NOTTE STELLATA
Creata da Holden Miller
Nuova proposta del catalogo Amazon, Notte stellata presenta un modello di sci-fi diverso dal solito, che usa il genere per parlare di temi come la terza età, gli affetti e la capacità umana di stringere legami. A tratti la componente più propriamente di genere ne soffre, il ritmo è dilatato, ma il fascino non manca. Su Amazon Prime Video.
Figli delle stelle
È sicuramente un modello di sci-fi diverso dal solito, quello che ci propone questa Notte stellata, nuova serie in otto episodi appena aggiunta al catalogo Amazon. Una serie che muove dall’osservazione della terza età, dal tema del lutto e da quello dei legami familiari, innestando l’elemento fantastico su una solida descrizione dei personaggi e del loro quotidiano; una lettura del genere piuttosto lontana dai modelli di serialità fantascientifica oggi prevalenti, spesso declinati all’insegna della distopia o della pura azione (o più spesso di un misto di entrambe). Il racconto di Notte stellata, partendo al contrario dalla prosaicità del contemporaneo, e ponendo al centro del suo intreccio una coppia di anziani (i coniugi interpretati – bene – da J.K. Simmons e Sissy Spacek) prende a pretesto il genere per parlare d’altro, mescolando il sense of wonder di un segreto che crea complicità con una riflessione – tutta umana – di portata più generale; una riflessione incentrata sugli affetti, sull’accoglienza e sulla necessità umana di stringere legami. A creare questo insolito esperimento di serialità di genere è l’esordiente Holden Miller, affiancato in regia da un team che comprende, tra gli altri, l’argentino Juan José Campanella (autore di film come Il segreto dei suoi occhi e il recente Goool!).
Un visitatore inaspettato
Al centro della narrazione di Notte stellata ci sono gli anziani Franklin e Irene York, coppia di coniugi che molti anni fa hanno perso in circostanze tragiche il figlio trentenne; i due, poco dopo la tragedia, avevano scoperto un segreto nel retro del loro giardino, una sorta di portale magico su un altro pianeta. Da allora, la coppia custodisce gelosamente il segreto, restando ore a rimirare da dietro una finestra un paesaggio alieno e meraviglioso. Un giorno, il paesaggio apparentemente immutabile del mondo extraterrestre cambia; da quel paesaggio, infatti, arriva nella casa degli York Jude, un giovane uomo ferito e colto da amnesia. Mentre Franklin è sospettoso nei confronti del nuovo arrivato, Irene decide da subito di accoglierlo e di curarlo; ma presto i due scopriranno che il ragazzo nasconde un segreto, e che lo stesso portale che per tanti anni hanno custodito gelosamente è un oggetto in realtà tutt’altro che innocuo. La loro stessa vita, oltre a quella di Jude, si rivelerà presto in pericolo.
Dall’Illinois… alle Ande
Se il tema cardine della serie, quello del portale su un altro universo nascosto in un ambiente familiare, può far venire in mente la narrativa di Stephen King (si pensi a 22.11.1963, libro e serie, o all’annunciato nuovo romanzo Fairy Tale, che sembra presentare un soggetto simile), Notte stellata declina fin da subito l’incontro col fantastico nel senso della meraviglia piuttosto che del pericolo. Anzi, la serie presenta fin dal suo primo episodio il mondo segreto scoperto dai due coniugi come parte di una quotidianità ormai assodata, elemento assimilato nella routine della coppia e fonte di piacevole, tranquilla gioia piuttosto che di stupore. Sarà anzi proprio il sopraggiungere della routine, la stanchezza nel limitarsi a guardare dall’esterno quel muto mistero, come fosse un quadro (ed è molto indovinato, in questo senso, l’adattamento italiano del titolo, che proprio a un noto dipinto ammicca), a innestare l’intreccio drammatico; un intreccio che presto si sdoppierà, seguendo in modo parallelo la storia di Franklin, Irene e Jude – a cui si aggiungeranno il vicino di casa Byron e la nipote Denise – e quella di Stella e Toni, madre e figlia adolescente che vivono in un remoto villaggio dell’Argentina, a guardia di un portale analogo a quello custodito dai due anziani.
