HEAT 2: MICHAEL MANN VUOLE DIRIGERE IL SEQUEL DEL SUO FILM DEL 1995
In una recente intervista, Michael Mann ha dichiarato di voler trasporre al cinema Heat 2, sequel letterario del suo classico, in uscita in estate.
È in arrivo il sequel di Heat, classico del 1995 diretto da Michael Mann, che vedeva il confronto ad alta tensione tra due giganti dello schermo come Al Pacino e Robert De Niro (rispettivamente nei panni del poliziotto Vincent Hanna e del criminale Neil McCauley). Detto sequel, tuttavia, uscirà inizialmente in forma letteraria, con la firma dello stesso Mann; ma proprio il regista ha dichiarato, in una recente intervista a Empire, di aver intenzione di trasporre il suo romanzo in un film.
La storia di Heat 2 – questo il titolo del libro in uscita negli USA in estate – si svolgerà sia prima che dopo gli eventi narrati nel film del 1995, in una struttura simile a quella de Il Padrino – Parte II; il romanzo sarà incentrato soprattutto sui personaggi di Vincent Hanna e Chris Shiherlis (quest’ultimo interpretato, nel film, da Val Kilmer).
Mann, comunque, ha le idee molto chiare su una possibile, e da lui fortemente auspicata, versione cinematografica. “È totalmente pensato per essere un film”, ha detto il regista. Riferendosi poi al suo recente impegno per il piccolo schermo – con la creazione della serie Tokyo Vice – ha specificato: “Sarà un film modesto? No. Sarà una serie molto costosa? Nemmeno. Sarà un unico grande film”.
A quanto pare, comunque, né De Niro né Kilmer riprenderanno i loro ruoli nel nuovo film. “Quei due li amo, ma dovrebbero essere sei anni più giovani di quanto fossero in Heat”, ha detto Michael Mann. Comunque, il regista pensa che il sequel potrà avere successo, considerata l’intatta popolarità del film originale: “È ancora sostenuto e conosciuto. Certo, sarei un illuso se pensassi che tutto il mondo lo conosce, ma quando vedi il risalto che ha avuto nell’home video per oltre 20 anni, ti rendi conto che ha gambe robuste. Le persone ancora lo guardano e ne parlano. È un brand. In un certo senso è come un ‘Heat Universe’. E ciò sicuramente giustifica l’idea di fare un film grande e ambizioso”.
Mann ha poi parlato della sua passione per la scrittura. “La possibilità di immergerti nel mondo interiore dei personaggi è affascinante, e questo puoi farlo al meglio in un romanzo”, ha spiegato il regista, motivando così il suo approccio inizialmente letterario al nuovo soggetto. “Ho provato a evocare quell’esperienza nei film che ho fatto, a portare il pubblico dentro al mondo interiore di un personaggio. La forma letteraria mi permette di avere un’arena ancora più grande”.