MARCEL!, IL TRAILER DEL FILM DI JASMINE TRINCA
È online il trailer italiano di Marcel!, prima regia di Jasmine Trinca che sarà nella sezione Séances spéciales del Festival di Cannes, e dal 1 giugno al cinema.
Vision Distribution ha diffuso oggi il trailer di Marcel!, film d’esordio di Jasmine Trinca, che la regista e attrice presenterà nella selezione ufficiale della sezione Séances spéciales del prossimo Festival di Cannes. Il film sarà poi distribuito nelle sale italiane il prossimo 1 giugno.
Jasmine Trinca, che aveva già debuttato a Cannes con La stanza del figlio di Nanni Moretti (Palma d’Oro nel 2001), sarà presente quest’anno sulla Croisette anche come membro della Giuria Internazionale, presieduta dall’attore francese Vincent Lindon e composta anche da nomi come Rebecca Hall e Noomi Rapace.
Marcel!, scritto e diretto da Jasmine Trinca, vedrà nel cast le presenze di Alba Rohrwacher, Giovanna Ralli, Umberto Orsini e Valeria Golino. Il film è una produzione Cinemaundici e Totem Atelier con Rai Cinema, in collaborazione con Phon Films, in collaborazione con Vision Distribution.
La sinossi ufficiale del film recita:
“Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell’amore”.
“Tutto questo”, ha dichiarato Jasmine Trinca, “parte da una fotografia. Ritraeva mia madre che mi teneva per mano sul ciglio di un bosco. Dietro di noi un paesaggio assolato, ma davanti? Il colore di quella foto lo avrei definito il colore della memoria. Non della nostalgia, come una foto a colori virata seppia, ma proprio un colore indefinibile e sfumato, bruciato dal sole, appena attraversato e ispirato dalla ‘selva oscura’ pronta ad accogliere e proteggere quel passo a due. Tra sogno e realtà. È qui che si situa questo film. Una rielaborazione fiabesca o meglio favolistica del vissuto, cercando di comprenderlo, esorcizzarlo, renderlo universale. Panni sporchi che non si lavano in casa ma che diventano bandiere da sventolare, inni programmatici: «All’arte si deve la vita». In fondo, tutto quel vissuto, quel bagaglio pesante impossibile da lasciare, sarà pure servito a qualcosa. A fare un film. E invece no. Nulla è più importante ed effimero che vivere. Neanche un film che resta (o forse no). Alla vita si deve dunque la vita”.