STELLAN SKARSGÅRD: SCORSESE HA RAGIONE, MA LA COLPA NON È DELLA MARVEL
L’attore, in una recente intervista, ha parzialmente difeso i film Marvel dalle critiche, specificando che la colpa del monopolio di un certo genere di film è di com’è strutturato il mercato.
Nella polemica, che a distanza di oltre due anni continua a tenere banco, sulla qualità artistica dei cinecomic (in particolare di quelli prodotti dalla Marvel) e sulla loro tendenza a monopolizzare il panorama del cinema d’intrattenimento, ha voluto dire la sua anche Stellan Skarsgård. L’attore svedese è in un certo senso parte in causa, avendo recitato in alcuni dei film Marvel (in particolare nei primi due episodi di Thor, in The Avengers e nel suo primo sequel Avengers: Age of Ultron), e conoscendo bene il mercato hollywoodiano e le sue più recenti evoluzioni.
Già in un recente intervento al Festival di Goteborg, Skarsgård si era espresso sulla questione, dando ragione a Martin Scorsese ma difendendo contemporaneamente, dal suo punto di vista, i film della Marvel: “Nel suo articolo, Scorsese non ha scritto che la colpa è della Marvel, perché non lo è e lui lo sa. La colpa è quella di aver creduto per decenni che il mercato fosse al di sopra di tutto, e che i ricchi dovessero diventare sempre più ricchi. Il problema principale è questo, perché le piccole compagnie di distribuzione sono state praticamente cancellate. Ora tutto è un monopolio”.
L’attore ha continuato: “Le compagnie cinematografiche, alcune di esse, non sono più guidate da persone che vogliono guadagnare producendo film, perché amano il cinema. Adesso il potere ce l’hanno le grosse società che vogliono indietro il 10% del capitale investito. Finché vendono pop-corn, per loro va tutto bene. Per questo, tutte le produzioni medie che hanno un budget sotto i 100 milioni di dollari e sopra i 3 milioni praticamente non esistono più”.
Il suo punto di vista, Stellan Skarsgård l’ha ulteriormente approfondito in un’intervista con The Guardian: “Io non ho niente contro i film di supereroi: ne ho anche fatti un paio, e hanno sicuramente il loro posto. Il problema è che questo sistema permette a otto persone di possedere la metà delle ricchezze mondiali: questo accresce il potere delle forze di mercato, così ormai raramente i cinema piccoli e indipendenti sopravvivono al di fuori delle grandi città. Non ci sono più canali di distribuzione per tutti i film a medio budget con attori importanti e le migliori sceneggiature, perché quei produttori non possono spendere 3 milioni per una campagna di marketing. Quando i cinema li prendono, lo fanno per una settimana, e se in quella settimana non rientrano dell’investimento, li tolgono”.
Skarsgård ha poi ricordato l’esempio de Il padrino, come film-simbolo di un’epoca diversa: “Il padrino aprì in appena cento cinema in tutti gli Stati Uniti. Adesso, i grossi film aprono in 4.000 cinema. Loro avevano pubblicato delle inserzioni pubblicitarie nel New York Times, ma il film crebbe rapidamente, e crebbe perché era un grande film. Adesso invece l’opinione della gente non ha più chance. E questo è molto triste”.
Stellan Skarsgård ha concluso precisando: “È giusto avere i film Marvel e gli altri blockbuster. Penso però che dovremmo avere anche altri film. E la cosa triste è questa: quando entrano in gioco le pure forze del mercato, a prendere il controllo degli studios sono compagnie a cui non importa se stanno vendendo film o dentifricio, basta che ottengano il loro 10%. Appena AT&T ha assunto il controllo di Warner, ha subito detto che HBO sarebbe dovuta diventare più leggera e commerciale. Loro avevano sempre fatto soldi, ma non erano abbastanza per un investitore”.