UN’ALTRA GIOVINEZZA
Con Un’altra giovinezza, Francis Ford Coppola lascia parlare l’immaginario dello storico delle religioni e scrittore Mircea Eliade: una lettera d’amore alla passione per la ricerca storica e filosofica, ma anche un monito che spinge a cogliere il sottile limite che separa l’amore per la conoscenza dalla tracotanza e dal potere. Ambientato negli anni del secondo conflitto mondiale, il racconto cinematografico restituisce allo spettatore tutti i fantasmi e le angosce propri dello spirito dell’epoca, ancora oggi più che attuali.
Amore e conoscenza
Un’altra giovinezza (Youth Without Youth) trae esplicitamente spunto dall’omonimo romanzo del celebre studioso delle religioni e scrittore Mircea Eliade (1907-1986), che dedicò gran parte della sua vita alla ricerca storico-religiosa, attraverso una peculiare interpretazione del metodo fenomenologico, così caro anche ad altri studiosi (tra i quali ricordiamo Gerardus Van Der Leeuw).
Una pellicola davvero sorprendente, in cui la bravura registica di Francis Ford Coppola ben riesce a cogliere l’angoscia del tempo che passa (con un uso sapiente dei primi piani e dei chiaroscuri), ma anche, sopra ogni altra cosa, il timore di non avere tempo sufficiente per portare a termine le ricerche di una vita intera.
La nostalgia delle origini
Il protagonista Dominic Matei (Tim Roth) è infatti un attempato professore universitario di linguistica nella Romania di Mircea Eliade, alla vigilia del secondo conflitto mondiale (1938): Dominique teme di non aver tempo a sufficienza per portare a termine il suo lavoro sull’origine del linguaggio e della coscienza, e si confronta con lo spettro del fallimento e della caducità della vecchiaia. Ed è proprio a partire da questo timore di un’esistenza vissuta in modo incompleto che parte lo snodo narrativo, che porterà lo spettatore in atmosfere oniriche, in cui sogno, immaginazione e realtà sembrano mescolarsi: il giorno di Pasqua del 1938 Dominic verrà infatti colpito da un fulmine, ma invece di rimanerne danneggiato, tornerà incredibilmente giovane.
Da questo momento la cifra fortemente esistenziale di questo lavoro si alternerà ad atmosfere di genere, proprie del thriller e dello spionaggio, in cui i due fuochi resteranno sempre il desiderio di portare a termine la propria ricerca scientifica e la ricerca/nostalgia del vero amore, sopravvissuto al passare del tempo.
Il tributo all’orientalismo
Fedele al romanzo di Mircea Eliade (che adatta lui stesso), Coppola si confronta con il tema dell’amore che resiste al tempo – come fece già nel suo Dracula di Bram Stoker (1992) – così come con il tema del potere e della conoscenza attraverso il confronto con diversi classici – da Il ritratto di Dorian Gray fino alle citazioni appartenenti alla filosofia nietzschiana. Da questa sete di sapere (che ricorda la figura dell’Ulisse di Dante) nascerà anche il dilemma amoroso di Dominic, in una sorta di ossessione per le “origini” della storia, che aveva occasionato anche le numerose ricerche dello stesso Mircea Eliade sulle civiltà arcaiche orientali e del vicino oriente.
In particolare, Coppola omaggerà con questa pellicola il contributo alla ricerca storico-religiosa dato dal celebre orientalista e buddhologo italiano Giuseppe Tucci (1894-1984), nonché l’Ismeo (Istituto per gli studi del medio ed estremo Oriente) da lui fondato, sfiorando anche tematiche proprie della tradizione e della filosofia buddhista madhyamaka (si vedano i riferimenti al filosofo Candrakīrti).
Diversi piani
Un’altra giovinezza è senz’altro un film complesso, sia per lo svolgimento temporale e narrativo, che per la quantità di tematiche sfiorate e trattate, il tutto senza mai dimenticare la collocazione storica del romanzo, ambientato nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale (e della guerra fredda, poi), nei quali la Romania prestò il fianco al nazismo. Non solo: il piano individuale di Dominic si intreccia sapientemente alle angosce provenienti dalle tecnologie atomiche, di cui viene paventata più volte l’incombente minaccia, ad aumentare ulteriormente quella sensazione di precarietà che contraddistingue le appassionate ricerche dello studioso; Tim Roth ben riesce a impersonare il vissuto del tormentato professore universitario, coadiuvato anche dalla bravura della eccellente Alexandra Maria Lara nei panni di Laura (e poi di Veronica).
Scheda
Titolo originale: Youth Without Youth
Regia: Francis Ford Coppola
Paese/anno: Francia, Stati Uniti, Germania, Italia, Romania / 2007
Durata: 124’
Genere: Drammatico, Fantastico, Thriller
Cast: Tim Roth, Alexandra Maria Lara, Bruno Ganz, Rodica Lazar, Adrian Pintea, Alexandra Pirici, Andrei Gheorghe, André Hennicke, Cristian Balint, Dan Astileanu, Dorina Lazar, Dragos Bucur, Florin Piersic Jr., Lucian Iancu, Marcel Iures, Mircea Albulescu, Roxana Guttman, Theodor Danetti, Zoltan Butuc
Sceneggiatura: Francis Ford Coppola
Fotografia: Mihai Malaimare Jr.
Montaggio: Walter Murch
Musiche: Osvaldo Golijov
Produttore: Francis Ford Coppola, Masa Tsuyuki
Casa di Produzione: SRG Atelier, Pricel, BIM Distribuzione, Bavaria Atelier, American Zoetrope
Distribuzione: BiM Distribuzione
Data di uscita: 26/08/2007