LA VOLTA BUONA

LA VOLTA BUONA

Se, da un lato, è vero che in La volta buona vengono tirati in ballo temi già più e più volte trattati nel corso degli ultimi anni, è anche vero che Vincenzo Marra è riuscito a dare al tutto un tocco decisamente personale, senza calcare eccessivamente la mano nel cercare di muovere a compassione lo spettatore e, soprattutto, evitando sapientemente ogni retorica o facili buonismi.

Giovani promesse

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Vincenzo Marra. Un nome che, già da diversi anni, è riuscito a farsi conoscere e apprezzare all’interno del panorama cinematografico nostrano. E se con L’equilibrio – la sua penultima fatica, realizzata nel 2017 – il regista è riuscito a colpire un numero di spettatori decisamente elevato, grandi aspettative ha sollevato La volta buona, il suo ultimo lungometraggio.

Abbandonando (almeno in parte) i toni fortemente drammatici che hanno caratterizzato il precedente lavoro, il regista ha qui voluto mettere in scena una storia ambientata in un mondo che, chi più chi meno, in molti sogniamo, di cui molti di noi hanno voluto in qualche modo far parte, ma che, come ben sappiamo, spesso e volentieri nasconde anche aspetti dai risvolti a volte loschi: l’ambiente calcistico. In questo singolare contesto, dunque, prendono il via le vicende di Bartolomeo (un convincente Massimo Ghini), un uomo di mezza età che, a causa della sua ludopatia, ha perso praticamente tutto, compresa moglie e figli, ed è costantemente rincorso dai creditori. L’occasione per potersi riscattare sembra arrivare, finalmente, nel momento in cui all’uomo si presenta la possibilità di far arrivare da Montevideo il piccolo Pablito, che fin da subito si rivela assai talentuoso con il pallone. Riuscirà, il ragazzo, a sfondare nel mondo del calcio, permettendo, dunque, anche a Bartolomeo, in qualità di suo agente, di riscattarsi? Che sia questa realmente la volta buona?

Vincenzo Marra, si sa, sin dal principio ha dimostrato una tendenza speciale verso un approccio registico il più possibile vicino al reale, privo di inutili fronzoli o di superflui virtuosismi. Così è stato per i suoi precedenti lavori e così è, dunque, anche per il presente La volta buona. Un lungometraggio, questo, che pur mettendo in scena la storia di chi vive quasi ai margini della società e che aspetta ancora dalla vita la possibilità di svoltare o, quantomeno, di mantenere una propria dignità, vede al suo interno anche numerosi momenti divertenti, che riescono ad alleggerire l’intero lavoro, realizzati anche – e soprattutto – grazie al contributo del bravo Max Tortora.

Una storia semplice, asciutta ed estremamente diretta, questa messa in scena da Marra. Un lavoro che punta dritto al sodo e che attinge a piene mani da quanto realizzato in passato, avvalendosi di riuscite influenze del Neorealismo, così come di un gradito tocco di commedia all’italiana.

Siamo d’accordo: se, da un lato, è vero che nel presente lungometraggio vengono tirati in ballo temi come l’immigrazione e la difficile vita di chi fatica, ogni volta, ad arrivare a fine mese (argomenti, questi, già più e più volte trattati nel corso degli ultimi anni), è anche vero che Marra è riuscito a dare al tutto un tocco decisamente personale, senza calcare eccessivamente la mano nel cercare di muovere a compassione lo spettatore e, soprattutto, evitando sapientemente ogni retorica o facili buonismi.

E se, complessivamente, ripensando al precedente L’equilibrio, i toni qui usati da Marra ci appaiono ben più smorzati o, si potrebbe addirittura azzardare, meno coraggiosi, se paragonato alla maggior parte dei lavori di grande distribuzione che ogni anno arrivano copiosi nelle nostre sale, il presente La volta buona un proprio valore ce l’ha eccome. E questa, di certo non è cosa da poco.

La volta buona poster locandina

Scheda

Titolo originale: La volta buona
Regia: Vincenzo Marra
Paese/anno: Italia / 2019
Durata: 95’
Genere: Drammatico
Cast: Antonio Gerardi, Massimo Ghini, Massimo Wertmüller, Max Tortora, Francesco Montanari, Gioia Spaziani, Ramiro Garcia
Sceneggiatura: Vincenzo Marra
Fotografia: Gianluca Laudadio
Montaggio: Luca Benedetti
Musiche: Pasquale Catalano
Produttore: Marco Belardi
Casa di Produzione: Lotus Production, Altre Storie
Distribuzione: Altre Storie

Data di uscita: 02/07/2020

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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