PAUL SCHRADER: “GLI OSCAR? PREMI TROPPO WOKE, SI TORNI ALLE ORIGINI”
All’indomani della notte degli Oscar, Paul Schrader ha criticato la manifestazione, sostenendo che i premi “significano meno ogni anno”, e che la corsa al “woke” a tutti i costi ha penalizzato la qualità.
Paul Schrader non ama gli Oscar. Almeno, non quelli degli ultimi anni, che a suo dire ormai avrebbero ben poco significato, avendo perso quel carattere di autocelebrazione di Hollywood che li aveva caratterizzati fin dagli inizi. Il regista di Master Gardener, nonché sceneggiatore di Taxi Driver e nume tutelare della New Hollywood, ha scritto un post su Facebook in cui bolla senza mezzi termini gli Oscar odierni come superflui e poco rappresentativi, e ne auspica un ritorno alle origini.
Il post, intitolato Oscars, so not Hollywood, scritto subito dopo la premiazione di ieri, sostiene che “diversificando l’appartenenza, ricalibrando il modo in cui i voti vengono contati, gli Oscar di Hollywood si sono trasformati negli Oscar internazionali. Io, piuttosto, preferisco le origini provinciali degli Oscar: Hollywood che si riunisce per celebrare se stessa. La maggior parte delle nazioni che fanno film – Gran Bretagna, Francia, Germania – hanno i loro premi; i festival hanno i loro premi. Perché Hollywood dev’essere Colpo Grosso?”
Secondo Paul Schrader, “Barry Diller ha ragione. Se gli Oscar vogliono salvarsi devono tornare alle origini. Questi Oscar significano sempre meno, ogni anno. E le ragioni sono chiare: il bisogno di un rientro aggravato dal debito che grava sul museo, l’abbassamento delle entrate cinematografiche, e la corsa a essere woke”.
I commenti al post di Schrader si sono subito divisi, tra chi ha dato ragione al regista, esprimendo disappunto per le vittorie degli ultimi anni, e chi invece ritiene il suo post discriminatorio e razzista.
Paul Schrader, nel corso della sua lunga carriera, ha ottenuto vari premi e nomination: tra queste ultime, sono da ricordare le due candidature ai Golden Globe per le sceneggiature di Taxi Driver (1977) e Toro scatenato (1981), e più di recente la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale per First Reformed (2019).