MATRIX RESURRECTIONS, PARLANO GLI SCENEGGIATORI: “ECCO COSA CI HA ISPIRATI”

MATRIX RESURRECTIONS, PARLANO GLI SCENEGGIATORI: “ECCO COSA CI HA ISPIRATI”

I due co-sceneggiatori di Matrix Resurrections, autori dello script insieme a Lana Wachowski, hanno rivelato in un’intervista le due idee forti che li hanno convinti a scrivere il sequel.

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Il nuovo Matrix Resurrections, di imminente uscita nel nostro paese, ha ripreso la saga action/sci-fi di Matrix dopo una “pausa” lunga quasi 20 anni. Una pausa che è stata infine spezzata dalla decisione di Lana Wachowski (ideatrice della trilogia insieme a sua sorella Lilly) di dare una svolta meta-testuale all’intero franchise: una scelta che è stata il primo elemento forte a convincere i due co-sceneggiatori del film, Aleksandar Hemon e David Mitchell, a imbarcarsi nella scrittura del nuovo capitolo. Mitchell, tra l’altro, aveva già incrociato i suoi destini con quelli di Wachowski, essendo stato autore di un romanzo, Cloud Atlas, adattato nel 2012 da Lana e Lilly nel film omonimo.

In una recente intervista al sito /Film, Mitchell ha rivelato che l’aspetto meta-testuale del nuovo soggetto, col mondo della trilogia originale rinchiuso in una serie di videogame di successo, è stato il primo elemento che lo ha convinto a occuparsi della sceneggiatura. In questo quarto episodio, infatti, il Thomas Anderson interpretato da Keanu Reeves è un game designer di successo, che vent’anni prima era stato ideatore di una trilogia di videogiochi che aveva un protagonista a lui ispirato, di nome Neo.

Mi è piaciuto il fatto che la trilogia divenisse un artefatto, nel quarto film”, ha spiegato David Mitchell. “Ho visto tanti film, che non ho apprezzato molto, in cui a un certo punto c’è una scena con una resurrezione: l’ennesima in una lunga sequela. Mi è piaciuta subito l’idea di Lana, proprio perché non sarebbe stata l’ennesima resurrezione in una lunga sequela. Piuttosto, è come un contenitore frattale che sorregge e incapsula la trilogia. Ha una trilogia al suo interno, col concetto che la serie di Matrix esiste in questo mondo riavviato di Thomas Anderson come trilogia di videogiochi da lui disegnata 20 anni fa; questo mentre, nel nostro mondo, la trilogia di Matrix veniva proiettata nei multiplex di tutto il pianeta. Per me, questa era un’idea irresistibile”.

Ma oltre all’aspetto meta-testuale di Matrix Resurrections, c’è stato un altro elemento che ha convinto i due sceneggiatori della bontà dell’idea di questo sequel. Ed è stato l’elemento sentimentale, così come rimarcato dall’altro scriptwriter Aleksandar Hemon. Un elemento che dà rinnovata linfa alla love story tra i personaggi di Neo e Trinity, e che era legato anche al lutto personale vissuto dalla regista, che aveva perso entrambi i genitori nel 2018.

L’altro elemento era quella preminenza dell’amore nella narrazione, capite?”, ha spiegato Hemon. “Perché Lana aveva perso due persone importanti nella sua vita, i suoi genitori… e allora le piaceva l’idea di farli tornare indietro, innamorati, e il fatto che questa fosse una specie di resurrezione dell’amore come concetto dominante. Questo è ciò che mi ricordo di quando lei ne parlava… in un un certo modo, il suo amore, il nostro amore, il mio stesso amore per i suoi genitori sarebbe stato inscritto in un film. È un memoriale”.

Matrix Resurrections uscirà nelle sale italiane nella giornata di sabato 1 gennaio.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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