CANNES 2023, PALMA D’ORO AD ANATOMIE D’UNE CHUTE, THE ZONE OF INTEREST SI AGGIUDICA IL GRAND PRIX
La Palma d’Oro di questo Festival di Cannes 2023 è andata a Justine Triet per il suo Anatomie d'une chute. Il premio per la regia è stato assegnato a Tran Anh Hùng per La passion de Dodin Bouffant, mentre il Grand Prix della Giuria è andato a Fallen Leaves.
È infine calato il sipario sul Festival di Cannes 2023, con la vittoria della Palma d’Oro di Anatomie d’une chute, diretto dalla regista Justine Triet; una vittoria annunciata dal presidente di giuria Ruben Östlund al termine della cerimonia, trasmessa in diretta dai canali France 2 e Brut. E’ stata Jane Fonda a consegnare il premio a Triet, ricordando quando, l’anno in cui giunse a Cannes per la prima volta, “non c’era nessuna regista in concorso, e non ci sembrava che ciò fosse qualcosa di strano: quest’anno ce ne sono state invece sette. È un risultato storico, ma in futuro sarà la normalità”.
Il film è un thriller psicologico che racconta di una famiglia formata dalla scrittrice Sandra, da suo marito Samuel e dal figlio Daniel; la famiglia è in crisi da quando Daniel ha perso la vista, per un incidente di cui suo padre si sente responsabile. Chiusi in un remoto chalet di montagna, i tre vivono isolati dal mondo; improvvisamente, Samuel muore in circostanze misteriose, e le indagini non riescono a determinare con certezza se si sia trattato o no di un suicidio.
Il Grand Prix è stato assegnato a Jonathan Glazer, regista del film dedicato all’Olocausto The Zone of Interest. La trama vede protagonista il comandante di Auschwitz, Rudolf Hoss, e sua moglie Hedwig, in una quotidianità vissuta in una casa da sogno, con giardino, a pochi passi dall’orrore. Il film ha per protagonisti gli attori Sandra Hüller e Christian Friedel.
Il premio per la miglior regia è andato invece a Tran Anh Hùng, regista e sceneggiatore del film a tema culinario La passion de Dodin Bouffant. Una storia ambientata nella Francia del 1885, con protagonisti la cuoca di talento Eugenie (Juliette Binoche) che lavora da 20 anni per il noto chef Dodin (Benoit Magimel); una relazione che si è trasformata da professionale a sentimentale.
Il Grand Prix speciale della Giuria ha fatto segnare la vittoria di Fallen Leaves, diretto da Aki Kaurismaki. Il film è il lirico racconto di una notte in cui due outsider si incontrano e vivono quello che potrebbe essere il loro primo, ultimo e unico amore; ma i due dovranno lottare contro vari ostacoli, tra cui tragedie personali, alcolismo e numeri di telefono persi. Il regista, non presente alla premiazione, ha mandato semplicemente uno scherzoso messaggio: “Onorato di questo premio, Twist and Shout!”
La migliore sceneggiatura, per i giurati di Cannes 2023, è risultata essere quella scritta da Yûji Sakamoto per il film Monster, diretto da Hirokazu Kore-eda. Un lavoro complesso e problematico, incentrato su una madre che nota qualcosa di strano nel suo figlioletto, Minato. Decisa a scoprire la verità, la donna scopre la responsabilità di un insegnante del ragazzino; ma presto finisce per scoprire che la verità è molto più complessa di come potrebbe apparire.
E veniamo, ora, ai premi per le migliori interpretazioni. Migliore attrice è stata giudicata Merve Dizdar per il film About dry grasses, diretto dal regista turco Nuri Bilge Ceylan.
In campo maschile, la Palma d’Oro è stata assegnata a Koji Yakusho, protagonista del film di Wim Wenders Perfect Days. “Non amo fare discorsi in posti così prestigiosi”, ha commentato l’attore giapponese. “Voglio ringraziare il festival e tutte le persone che mi hanno aiutato con questo film, a partire da Wim Wenders e dal co-autore Takuma Takasaki. E naturalmente mia moglie”.
La Caméra D’Or al miglior esordio registico è stata assegnata a Ben Trong Vo Ken Vang (L’arbre aux papillons d’or) di Thien An Pham, presentato alla Quinzaine de Cinéastes.
Il premio per il miglior cortometraggio, infine, è andato a 27 della giovane regista Flora Anna Buda.
Poco prima dell’assegnazione degli ultimi premi, Quentin Tarantino ha introdotto al pubblico di Cannes il regista e produttore Roger Corman, vera e propria leggenda del cinema americano degli ultimi decenni. “Non ho mai capito il concetto di guilty pleasure”, ha detto il regista di C’era una volta a… Hollywood. “Per me c’è solo il piacere, e chi ha dato piacere ai miei occhi e alla mia mente. Ed è stato un piacere cinematico per anni il maestro che ora vado a presentarvi. E’ un grande onore per me introdurre il mito, Mr. Roger Corman”. Il regista, salutato da una standing ovation, ha dichiarato: “Cannes, infine! Che gioia essere qui. Il mio cinema è stato abitato da ciò che è Cannes, il festival più interessante del mondo. Siete davvero fortunati a esserne parte”.