IL GLADIATORE II

IL GLADIATORE II

A 24 anni dall’originale con Russell Crowe, Ridley Scott torna a infiammare il Colosseo. Il gladiatore II, in sala il 14 novembre 2024, con Paul Mescal, Pedro Pascal, Denzel Washington e non solo, è uno spettacolo più squilibrato e imperfetto del primo, ma ha dalla sua una notevole carica politica.

Sangue, arena e Colosseo

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A Ridley Scott piacciono i franchise. Alcuni li ha creati personalmente, li ha persi di vista per un po’ e poi li ha ripresi in mano (Alien, Prometheus e Alien: Covenant). Altri li ha seguiti a distanza perché era troppo, troppo difficile tenere testa alle aspettative dalla prima volta (Blade Runner). Gli è capitato anche di seguire la corrente e inserire la sua firma su franchise creati e pensati altrove (Hannibal). Questo è il franchise spuntato fuori all’improvviso, quando nessuno ci pensava più. Il gladiatore II arriva in sala il 14 novembre 2024, a quasi 25 anni di distanza dal fortunatissimo, leggendario e forse un po’ sopravvalutato originale. Il gladiatore (2000) è il più famoso film d’antichità romana: sanguinolento, testosteronico, sopra le righe, anacronistico e maledettamente pop. Della possibilità di un sequel se ne è sempre parlato, nonostante l’impietoso finale e la morte del protagonista, Massimo Decimo Meridio – il ruolo della vita di Russell Crowe – non aiutassero a pensare a una storia credibile in grado di muoversi anche senza di lui. Se ne è parlato tanto – ricordate il folle progetto di Nick Cave per il sequel? – e alla fine Ridley Scott ce l’ha fatta. Su sceneggiatura di David Scarpa, con Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Joseph Quinn, Fred Hechinger, Derek Jacobi e il grande, grandissimo Denzel Washington. La prima sfida che il sequel deve affrontare è trovare una valida ragion d’essere. Non è facile.

Il film che nasce senza una valida ragion d’essere, il film imperfetto, riesce a farcela comunque

Il gladiatore II, Paul Mescal in una concitata scena del film
Il gladiatore II, Paul Mescal in una concitata scena del film

Una ragion d’essere non c’è, e il modo migliore di affrontare la questione è non nasconderselo. Il gladiatore II è un film nato per pura inerzia produttiva, il frutto avvelenato di un’industria dello spettacolo economicamente allo sbando, terrorizzata dal rischio e ostile alla creatività. Ridley Scott lo sa, ma ha armi da opporre alla mediocrità che lo circonda: un temperamento infuocato e un senso per lo spettacolo vecchio stile, lo spettacolo fatto e pensato per la sala cinematografica. Il suo piccolo, fragile miracolo riesce a dispetto di tutto. Il gladiatore II è un film imperfetto nella resa e artificioso nelle intenzioni. Deve monetizzare e ha buone chances di farlo perché c’è sangue, arena e alcune tra le star più calde del momento. Ma è anche, con le sue imperfezioni e le tante ragioni sbagliate, un film vitale, spettacolare e interessante. Politico, molto più del precedente, più di qualunque film commerciale americano del periodo. Funziona. A intermittenza, con molti aspetti rivedibili. Ma funziona.

Cosa manca e cosa invece c’è nel sequel

Il gladiatore II, Paul Mescal in una sequenza del film
Il gladiatore II, Paul Mescal in una sequenza del film

Manca molto, dell’originale, a Il gladiatore II. Non ci sono le battute da replicare a comando. Non c’è la colonna sonora indimenticabile che regga il confronto con il lavoro di Hans Zimmer e Lisa Gerrard. Non c’è il carisma animalesco e a suo modo aggraziato di Russell Crowe. C’è il fantasma di Massimo Decimo Meridio, che ingombra la storia e condiziona il passo e le aspirazioni dei personaggi. C’è Roma, brutale, digitale e magnetica, il solito bagno di sangue. C’è l’anacronismo come ragion d’essere, probabilmente la peggior lezione di storia romana che si possa immaginare ma è proprio questo il punto, per Ridley Scott. Puntare sullo spettacolo, lo spettacolo sopra le righe, per nascondere la vulnerabilità dell’operazione e magari contrabbandare, senza che nessuno se ne accorga, qualche idea interessante sul mondo in cui viviamo.

