UNA COMMEDIA PERICOLOSA

UNA COMMEDIA PERICOLOSA

Tornato a lavorare con Enrico Brignano, a quattro anni dal precedente Tutta un’altra vita, Alessandro Pondi confeziona con Una commedia pericolosa un film sorprendentemente piacevole, che fa il verso in salsa nostrana alla spy story e al giallo comico di marca anglosassone. Nulla di particolarmente originale, ma un’operazione che, nella sua natura ludica, funziona e intrattiene.

La spia che venne... dalla Coin

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Maurilio Fattardi, responsabile della sicurezza di un punto vendita Coin di Roma, ha da sempre una passione sfrenata per i film di James Bond. Una passione che, esplosa da ragazzino dopo la visione al cinema di una pellicola di 007, lo ha sempre portato a identificarsi col perfetto agente segreto: al punto che Maurilio si è dato persino un nome in codice per le sue immaginarie imprese, quello di “Agente Mao”. Metodico fino all’ossessività, l’uomo, che vive da solo, osserva i suoi vicini con un cannocchiale, e segnala alla polizia qualsiasi evento che gli appaia fuori posto; un’abitudine che lo ha fatto venire in odio al commissario Laneve, che lo considera un pazzo mitomane. Poco dopo l’arrivo nell’appartamento dirimpetto al suo della bella hostess Rita, Fattardi assiste col suo cannocchiale a quella che sembra un’aggressione ai danni della nuova arrivata. Quando giunge sul posto, l’uomo vede uno sconosciuto fuggire e la donna stesa a terra, forse morta. Fattardi allerta così la polizia, nonostante i moniti di Laneve; ma, quando questi arriva con la sua squadra, la donna a terra è misteriosamente scomparsa, e Rita compare da dietro di loro, viva e vegeta. Da allora, l’”Agente Mao” sarà protagonista di una rocambolesca avventura che finirà per coinvolgere la stessa Rita; un’avventura persino più intricata di quelle che lui ha imparato ad amare nei film.

Spaghetti spy-comedy

Una commedia pericolosa, Enrico Brignano in una scena del film
Una commedia pericolosa, Enrico Brignano in una scena del film

Dopo il poco riuscito Tutta un’altra vita, Alessandro Pondi torna a sfruttare in questo Una commedia pericolosa l’attitudine comica e il trasformismo di Enrico Brignano, per un altro ruolo in cui l’attore romano veste i panni di un personaggio che a sua volta “interpreta” (nella trama) un ruolo apparentemente lontano dal suo sé reale. Se l’innesco narrativo, nel film precedente, era costituito dall’ingresso nella casa di uno sconosciuto, qui siamo di fronte a una simpatica figura di daydreamer, una sorta di disadattato – a suo modo eterno Peter Pan – con l’ossessione per i film di spionaggio. Un personaggio che – come da copione per certa commedia, incentrata sulla parodia dei generi del cinema classico – finirà per vivere una vicenda simile alle sue storie preferite. Le similitudini tra i due film, tuttavia, si fermano alla presenza di Brignano, e ovviamente alla naturale, minima affinità tra i due ruoli: se il film di Pondi del 2019 infatti guardava (un po’ maldestramente) a Borotalco e addirittura al contemporaneo Parasite, qui i riferimenti sono ovviamente i film di James Bond – con tanto di titoli di testa in cui Brignano rifà esplicitamente la sequenza d’apertura delle storie di 007 – con un po’ di Hitchcock, un pizzico di Blake Edwards e un tocco della commedia gialla francese contemporanea. Il primo riferimento che viene in mente, ovviamente, è quello di La finestra sul cortile, ma le complicate evoluzioni della trama avvicinano il tutto a certa commedia brillante americana di qualche decennio fa, fatte ovviamente le debite proporzioni e traslando il tutto in terra italica.

