo titolo di maggior interesse della giornata viene presentato fuori concorso: si tratta del nuovo film di Takeshi Kitano, Kubi: un film che segna il ritorno del regista nipponico ai soggetti d’ambientazione storica, filone che Kitano aveva già trattato con Zatoichi. La storia è ambientata nel Giappone feudale del sedicesimo secolo, coi signori della guerra in lotta per conquistare il potere; qui, Lord Oda Nobunaga si trova a fronteggiare la ribellione ideata da Araki Murahige, che successivamente scompare. Nobunaga dichiara così aperta la caccia al fuggitivo, promettendo di cedere il suo titolo a chi riesca a catturarlo.
La sezione Un Certain Regard offre invece innanzitutto Terrestrial Verses, film iraniano diretto da Ali Asgari e Alireza Khatami: al centro della trama c’è un gruppo di persone che affrontano, in modi diversi, i limiti culturali, religiosi e istituzionali imposti dalle figure che detengono il potere. Il risultato è un ritratto sfaccettato di una società più complessa di quanto non possa apparire.
L’altro titolo presentato oggi nella sezione è The Buriti Flower, film di produzione brasiliana diretto da João Salaviza e Renée Nader Messora: il film fa una ricognizione su tre periodi della storia degli indigeni brasiliani, mostrandone tradizioni e riti, rapporto con la natura e lotte di resistenza contro i colonizzatori.
Saranno tre, invece, i film presentati oggi nella Quinzaine des Cineastes. Il primo è Grace, lungometraggio d’esordio del regista russo Ilya Povolotsky: il film racconta di un padre e di sua figlia adolescente, che abitano in una roulotte e portano in strada un cinema itinerante, loro unica fonte di sostentamento.
Il secondo titolo è il portoghese Légua, diretto da Filipa Reisl e João Miller Guerra: al centro della sua trama c’è una governante che ha l’incarico di occuparsi di una sontuosa residenza sita nel nord del paese; la donna si confronta con Ana, il cui marito si è allontanato dalla famiglia per andare a lavorare in Francia, e con la sua inquieta figlia adolescente.
Il terzo film della sezione è il cinese A Song Sung Blu, di Geng Zihan. La trama, ambientata nel nord-est della Cina, ruota intorno a Xian, ragazza quindicenne che va a vivere col padre quando la madre accetta un lavoro in Africa. La ragazza resta così affascinata dalla figliastra di suo padre, giovane ombrosa e ribelle.
La Semaine de la Critique offre infine la coproduzione tra Brasile, Uruguay e Francia di Power Alley, diretto da Lillah Halla: il film narra di Sofia, una giovane e promettente giocatrice di pallavolo che, quando scopre di essere incinta, decide di abortire. La ragazza diventa tuttavia l’obiettivo di un gruppo fondamentalista, deciso a fare di tutto per fermarla.