AUGURI PER LA TUA MORTE
In linea con le operazioni di svecchiamento del genere delle ultime produzioni Blumhouse, Christopher Landon dirige con Auguri per la tua morte un gustoso divertissment horror, che sfrutta il meccanismo dell'anello temporale per una storia che parodia anche gli stili di vita dei college statunitensi.
Ri-muoio da capo
Tree, giovane studentessa di medicina, si sveglia nel dormitorio di un suo compagno di corso, proprio nel giorno del suo compleanno. Incapace di ricordare com’è finita lì, dopo una notte di alcol ed eccessi, la ragazza fa ritorno nella sua stanza e inizia la sua giornata come sempre, tra le lezioni all’università e il suo inconfessabile flirt con un professore. Giunta la sera, sulla via del ritorno a casa, Tree viene aggredita e pugnalata a morte da un misterioso killer mascherato. Subito dopo, inspiegabilmente, la ragazza si risveglia nella stanza del suo compagno: è di nuovo la mattina del suo compleanno. Gli eventi della giornata si ripetono identici. Stavolta, Tree riesce a posticipare il momento della sua morte, che tuttavia arriva, sempre ad opera dello stesso killer. Il misterioso loop temporale continua a ripetersi ancora e ancora: Tree capisce che, per continuare con la sua vita, deve smascherare e fermare il misterioso assassino.
Quello del loop temporale è da decenni un tema interessante quanto fecondo di suggestioni per il cinema fantastico, nelle sue più diverse varianti. Uno dei classici a cui questo Auguri per la tua morte (in originale Happy Death Day) guarda – citandolo espressamente nella sceneggiatura – è la commedia fantastica Ricomincio da capo di Harold Ramis (1993), che vedeva Bill Murray costretto a rivivere di continuo la stessa giornata, in una reiterazione apparentemente infinita. Nel frattempo, ci sono stati (tra gli altri) gli esempi dell’italiano È già ieri (2004) di Giulio Manfredonia (remake nostrano del film di Ramis), l’adrenalinico Source Code di Duncan Jones (2011), e soprattutto Edge of Tomorrow – Senza domani di Doug Liman (2014), in cui Tom Cruise utilizzava la logica del “prova-muori-ripeti” di origine videoludica, per cercare di far fronte a un’invasione aliena.
Il film di Christopher Landon (già sceneggiatore di vari episodi della serie Paranormal Activity, e regista di alcuni horror indipendenti) mette il tema al servizio di una surreale comicità horror, in cui a essere messa sotto la lente di ingrandimento è la realtà liceale americana, con i suoi rituali e le sue meschinità. Il tono è volto a utilizzare i topoi dello slasher movie (la maschera del killer è una sorta di parodia di quella del già dissacratorio Scream) per fare una divertita ricognizione sull’ambiente studentesco, sulle logiche che lo animano e sulle reiterazioni che lo regolano, concentrando la trasparente metafora del film (una vita “sospesa” in attesa di sbloccarsi) sulla figura della protagonista col volto di Jessica Rothe (già vista in La La Land).
A produrre il tutto, la Blumhouse Productions, ormai una sorta di major indipendente, che prosegue con quest’opera nel suo lavoro di svecchiamento e contaminazione del genere horror: un lavoro iniziato con le ultime regie di Night M. Shyamalan (The Visit, Split) e proseguito col recentissimo, apprezzato horror/thriller a tematica razziale Scappa – Get Out, diretto da Jordan Peele.
Partendo dall’idea di Ricomincio da capo applicata al genere horror, attraversando tutto lo slasher movie da Halloween a Scream, e adottando consapevolmente un mood da college movie anni ‘80 (fa capolino, tra le citazioni, anche il John Hughes di Sixteen Candles) questo Auguri per la tua morte si rivela un mix di stili e generi gustoso, capace di intrattenere con un certo stile. La metafora al centro del racconto è sufficientemente limpida, pensata per arrivare a larghi strati di pubblico, mentre la rappresentazione del mondo universitario americano è nella giusta misura sopra le righe, capace di innestare la necessaria dose di distorsione grottesca su un tessuto narrativo sufficientemente credibile.
La reiterazione su cui tutta l’impalcatura si regge viene trattata dalla sceneggiatura col giusto passo e la giusta capacità di sintesi, mentre la struttura da thriller risulta capace di generare un sufficiente grado di coinvolgimento e curiosità per la risoluzione del mistero. A una regia vivace, che non pretende mai di spaventare quanto piuttosto di stupire e divertire, si aggiunge una buona prova della protagonista Jessica Rothe, che caratterizza il suo personaggio con un piglio ora più classicamente da scream queen, ora più all’insegna del parossismo grottesco.
Certo, l’umorismo di Auguri per la tua morte si fa a tratti di grana grossa, scivolando in alcuni casi in cadute di stile poco in linea con l’operazione (ludica ma abbastanza raffinata) che il film cerca di portare avanti. Nonostante lo sguardo abbastanza fresco, e autentico, sulla realtà collegiale statunitense, il film non è esente da alcuni stereotipi che ne appesantiscono la fruizione. Gli amanti del genere horror/slasher, infine, potrebbero lamentare nel film la latitanza di questa componente, in favore di un lato ludico-grottesco che intrattiene, ma limitando molto (ma non è detto che ciò sia un male) gli aspetti più dark e/o splatter.
Scheda
Titolo originale: Happy Death Day
Regia: Christopher Landon
Durata: 96’
Genere: Horror, Commedia, Thriller, Fantastico
Cast: Billy Slaughter, Dane Rhodes, Jason Bayle, Jessica Rothe, Rachel Matthews, Blaine Kern III, Brady Lewis, Caleb Spillyards, Cariella Smith, Charles Aitken, Donna Duplantier, GiGi Erneta, Israel Broussard, Jimmy Gonzales, Joseph Angelette, Laura Clifton, Lindsey G. Smith, Missy Yager, Phi Vu, Ramsey Anderson, Rob Mello, Ruby Modine, Tenea Intriago, Tran Tran
Sceneggiatura: Scott Lobdell
Fotografia: Toby Oliver
Montaggio: Gregory Plotkin
Musiche: Bear McCreary
Produttore: Ryan Turek, Jason Blum, Phillip Dawe, Beatriz Sequeira
Casa di Produzione: Digital Riot Media, Vesuvius Productions, Universal Pictures, Blumhouse Productions
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita: 09/11/2017