I twist e gli incastri di una trama ben costruita

Una commedia pericolosa, Fortunato Cerlino e Gabriella Pession in una scena del film
Una commedia pericolosa, Fortunato Cerlino e Gabriella Pession in una scena del film

Stavolta, un po’ inaspettatamente, il mix proposto da Pondi funziona, fatti salvi gli ovvi elementi improbabili della trama, e alcune cadute di gusto (inevitabili?) in cui il film cede alla tentazione dell’umorismo più pecoreccio. Parentesi, va detto, decisamente brevi, e tali da non disturbare più di tanto una visione che per il resto si rivela sorprendentemente piacevole. Merito, in primis, dell’attenta sceneggiatura scritta da Pondi insieme a Paolo Logli, che costruisce una struttura a incastro che va avanti e indietro nel tempo, moltiplicando personaggi e punti di vista, e dando ogni volta una valenza diversa agli eventi già visti. Nulla di nuovo o particolarmente innovativo, sia chiaro, ma fa piacere vedere certe tecniche narrative adottate in una commedia italiana di consumo, pensata per il grande pubblico e tutta protesa all’intrattenimento più lieve e disimpegnato. Una levità che per una volta non esclude spiazzamenti, colpi di scena e twist narrativi, e che trova un buon equilibrio con l’elemento comico, rappresentato in primis da Brignano e dai suoi duetti con l’altrettanto efficace figura del commissario, col volto di Fortunato Cerlino. Ma tutto il cast, in Una commedia pericolosa, gira invero piuttosto bene, da una Gabriella Pession che mostra insperate doti da detective, all’insolita dark lady Paola Minaccioni.

Un piccolo miracolo?

Una commedia pericolosa, Paola Minaccioni e Marco Zingaro in una sequenza del film
Una commedia pericolosa, Paola Minaccioni e Marco Zingaro in una sequenza del film

È pur vero che la commedia italiana più recente, probabilmente – e gli stessi “format” che fanno il verso ai film stranieri – ci hanno abituati a prodotti talmente mediocri che un film piacevole come quello di Alessandro Pondi ci appare, a suo modo, come un piccolo miracolo. Tuttavia, lo stesso regista rivela qui un gusto cinefilo che non ci saremmo aspettati, riuscendo anche a tenere (abbastanza) sotto controllo l’istrionismo di un protagonista ingombrante, che si cuce addosso il personaggio con simpatia e una certa apprezzabile autoironia. La stessa, limitata durata del film (poco più di un’ora e mezza) fa in modo che la moltiplicazione dei subplot e dei personaggi non generi infine un effetto-tedio, mentre la regia regala al tutto un buon ritmo, muovendosi in modo agevole in mezzo ai salti spaziali e temporali della sceneggiatura. Apprezzabile anche lo score di Cris Ciampoli, che rifà il verso alle pellicole bondiane, e in generale al timbro delle musiche della spy story anni ‘60 e ‘70 senza replicarne pedissequamente lo stile. Un amalgama, quello di Una commedia pericolosa, che al netto dei suoi naturali limiti, e della sua ovvia, dichiarata natura giocosa, riesce sorprendentemente piacevole.

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Locandina

Una commedia pericolosa, la locandina del film di Alessandro Pondi

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Scheda

Titolo originale: Una commedia pericolosa
Regia: Alessandro Pondi
Paese/anno: Italia / 2023
Durata: 105’
Genere: Commedia, Giallo
Cast: Paola Minaccioni, Fortunato Cerlino, Giuseppe Lo Piccolo, Marco Zingaro, Niccolò Senni, Emanuela Ionica, Enrico Brignano, Grazia Schiavo, Monica Vallerini, Gabriella Pession, Leandro Amato, Vincenzo Leto
Sceneggiatura: Alessandro Pondi, Paolo Logli
Fotografia: Ramiro Civita
Montaggio: Pietro Morana
Musiche: Cris Ciampoli
Produttore: Marco Poccioni, Marco Valsania
Casa di Produzione: Rai Cinema, Rodeo Film
Distribuzione: 01 Distribution

Data di uscita: 30/08/2023

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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