LUCA GUADAGNINO: “LA RIPETIZIONE INQUINA IL CINEMA. CIÒ CHE ESISTE VA ESPANSO, NON REPLICATO”
In un’intervista nell’ambito della promozione del suo Bones And All, presto a Venezia 2022, Luca Guadagnino ha parlato delle sue idee sulla pratica del remake e sulla nostalgia.
A quattro anni da Suspiria, e a due dalla presentazione del suo documentario Salvatore – Il calzolaio dei sogni, Luca Guadagnino si prepara a tornare alla Mostra del Cinema di Venezia, col suo nuovo, atteso Bones And All. Un film che riunirà il regista con Timothée Chalamet, che già fu protagonista di Chiamami col tuo nome, affiancato qui dalla rivelazione Taylor Russell; un lavoro basato sul romanzo di Camille DeAngelis, incentrato sulla storia di due giovani cannibali in viaggio per gli Stati Uniti, tra la difficile accettazione della loro compulsione e la loro dura realtà di emarginati.
In un’intervista concessa a Deadline, in occasione del suo cinquantunesimo compleanno, Guadagnino ha parlato diffusamente del suo film, ma anche dello stato attuale dell’industria cinematografica mainstream. In particolare, in un passaggio della lunga intervista, il regista si è soffermato sul proliferare di remake e reboot nel cinema moderno, contrapponendo un’idea “sana” di reinterpretazione ed espansione dell’esistente, a una disfunzionale, basata unicamente sulla reiterazione e sullo sfruttamento.
“Il fatto che qualcosa vada bene sempre, in ogni situazione, è un concetto artificiale che appartiene alla pratica del capitalismo, ed è l’esecuzione di un’idea sciocca di capitale”, ha spiegato Guadagnino. “Un’idea intelligente del capitale sta invece nella nozione di prototipo; nell’idea, cioè, di trovare nuovi territori allo scopo di espandere un’idea in misura sempre maggiore”.
Il regista ha proseguito: “La reiterazione di qualcosa che è stato scolpito nella pietra, e che viene ripetuto ancora e ancora, è una pratica cattiva, è inquinamento. È l’inquinamento dell’immaginario, del mondo, e rende l’ambiente meno vivibile, e quindi meno facile da consumare; è una strana contraddizione. Billy Wilder diceva che lo show business doveva essere per forza tale, perché altrimenti sarebbe stato solo show, e ciò dal suo punto di vista ciò sarebbe stato il più grande dei peccati. Non so se sono del tutto d’accordo con lui. So però che devi creare dei prototipi, perché hai bisogno di ricreare ancora e ancora la possibilità dell’eccitazione, di investire sul pubblico e portarlo verso qualcosa di nuovo”.
Guadagnino ha successivamente portato un esempio della sua idea positiva di espansione di un prototipo: “Top Gun: Maverick, che è un film che si immerge molto profondamente nell’idea di nostalgia e di ripetizione, ha la novità di arrivare 25 anni dopo l’originale (in realtà gli anni sono 35, ndr). L’idea che un sequel arrivi dopo un quarto di secolo è, in un certo senso, un modo molto brillante, intelligente e pensato di fare business. Perché in questo modo, anche se il film provoca una profonda nostalgia nel pubblico, tu sei lì a vedere il viaggio del Maverick di Tom Cruise che ora è un uomo, non più un ragazzo. Quindi, direi che ci sono sempre modi per creare qualcosa che sia sorprendente e interessante”.
Bones And All, nuovo film di Luca Guadagnino, sarà presentato in concorso alla 79a Mostra del Cinema di Venezia nella giornata del 2 settembre. Il film sarà successivamente distribuito in sala da Vision Distribution.
Qui è possibile leggere l’intervista integrale di Luca Guadagnino a Deadline, in lingua inglese.