GODZILLA VS. KONG, IN VISTA UN SEQUEL?
All’indomani dell’uscita americana del film di Adam Wingard, che mette in scena lo scontro tra i due storici mostri, il regista ha parlato di un possibile secondo capitolo.
L’epico scontro tra mostri di Godzilla vs. Kong ha raggiunto ieri le sale americane (oltre ai teleschermi di HBO Max) e già si parla di quello che potrebbe essere il futuro del MonserVerse. Il film di Adam Wingard è già il risultato dell’incontro tra due saghe, quella inaugurata da Kong: Skull Island e quella di Godzilla e Godzilla II – King of the Monsters; pur essendo ancora ignari di come sia finito lo scontro – il film non ha, per il momento, una distribuzione italiana – ci si chiede comunque se questo avrà un seguito.
“Il MonsterVerse è a un punto di svolta ora”, ha detto Wingard in una recente intervista a GamesRadar. “Ora sta al pubblico farsi avanti e dirci se vogliono altri film o no. Il motivo per cui non abbiamo inserito una sequenza post-credits è proprio che non vogliamo spingere le cose in una direzione o nell’altra; aspetteremo e vedremo se ci sarà una grande richiesta per dei sequel. In caso affermativo, ovviamente lo studio li farà. Ovviamente io ne vorrei fare ancora, di questi film, ma aspetteremo e vedremo”.
Ma cosa potrebbe includere un eventuale nuovo episodio? Al suggerimento su una possibile inclusione del Mechani-Kong, versione robotica del gorilla introdotta negli anni ‘60 nel film giapponese King Kong – Il gigante della foresta, Wingard si è mostrato possibilista: “Amo molto King Kong Escapes (titolo originale del film sopracitato, che metteva in scena lo scontro tra Kong e il suo alter ego robotico, ndr). Mi piacciono molto i film del periodo Showa, quindi ovviamente sarebbe divertente farne uno simile”.
Nel frattempo, in attesa dei dati sul riscontro di pubblico di Godzilla vs. Kong, il film di Wingard ha fatto registrare negli USA il numero di 10.000 proiezioni private, tutte già prenotate prima della distribuzione del film in sala e su HBO Max. Un dato sicuramente interessante, che mostra da un lato come ci sia nel pubblico americano una gran voglia di cinema in sala – specie per un film pensato in primis per la fruizione cinematografica – e dall’altro come la pandemia renda ancora cauti gli spettatori su un possibile ritorno tout court alla normalità; un ritorno che allo stato attuale delle cose appare ancora lontano.