La memoria come guida
Mette tanta carne al fuoco, Notte stellata, svelando lentamente le varie facce dei suoi personaggi, dando loro consistenza e seguendo la loro trasformazione, facendo incontrare i vari pezzi del puzzle in modo a volte risaputo (lo sviluppo dell’intreccio, nella sua componente di detection, resta tutt’altro che imprevedibile) ma non per questo meno efficace. In una funzionale alternanza tra passato e presente, con l’uso parco dello strumento del flashback, veniamo edotti delle circostanze del lutto che ha colpito i due protagonisti, riuscendo a comprendere meglio tanto la ritrosia dell’uomo nell’accoglienza del nuovo arrivato, quanto la dolorosa e disperata empatia dell’anziana donna. Proprio nell’interpretare quest’ultima, Sissy Spacek costruisce un personaggio simile a quello già da lei interpretato nella serie Hulu Castle Rock, offrendo un nuovo ritratto di donna anziana il cui presente è definito e condizionato dalla memoria, e dalla sua capacità di entrare in rapporto funzionale col presente. Proprio il tema della memoria è un altro elemento-cardine della trama della serie, nel tentativo di ogni personaggio (compreso lo stesso Jude e la giovane Denise) di riannodare i fili col passato per dare un senso a un presente che pare sempre più difficile da interpretare.
Un nuovo inizio?
Nel suo andamento (volutamente) dilatato, teso a prendersi il suo tempo per definire i caratteri, dare credibilità alle loro relazioni e delinearne le tante trasformazioni, Notte stellata finisce a volte per perdere di vista l’intreccio propriamente detto; un intreccio che, nella sua componente più propriamente di genere, resta a tratti involuto, per certi versi quasi oscuro. Il mistero del portale interplanetario sito nel giardino dei due protagonisti ci viene svelato solo in parte, mentre il subplot che prende le mosse dall’Argentina, coinvolgendo i personaggi di Stella e Toni, appare più convenzionale e meno intrigante del resto della narrazione. In questo senso, delude un po’ l’unico vero villain della vicenda, il personaggio interpretato dall’attore polacco Piotr Adamczyk, killer monodimensionale e abbastanza derivativo nella sua descrizione; mentre resta irrisolta la stessa figura della donna, specie nel suo doppio ruolo di adepta di un antico culto (e come tale costretta a macchiarsi di azioni riprovevoli) e madre decisa a proteggere sua figlia. Più in generale, di Notte stellata affascinano i personaggi principali e le loro psicologie, piuttosto che gli eventi che li coinvolgono; eventi che la serie sceglie di lasciare in (gran) parte sospesi, ammiccando a una possibile (ma per ora solo ipotetica) seconda stagione. Ne soffre un po’ il ritmo, e anche la credibilità di un intreccio che a volte inciampa – specie negli ultimi episodi – in qualche passaggio poco credibile. Resta il fascino per un modello di sci-fi così lontano dalle convenzioni, unito alle tante potenzialità di sviluppo della storia: potenzialità che, in fondo, sarebbe un peccato lasciare inesplorate.
Scheda
Titolo originale: Night Sky
Creata da: Holden Miller
Regia: Sara Colangelo, Jessica Lowrey, Victoria Mahoney, Robert Pulcini, Philip Martin, Juan José Campanella, Shari Springer Berman
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Drammatico, Fantascienza
Cast: J.K. Simmons, Piotr Adamczyk, Adam Bartley, Tim Griffin, Angus O'Brien, Avery Holliday, Beth Lacke, Cass Buggé, Chai Hansen, Ian Owens, Julieta Zylberberg, Kiah McKirnan, Lily Cardone, Lowrey Brown, Rocío Hernández, Sandra Marquez, Scott Buechler, Sissy Spacek, Sonya Walger, Stephen Louis Grush
Sceneggiatura: Allison Moore, Holden Miller, Daniel C. Connolly, Ezra Claytan Daniels, Anne-Marie Hess
Fotografia: Ashley Connor, Andrew Wehde, Pablo Desanzo
Montaggio: Sharidan Williams-Sotelo, Joe Giganti, Josh Beal
Musiche: Danny Bensi, Saunder Jurriaans
Produttore: Thomas J. Whelan, Katrin L. Goodson, Fernando Altschul
Casa di Produzione: Amazon Studios, Mosaic, Legendary Television
Distribuzione: Amazon Prime Video
Data di uscita: 20/05/2022