WHEN EVIL LURKS

WHEN EVIL LURKS

Giunto nelle sale italiane a un anno dalla sua uscita originale, accompagnato (già) da un’aura di opera di culto, When Evil Lurks è un duro ma intelligente folk horror, attraverso il quale il regista Demián Rugna porta il tema della possessione verso territori interessanti e inusuali.

Il male risvegliato

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C’è indubbiamente da rallegrarsi per l’uscita in sala, pur tardiva, di un horror come When Evil Lurks. Ciò in primis perché questa produzione argentino-statunitense, diretta dall’esperto Demián Rugna (nome familiare agli appassionati dell’horror underground latinoamericano) ha assunto nell’ultimo anno un’aura di culto tale da rendere giusto – e forse doveroso – mostrarlo, nel buio di una sala cinematografica, al più vasto pubblico possibile; ma soprattutto in quanto si tratta di un prodotto (per i tempi) insolitamente brutale e radicale, che in questo si è guadagnato la sua fama – risalente alla prima premiere del 2023 al Toronto International Film Festival, e alla successiva distribuzione americana, prima in sala e poi sulla piattaforma Shudder – di epigono moderno di una concezione del genere quasi caduta nel dimenticatoio. Non ci si fraintenda: analizzando il film di Rugna a mente fredda, di fatto, nessuno dei suoi elementi è propriamente nuovo o originale, andando a metabolizzare piuttosto decenni di cinema di genere, dei più vari filoni. Quello che tuttavia colpisce di When Evil Lurks è la capacità (questa sì originale) di assemblare questo materiale in una forma che risulta contemporaneamente coraggiosa e radicale; una qualità a cui si aggiunge anche il coraggio di filmare ciò che, per la sensibilità moderna, può apparire più arduo da digerire, segnando una piccola (ma significativa) svolta per quella parte di horror che può godere di una distribuzione mediamente ampia.

Il “Marcio” e i due fratelli

When Evil Lurks, un momento del film
When Evil Lurks, un momento del film

Al centro della trama del film di Demián Rugna, che muove da uno sperduto villaggio rurale della provincia argentina, ci sono i fratelli Pedro e Jaime, allertati una notte da alcuni spari provenienti dalla proprietà confinante con la loro. Inoltrandosi nel bosco circostante, i due scoprono la mattina dopo un cadavere mutilato non identificabile, i cui documenti li conducono nella vicina casa dell’anziana María Elena; questa mostra loro il corpo, orrendamente gonfio e sfigurato, ma ancora vivo, del suo figlio maggiore Uriel, che si sarebbe trasformato in un “Marcio”: un soggetto, cioè, posseduto da un demone che, albergando momentaneamente in un corpo, attende il momento giusto per “nascere” e possedere altri viventi. Pedro e Jaime realizzano quindi che il cadavere ritrovato nei boschi era quello di un “cleaner”, ovvero una sorta di esorcista chiamato dalla famiglia per uccidere Uriel nel modo giusto, onde evitare il diffondersi del contagio. I due, spinti dal proprietario del terreno Ruiz, decidono quindi di portare il corpo di Uriel più lontano possibile, allontanando così il pericolo dal luogo in cui vivono; ma il tanto temuto contagio, forse, ha già iniziato a diffondersi.

Il contagio atavico

When Evil Lurks, una drammatica sequenza del film
When Evil Lurks, una drammatica sequenza del film

Scegliamo volutamente di non dire di più, sul plot di When Evil Lurks, data l’originalità degli sviluppi della sceneggiatura scritta dallo stesso regista; una sceneggiatura che, come accennavamo in apertura, approccia il genere della possessione da un’ottica peculiare, portandolo gradualmente lontano dai suoi usuali territori di frequentazione. Sarebbe un peccato, altresì, rivelare quali siano nello specifico questi territori, che portano con sé (anche) alcuni interessanti rimandi a classici del passato, in un mix di suggestioni che per una volta risulta calibrato e non gratuito. Si sarà comunque capito, da quanto abbiamo scritto fin qui, che il tema del contagio è centrale nella trama del film: ma questo risulta qui piuttosto lontano dall’ottica urbanizzata e contemporanea di un John Carpenter – per fare l’esempio più immediato – o di suoi moderni epigoni come il riuscito It Follows; siamo, piuttosto, dalle parti di suggestioni più ancestrali, coerentemente legate al filone del folk horror, di un male atavico legato (propriamente) alla perdita di presa della spiritualità – e della stessa religione – sull’uomo contemporaneo; ma anche a presenze oscure e dimenticate che, ridotte a inoffensivi (quando non truffaldini) simulacri nelle loro riproposizioni contemporanee, tornano a reclamare il loro spazio con tutta la loro violenza concreta e sanguigna.

Una durezza sempre giustificata

When Evil Lurks, un'inquietante scena del film
When Evil Lurks, un’inquietante scena del film

Una violenza che nello specifico colpisce duro, in When Evil Lurks, non risparmiando animali, bambini, anziani e disabili. Una graficità comunque sempre giustificata da un clima sapientemente costruito, che gradualmente rende consapevole lo spettatore del contesto – non esattamente coincidente con quello immaginato in apertura – in cui la storia realmente si svolge. Mettendo al bando il jumpscare, ma riuscendo anche a integrare i momenti più crudi in una struttura che dia loro senso e funzionalità narrativa, Demián Rugna riesce a costruire un horror che risulta consapevolmente “disturbante” (termine di cui spesso a oggi si abusa) senza mancare, tuttavia, di una sua specifica eleganza. Un’eleganza che, nella serrata seconda parte, aiuta a digerire anche i momenti obiettivamente più duri in termini di violenza visiva – e ce ne sono – e che fa sorvolare altresì su qualche passaggio forse narrativamente troppo affrettato. Certo, si potrebbe obiettare che non si tratta di un horror “catartico”, ma in fondo è fin da subito evidente che non era questa l’intenzione del regista: il cupo nichilismo del film è piuttosto dichiarato in qualche modo fin dalla sequenza d’apertura, così come la sua aspirazione a uno shock che sia anche e soprattutto intellettuale. Un risultato, in questo, pienamente raggiunto.

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Locandina

When Evil Lurks, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Cuando acecha la maldad
Regia: Demián Rugna
Paese/anno: Stati Uniti, Argentina / 2023
Durata: 99’
Genere: Horror
Cast: Agostina Aguilera, Berta Muñiz, Celina Carbajal, Cleo Díaz, César López, Demián Salomón, Desirée Salgueiro, Diego Sampayo, Emilio Vodanovich, Ezequiel Rodríguez, Federico Liss, Gonzalo Galarza, Isabel Quinteros, Jorge Prado, Lucrecia Nirón Talazac, Luis Ziembrowski, Marcelo Michinaux, Pablo Galarza, Paula Rubinsztein, Pedro Larrabide, Ricardo Velázquez, Silvina Sabater, Virginia Garófalo
Sceneggiatura: Demián Rugna
Fotografia: Mariano Suárez
Montaggio: Lionel Cornistein
Musiche: Pablo Fuu
Casa di Produzione: Machaco Films, Aramos Cine, Shudder
Distribuzione: Blue Swan Entertainment

Data di uscita: 18/07/2024

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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