Il sogno di Roma

Il gladiatore II, Pedro Pascal in una sequenza del film
Il gladiatore II, Pedro Pascal in una sequenza del film

Si comincia diversi anni dopo gli eventi dell’insuperabile originale. Il protagonista è Lucio Vero (Paul Mescal), nipote di Marco Aurelio e figlio di Lucilla (Connie Nielsen). È lontanissimo da Roma e si fa chiamare Annone. Nei tumulti che seguono la morte di Massimo Decimo Meridio la madre lo allontana per salvargli la vita. Lui cambia nome, disconosce le sue origini e diventa un paladino della lotta partigiana della Numidia contro il giogo di Roma. La Numidia cade per mano del generale Marco Acacio (Pedro Pascal), incidentalmente il marito di Lucilla. Lucio finisce prigioniero, gladiatore al servizio del ricco Macrino (Denzel Washington) e nuovo idolo del Colosseo. Roma è governata da due tiranni instabili, capricciosi e sadici. Sono fratelli imperatori, si chiamano Caracalla (Fred Hechinger) e Geta (Joseph Quinn). Lucio ha smesso di credere in quello che suo nonno chiamava “il sogno di Roma”, l’illusione di un paese libero dal sangue e dalla tirannia. Ha scordato i suoi legami, la sua famiglia, il suo destino. Roma e sua madre, a poco a poco, sciolgono il ghiaccio interiore di Lucio. Il fantasma di Massimo lo rimette in carreggiata. Il gladiatore II si nasconde e solo sul finale getta la maschera. Confida nell’evoluzione di Vero per raccontarci la sua verità. Per una volta, non ha molto a che fare con il Colosseo.

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Un film politico

Il gladiatore II, Denzel Washington in una scena del film
Il gladiatore II, Denzel Washington in una scena del film

Non c’è impero, nella storia della civiltà occidentale, che abbia saputo resistere alla tentazione di legittimarsi guardando a Roma. Roma è l’unità di misura della grandezza politica. Ridley Scott lo sa e si serve spudoratamente dell’idea per tracciare un calzante e doloroso paragone con l’attualità. Il gladiatore II è uno spettacolo frenetico e molto violento – battaglie navali, imbarazzanti scimmie assassine, squali al Colosseo! – costruito per stimolare il gusto del grande pubblico per uno spettacolo emotivamente basico e viscerale. È un solido thriller politico, in sintonia con l’attualità nonostante uno sfondo vecchio duemila anni, come e più della maggior parte dei film contemporanei. È sangue, arena e Colosseo, è il carisma fisico del bravo e troppo criticato Paul Mescal, è Pedro Pascal diligente, empatico ma sacrificato da un ruolo ingrato. È la suprema ambiguità morale del gigantesco Denzel Washington, che tiene in piedi la storia con la sua mente sempre in movimento; il film sa che non può vincere la partita con l’originale e cerca di aggirare il problema lavorando ai margini dell’inquadratura. Sarebbe stato bello avere Washington anche nel primo. Qui è un protagonista-non protagonista.

Il gladiatore II, Paul Mescal in un'immagine del film
Il gladiatore II, Paul Mescal in un’immagine del film

Il gladiatore II è, poi, una storia di ascesa e caduta e una lotta all’ultimo sangue per la libertà. La libertà del corpo, dell’anima, di un popolo, di Roma, degli Stati Uniti, dell’Occidente, del mondo. Libertà dalla tirannia, in un mondo corrotto che usa parole come libertà, repubblica (democrazia), prosperità e grandezza per farne scatole vuote da offrire alla vanità del tiranno criminale di turno. La sabbia del Colosseo è il terreno di una partita complessa. E la forza intelligente della storia, nonostante una sceneggiatura caotica e troppo superficiale nella costruzione psicologica dei personaggi, è di coniugare spettacolo e impietosa realtà. Il sogno di Roma risvegliato nel cuore del protagonista è una lotta disperata per la libertà in un mondo che l’ha già persa, un po’ come per noi oggi. Ma vale la pena di rimboccarsi le maniche e ricostruire. Ridley Scott torna sul luogo del delitto un quarto di secolo anni dopo. Non c’era davvero una ragione, ma lui la trova lo stesso: l’ombra di una speranza tra le macerie. Bisogna avere speranza, ma, sembra ammonirci il film, neanche scordarci delle macerie.

Locandina

Il gladiatore II, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Gladiator II
Regia: Ridley Scott
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2024
Durata: 148’
Genere: Drammatico, Avventura, Azione, Storico
Cast: Fred Hechinger, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Denzel Washington, Derek Jacobi, Alec Utgoff, Joseph Quinn, Tim McInnerny, Alfie Tempest, Hadrian Howard, Matt Lucas, Mike Parish, Paul Mescal, Riana Duce, Alexander Karim, Alexander Simkin, Chi Lewis-Parry, Chidi Ajufo, Chris Hallaways, Dean Fagan, Lee Charles, Line Ancel, Lior Raz, Peter Mensah, Yuval Gonen
Sceneggiatura: David Scarpa
Fotografia: John Mathieson
Montaggio: Sam Restivo, Claire Simpson
Musiche: Harry Gregson-Williams
Produttore: Lucy Fisher, Ridley Scott, Douglas Wick, Michael Pruss, Winston Azzopardi, David Franzoni
Casa di Produzione: Paramount Pictures, Scott Free Productions, Red Wagon Films
Distribuzione: Eagle Pictures

Data di uscita: 14/11/2024

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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